La solitudine delle alte cime: ”Un pasteur” vince a Trento
Nel cuore pulsante del Trento Film Festival, la pellicola Un pasteur, diretta dal giovane Louis Hanquet, ha sedotto la giuria conquistando la prestigiosa Genziana d’oro Miglior film - Gran Premio “Città di Trento”. Con una narrazione che intreccia l’umano, l’animale e il selvaggio, questo film ci trasporta nella vita isolata di Félix, un pastore che vive un’esistenza quasi eremitica nelle prealpi francesi.
Un protagonista contro il silenzio della natura
La sceneggiatura si snoda attorno a Félix, il quale, accompagnato dai suoi cani e dal suo gregge, si muove tra stagioni e paesaggi, dall’autunno alla primavera nella custodia delle sue pecore, fino agli ardui e lunghi trasferimenti estivi ai pascoli di montagna. La sua è una vita di scelte dure, coordinate dal ritmo delle stagioni e dalla minaccia silenziosa del lupo.
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Altri vincitori e menzioni speciali
Esplorazioni e avventure lontane
The Great White Whale, diretto da Michael Dillon, ha ottenuto la Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura – Premio “Città di Bolzano”. Questo documentario ci porta in viaggio con una troupe audace che affronta condizioni estreme per raggiungere vette inesplorate, illustrando il potere della collaborazione e del rischio calcolato.
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L’eredità e i racconti tra le cime
Le fils du chasseur, un toccante documentario di Juliette Riccaboni, ha ricevuto la Genziana d’oro Miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna – Premio Cai. Il film segue un giovane di origini marocchine nelle Alpi svizzere, esplorando il legame con il passato e la riconnessione con il padre tramite storie di montagna e di vecchi amici.
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Riflessioni finali: l’arte di raccontare la montagna e la solitudine
La 72a edizione del Trento Film Festival ha dimostrato ancora una volta come il cinema di montagna sia un’arte delicata e potente, capace di esplorare temi profondi come la solitudine, la lotta dell’uomo contro la natura e la sua ricerca di significato. Le opere premiate quest’anno, in modo particolare Un pasteur, invitano il pubblico a riflettere sulle scelte radicali e sulle sfide che caratterizzano l’esistenza umana, spesso parallele a quelle dell’ascesa fisica e spirituale delle montagne.
In un mondo sempre più connesso, queste narrazioni ci ricordano il valore dell’isolamento e della riflessione, ma anche della comunione profonda con la natura. Il festival di Trento non si limita a premiare film, ma celebra visioni che si arrampicano sulle vette dell’esistenza, rivelando verità universali in condizioni estreme. E così, questi racconti continuano, somiglianti alle catene montuose che, antiche e maestose, attendono pazientemente il prossimo narratore che osa esplorarle.