Titolo: “Il ritorno degli anni ’90 nel cinema: l’atteso ‘Halima’ di Naima Mohamud”
Il fascino senza tempo degli anni ’90 continua a influenzare il cinema contemporaneo, e nessuno lo sa meglio di Naima Mohamud, la regista dietro il prossimo film “Halima”, prodotto dalla finlandese It’s Alive Films, già nota per il successo di “Euthanizer”, e No-Office Films.
Un viaggio nostalgico negli anni ’90
“Era un periodo selvaggio. I capelli! I vestiti! Volevo davvero tornare a quando le boyband, i Tamagotchi e i popper pants erano di moda. E gli Aqua, la più grande band pop degli anni ’90, dietro ‘Barbie Girl’!” ricorda con entusiasmo la regista che, da giovane, era ossessionata dalla cantante Lene Nystrøm degli Aqua.
Questi sentimenti nostalgici saranno al centro di “Halima”, un dramedy semi-autobiografico che parla di solitudine, infanzia e del superamento delle proprie paure. Il film, ora in fase di sviluppo e con una ripresa prevista per il 2025, seguirà le avventure di Halima, una ragazza somala di 10 anni che adora ballare, la musica pop e Leonardo DiCaprio. La sua famiglia, ora residente in Finlandia, si sposta spesso, rendendo difficile per Halima fare amicizia. Ma tutto cambia quando incontra una nuova compagna di classe, Erika.
Un racconto di inclusione e resilienza
“Crescere come musulmana e africana in una piccola cittadina finlandese spesso letteralmente bianca come l’inverno non è stato facile – sembravamo un branco di leoni in un parcheggio,” ricorda Mohamud. Il film affronterà anche eventi più pesanti vissuti dalla sua famiglia, come la solitudine e lo sradicamento, senza trascurare l’incontro con gruppi di skinhead locali. Tuttavia, Halima manterrà sempre il suo punto di vista.
“Per i bambini di 10 anni, il razzismo e le situazioni difficili non sono sempre percepiti allo stesso modo degli adulti. Era importante che la sceneggiatura rimanesse ottimista. Credo che questa infusione di commedia quotidiana e situazioni divertenti, combinata con temi più pesanti, renderà ‘Halima’ un film unico e carico di speranza,” dice Mohamud.
L’importanza dei cast e delle produzioni di qualità
“Il casting è una sfida poiché sto cercando una bambina somala estroversa che parli finlandese e che possa interpretare in modo convincente un’introversa. Ma sono sicura che la troveremo,” aggiunge la regista. L’umorismo sarà una componente essenziale del film.
“Adoro le storie che ci ridanno fiducia nella vita e nell’umanità. Ho visto ‘Titanic’ quando avevo nove anni – ho detto ai miei genitori che stavo andando a vedere ‘Anastasia’,” ammette Mohamud. Nonostante sia una storia tragica, Mohamud ha sempre amato il fatto che Rose, interpretata da Kate Winslet, sia riuscita a vivere una vita bella e appagante nonostante le orribili esperienze vissute.
Ricordi cinematografici degli anni ’90
Mohamud è una grande fan di altri classici degli anni ’90, da “Mrs. Doubtfire” a “Qualcosa è cambiato” e “La vita è bella” di Roberto Benigni. “Halima è una lettera d’amore a quei film. Un progetto da sogno sarebbe quello di unire quella nostalgia con le sensibilità moderne e rifare uno di quei film iconici, come ‘Genitori in Trappola’,” confida la regista, riflettendo sul futuro.
Supportato dalla Finnish Film Foundation, “Halima” è prodotto da Anita Hyppönen, Jani Pösö e Hannu Aukia. “Mi sento incredibilmente fortunata ad avere produttori così straordinari che mi aiutano. Hannu Aukia di No-Office Films è un regista molto talentuoso; ha portato su questo progetto anche Jani Pösö e Anita Hyppönen di It’s Alive Films. Sono tutti degli esseri umani meravigliosi e fanno film e serie TV unici,” dice Mohamud.
Il panorama cinematografico finlandese e il suo futuro
“It’s Alive Films” è noto per “Eutanasista”, “L’uomo che non voleva vedere il Titanic” e “Snot and Splash – The Mystery of Disappearing Holes”, un successo di vendite a Locarno l’anno scorso. No-Office Films ha gestito “Sound of Violence”, presentato in anteprima al SXSW del 2021. Mohamud riflette anche sulle sfide affrontate dall’industria cinematografica finlandese.
“Ci sono poche scuole di cinema in Finlandia e la principale, Aalto [University School of Arts, Design and Architecture] ha accettato solo due dei 138 candidati per studiare regia cinematografica l’anno scorso. È più difficile entrare in una scuola di cinema in Finlandia che ad Harvard,” aggiunge.
Con un Finlandia culturalmente più diversificata, il paese e l’industria cinematografica sono pronti a raccontare storie uniche con temi universali e una portata globale.
E tu, sei pronto a tornare agli anni ’90 con “Halima”? Non perderti il trailer del film “Halima” su Halima.