# Scontro legale a Hollywood: un produttore contro il colosso dei giocattoli
Da dieci settimane, un produttore di Hollywood e un gigante dei giocattoli si trovano faccia a faccia in un’aula di tribunale a Santa Monica. La causa, iniziata nel gennaio 2018, vede coinvolto Norton Herrick, noto per “Lone Survivor”, contro Mattel, il colosso dei giocattoli, a causa di un controverso contratto del 2018 relativo alla produzione del reality show “The Toy Box”. La vicenda, sebbene non molto coperta dalla stampa, potrebbe avere ripercussioni significative nell’industria dell’intrattenimento.
Nel giugno 2014, Norton Herrick presentò a Mattel il progetto “Playmakers”, un reality show in cui i concorrenti proponevano i loro giocattoli a giudici bambini, con la possibilità di vincere dei premi in denaro. Secondo Herrick, Mattel accolse l’idea con entusiasmo, indicando di voler procedere con la produzione. Tuttavia, nel 2017, Mattel lanciò “The Toy Box” su ABC, una versione che Herrick sostiene essere un plagio del suo concept.
Herrick accusò Mattel di aver portato avanti il progetto senza di lui, utilizzando i dettagli del suo formato. Nel frattempo, la causa rimase sotto sigillo per proteggere dei segreti commerciali, contribuendo alla sua scarsa copertura mediatica. Superando vari ostacoli, il caso arrivò finalmente in aula, segnando una rara eccezione in un panorama dove i compromessi extragiudiziali sono la norma.
Venerdì, la giuria dovrà determinare se Herrick abbia effettivamente subito una perdita economica significativa a causa del presunto furto della sua idea. Herrick, noto per titoli come “2 Guns” con Mark Wahlberg e Denzel Washington, è solo l’ultimo di una serie di produttori che sfidano colossi come Mattel. Un precedente esempio è il caso del 2011, in cui Mattel fu accusata di aver rubato segreti commerciali dalla startup californiana MGA Entertainment per la linea di bambole Bratz, portando a un risarcimento di quasi 90 milioni di dollari.
Durante il primo incontro con Mattel, Herrick presentò una documentazione dettagliata del formato, corredata da una clausola di riservatezza. Successivamente, Mattel espresse l’intenzione di formalizzare un contratto scritto, discutendo anche delle possibilità di finanziamento. Tuttavia, a novembre dello stesso anno, un dirigente di Mattel comunicò a Herrick che il progetto era stato sospeso temporaneamente per ragioni finanziarie, senza rivelare mai che stavano lavorando a una versione simile con un altro produttore.
Passando agli atti legali, la decisione di portare il caso in tribunale fu un evento memorabile. Gli avvocati di Herrick si dissero felicissimi che Mattel fosse finalmente costretta a rispondere delle sue azioni, mentre un rappresentante di Mattel dichiarò con fermezza che il programma era un successo e che la causa era priva di fondamento.
Adesso spetta alla giuria decidere, e il verdetto potrebbe far venire alla luce dettagli finora mai rivelati sulla gestione delle idee da parte degli studi di produzione.
Potete rivedere il trailer di The Toy Box e giudicare voi stessi l’eventuale somiglianza con il concept di Herrick.
Sarà interessante vedere come questo caso influenzerà le future pratiche di produzione e presentazione delle idee a Hollywood, e se le aziende saranno più caute nel maneggiare progetti nuovi e creativi.
Questo caso è emblematico per chiunque sia appassionato di cinema e televisione. Le dispute legali spesso rappresentano solo una delle molte sfide che i creativi devono affrontare nel mondo dello spettacolo. Oltre alla battaglia per la visibilità e il successo commerciale, c’è sempre il rischio che le proprie idee vengano appropriamente riconosciute e protette.
Spero che questo processo porti a una maggiore trasparenza e protezione per gli autori e i produttori, incoraggiando un ambiente più equo e rispettoso del lavoro creativo. Seguiremo con interesse l’evoluzione di questa vicenda, e le sue implicazioni sul settore.
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