Il ritorno al grande schermo di Valeria Golino con “L’arte della gioia”
In una giornata vibrante di energia sotto il cielo di maggio, il Salone del Libro di Torino ha accolto con entusiasmo una delle icone del cinema italiano, Valeria Golino. L’attrice non è solo venuta a presentare un’opera letteraria, ma soprattutto a raccontare l’inizio di un nuovo capitolo nella sua carriera. “L’arte della gioia” non è soltanto il titolo di un romanzo che ha travagliato la sua gioventù ma è anche il nome della serie TV che verrà presto presentata in anteprima al Festival di Cannes, per poi debuttere nelle sale italiane.
Un viaggio personale lungo decenni
“Ho conosciuto Goliarda Sapienza quando avevo solo diciotto anni,” racconta Valeria con un filo di nostalgia nella voce. “Era un periodo in cui ogni cosa mi sembrava un impegno troppo grande, eppure, con lei, ogni incontro lasciava un’impronta indelebile.” Questi momenti trascorsi con la scrittrice non solo hanno segnato la formazione artistica di Valeria ma hanno anche seminato i semi per quello che molti decenni più tardi sarebbe diventato un progetto di vita: trasporre “L’arte della gioia” in una serie televisiva.
Una serie che promette di sfidare le convenzioni
La decisione di trasformare il romanzo in una serie TV anziché in un film nasce dalla natura stessa dell’opera: ricca di sfumature, continuamente in evoluzione e resistente a ogni tentativo di essere confinata in una struttura rigida. “È un libro che non può essere raccontato con un inizio e una fine chiari, è troppo orizzontale, troppo vario,” spiega Golino.
La serie, divisa in due parti con diverse uscite programmiamo per il 30 maggio e successivamente il 13 giugno, vedrà come protagonisti attori del calibro di Jasmine Trinca, Valeria Bruni Tedeschi e il giovane talento Tecla Insolia nel ruolo di Modesta. Con una sceneggiatura che promette di mantenere l’essenza del romanzo, l’attesa intorno a questa produzione cresce giorno dopo giorno.
Un cast stellare per una storia complessa
L’integrazione di figure come Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi conferma la volontà di Golino di circondarsi di talenti capaci di interpretare la complessità e le sfumature dei personaggi descritti da Sapienza. Non è un caso che Golino parli di un’opera “anfibologica”, capace di cambiare ad ogni lettura.
“Guarda il trailer di ‘L’arte della gioia’” per avere un primo assaggio di quello che sarà questo ambizioso progetto.
Riflessioni finali sull’arte di trasformare la letteratura in immagini
Sul palco del Salone del Libro, tra un pubblico rapito, Valeria Golino riesce a trasmettere non solo la sua passione per l’arte della recitazione ma anche il profondo rispetto e l’amore per la letteratura che continua a influenzare il suo percorso professionale. “L’arte della gioia” è più di un progetto; è una testimonianza del potere delle storie di formare, trasformare e, a volte, persino di predestinare la nostra vita.
Questa nuova avventura di Valeria Golino si profila non solo come un ritorno alle scene ma anche come un’occasione per riflettere su quanto profondamente il cinema e la letteratura possano essere intrecciati, influenzandosi a vicenda in un dialogo continuo che arricchisce entrambe le forme d’arte.