Iain Morris, da “The Inbetweeners” a “Time Bandits”: gestire successi e reimmaginare classici
Nel vasto universo della comicità britannica, pochi nomi risuonano come quello di Iain Morris. Conosciuto soprattutto per il suo lavoro su “The Inbetweeners”, la sitcom che ha segnato una generazione, Morris non si è fermato lì, dimostrando di essere una mente creativa in continuo movimento.
Un viaggio attraverso le commedie di Iain Morris
Lanciata tra il 2008 e il 2010, “The Inbetweeners” ha conquistato il pubblico con la sua irriverente rappresentazione dell’adolescenza. Il successo della serie ha portato a due film di grande successo, consolidando l’influenza di Morris nel panorama televisivo e cinematografico britannico.
Ma cosa ha fatto Iain Morris dopo “The Inbetweeners”? Ha continuato a innovare e a esplorare nuovi territori creativi, collaborando a progetti come “White Gold” della BBC e contribuendo alla serie comica di FX “What We Do in the Shadows”. Recentemente, ha lavorato alla commedia sportiva di Taika Waititi “Next Goal Wins” e alla regia del film romantico per Netflix “My Oxford Year.”
“Time Bandits”: reimmaginare un cult
Una delle sfide più recenti di Iain Morris è stata la reinterpretazione di “Time Bandits” per Apple TV+. Originariamente diretto da Terry Gilliam nel 1981, questo classico della commedia fantasy narra le avventure di un giovane ragazzo e di un gruppo di ladri che viaggiano attraverso il tempo.
Un cast stellare e una nuova ambientazione
Il progetto di Morris vede come protagonisti attori di talento come Lisa Kudrow, il cui carisma e talento sono noti al grande pubblico. Mentre la maggior parte dell’originale è stata girata nel Regno Unito, la nuova versione ha scelto Wellington, Nuova Zelanda, come location principale. Morris ricorda che la città è così ventosa da fargli temere che la casa potesse volare via.
Esplorare nuovi orizzonti storici
L’opportunità di espandere la trama ha permesso a Morris di esplorare diversi periodi storici, menzionando personaggi come Mansa Musa e il contesto del 1920s Harlem, fino ai tempi dei Neanderthal. Questo ampliamento consente alla serie di offrire una vasta gamma di scenari affascinanti che non erano presenti nell’originale.
Un cast diversificato per tempi moderni
Uno degli aspetti distintivi del nuovo “Time Bandits” è il suo approccio inclusivo. Laddove il film originale presentava un gruppo di attori affetti da nanismo, Morris ha optato per un cast eterogeneo, sia in termini di statura che di background. Questa scelta riflette una sensibilità contemporanea alla diversità e all’inclusività.
Celebrità e cammei sorprendenti
Tra le sorprese del nuovo “Time Bandits”, spicca la presenza di Mark Gatiss nel ruolo dell’Earl of Sandwich. La scelta degli attori e i cammei di celebrità non fanno che aumentare l’hype attorno alla serie.
Le questioni dietro le quinte: un ambiente di lavoro sicuro
Un argomento che ha fatto discutere durante la produzione di “Time Bandits” riguarda le accuse di violenza fisica fatte da Charlyne Yi contro un altro attore del cast. Morris ha descritto il processo come profondamente sconvolgente, ma ha assicurato che ogni passo è stato seguito con la massima serietà, coinvolgendo i responsabili delle risorse umane di Paramount e conducendo un’indagine approfondita. Yi ha comunque mantenuto il suo ruolo nella serie, mostrando la sua professionalità nonostante la difficoltà del momento.
Riscoprire storie amate: il riadattamento dei classici
La riemersione di classici come “Time Bandits” solleva una domanda interessante: si tratta di una mancanza di nuove idee o di un desiderio di riesplorare storie amate? Morris propende per la seconda opzione, vedendo queste reinterpretazioni come un modo per introdurre nuovi pubblici a mondi brillanti e idee straordinarie. Come le migliori cover musicali, anche questi reboot possono portare nuova vita e rilevanza a storie che meritano di essere raccontate.
Futuro luminoso per Fudge Park
Morris e il suo collaboratore di lunga data Damon Beesley continuano a lavorare sodo presso la loro casa di produzione, Fudge Park. Tra i nuovi progetti, spicca “Daddy Issues”, una sitcom con David Morrissey e Aimee Lou Wood, prevista per il rilascio ad agosto. Morris è entusiasta del futuro della compagnia e dei numerosi progetti in sviluppo, inclusi potenziali nuovi film comici.
Verso nuove avventure con “My Oxford Year”
In parallelo, Morris si prepara a dirigere “My Oxford Year” per Netflix, una commedia romantica che segna una deviazione dal genere prettamente comico al quale è più abituato. Descrive questa nuova sfida come un’opportunità per esercitare differenti parti del cervello e affrontare elementi più drammatici.
Un eventuale ritorno di “The Inbetweeners”?
E per quanto riguarda un possibile reboot di “The Inbetweeners”? Morris scherza dicendo che aspetta solo che qualcuno glielo porti via, proprio come è successo con “Time Bandits”. Se dovesse accadere, forse lo vedremmo tornare sul set, magari in una location esotica e lontana come Guatemala.
Con una tale gamma di progetti e un desiderio incessante di innovare, Iain Morris continua a lasciare il segno non solo nella comicità britannica, ma anche nel panorama televisivo e cinematografico internazionale.