Nuove narrazioni e vecchie ferite: riflessioni al Durban Film Festival
L’ironia e il coraggio di raccontare il momento storico
Quest’anno il Durban Film Festival, giunto alla sua 45ª edizione, inizia simbolicamente nel giorno della Nelson Mandela International Day. Un tributo meritato al primo presidente nero del Sudafrica, il cui impegno instancabile per porre fine all’apartheid ha portato alle prime elezioni democratiche del paese esattamente trent’anni fa. Tre decenni dopo la storica vittoria del partito African National Congress (ANC) di Mandela, il popolo sudafricano riflette sui progressi e gli ostacoli incontrati lungo il cammino verso una società più equa.
Un momento di riflessione
La scia di sfide persistenti appare inesorabile: criminalità, corruzione e un elevato tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani nati nell’era democratica. La sensazione che l’ANC non sia riuscito a mantenere molte delle sue promesse è diventata acutamente evidente nelle elezioni di quest’anno, quando, per la prima volta, il partito non ha ottenuto la maggioranza dei voti.
Documentari di rilievo
Il festival si apre con “Legacy: The De-Colonized History of South Africa” di Tara Moore, un documentario meticolosamente ricercato che esplora le politiche brutali dell’era coloniale e dell’apartheid, mostrando come leggi discriminatorie abbiano gettato le fondamenta delle attuali disuguaglianze. Moore chiede: “Perché questa disuguaglianza persiste se nel ’94, per legge, tutto dovrebbe essere uguale?”. Il documentario offre una profonda esplorazione storica che invita alla riflessione sul lungo e tormentato percorso verso la giustizia sociale.
L’importanza delle esperienze personali
Un altro documentario, “Don’t Be Late for My Funeral” di Diana Keam, offre una narrazione intima della storia della regista e della sua tata, Margaret Bogopa Matlala. Il film segue il viaggio di Keam verso la città rurale di Margaret per celebrare il suo 80° compleanno, un evento che unisce due famiglie divise da generazioni e razze nel Nuovo Sudafrica. Keam afferma: “È vitale affrontare noi stessi e il nostro dolore per costruire un futuro costruttivo insieme. Se non ci confrontiamo con il passato, come possiamo andare avanti?”.
Rivisitare il passato attraverso il cinema
La determinazione di individuare narrazioni che sfidano il potere si riflette anche in “Banned” di Naledi Bogacwi e in ”The Showerhead” di Craig Tanner. “Banned” racconta la storia del film d’azione bandito “Joe Bullet” e dell’ampia censura dell’epoca dell’apartheid; un modo per silenziare non solo il dissenso politico, ma anche le aspirazioni quotidiane delle persone nere. Tanner, invece, racconta la carriera del cartoonista politico Jonathan Shapiro nel suo film “The Showerhead”, mettendo in luce l’importanza di parlare sempre la verità al potere.
Per approfondire, guarda il trailer di “Legacy: The De-Colonized History of South Africa”.
Un viaggio attraverso diversi generi
Il festival non si limita a documentari storici ma include anche thriller e commedie che esplorano la realtà sudafricana. Mark Engels con ”Masinga: The Calling” e Terrence Aphane con “Sonti” offrono storie avvincenti in cui il crimine e il coraggio si affrontano sullo schermo. “Sierra’s Gold” di Adze Ugah racconta la storia di un’artista di Johannesburg incastrata in una pericolosa vicenda di criminalità.
Apprezza la suspense con il trailer di “Masinga: The Calling”.
Commedia e resilienza
“Month End” di Kagiso Sam Leburu trasporta il pubblico nei vivaci e vivaci sobborghi di township urbane con una narrazione di amicizia e sfida quotidiana. Lesego, la narratrice del film, racchiude perfettamente il tono di Leburu: “Se non sei stato in Sudafrica, non hai visto il mondo”, enfatizzando l’energia indomita e la vitalità che permeano queste comunità, nonostante le loro difficoltà.
Rigenerati con il trailer di “Month End”.
Un mondo di possibilità
Per molti registi sudafricani, come Ugah e Aphane, il passaggio a una democrazia ha aperto nuove porte, dimostrando che, sebbene il cammino verso un futuro più equo sia difficile, il cinema rimane una potente forma di narrativa capace di illuminare, ispirare e provocare.
Lo sguardo verso il futuro del Sudafrica è ancora ricco di speranze e potenzialità, proprio come dimostra la selezione eterogenea di quest’anno del Durban Film Festival. La storia del paese, con le sue luci e ombre, si riflette nelle pellicole proiettate e offre un’opportunità unica per una narrazione continua, ancora in divenire.
Il Durban Film Festival si svolgerà dal 18 al 28 luglio. Per ulteriori dettagli e aggiornamenti sui film in programma, seguici e immergiti nelle narrazioni che stanno forgiando il nuovo Sudafrica.