James Mangold: l’arte di raccontare storie al di là dei multiversi
La passione di Mangold per le storie autonome
Il cineasta James Mangold ha recentemente condiviso la sua avversione per la costruzione di universi cinematografici espansi, ribadendo il suo amore per i film autoconclusivi. Mangold, noto per aver diretto film di successo come “The Wolverine,” “Logan” e l’imminente “Indiana Jones and the Dial of Destiny,” ha sempre preferito un approccio che privilegia la singola narrazione piuttosto che la connettività su larga scala.
“Non faccio multiversi,” ha dichiarato Mangold rispondendo alla domanda sulla possibile apparizione di Johnny Cash nel suo prossimo film su Bob Dylan, “A Complete Unknown,” che vedrà Timothée Chalamet interpretare il celebre musicista. In un’intervista, Mangold ha spiegato come non voglia alcun crossover tra i suoi film biografici musicali, decidendo di affidare il ruolo di Cash a Boyd Holbrook, e non a Joaquin Phoenix, che aveva già interpretato il cantante in “Walk the Line” del 2005.
La critica all’universo espanso
Mangold ha espresso una visione critica sui multiversi, descrivendoli come “il nemico della narrazione”. Per lui, focalizzarsi su come i vari elementi di un universo si connettono può compromettere la qualità della storia stessa. “È più interessante per le persone vedere come si collegano i Lego piuttosto che osservare come funziona la storia davanti a loro,” ha affermato.
Questa posizione si riflette nella sua metodologia di lavoro, dove il regista cerca sempre di trovare ciò che di unico c’è in un film e nei suoi personaggi. Per Mangold, raccontare storie deve avvenire su un livello emotivo e non solo intellettuale. “Non voglio farvi pensare a un altro film o a un Easter egg,” ha continuato, enfatizzando l’importanza dell’aspetto emozionale nel cinema.
Il rifiuto dello spin-off
Già prima dell’uscita di “Indiana Jones 5,” Mangold aveva chiarito che non era interessato a creare spin-off dal film. “Mi rifiuto. Non posso farlo,” aveva dichiarato senza mezzi termini. Per lui, l’eccesso di riferimenti e omaggi per i fan finisce per opporsi alla narrazione autentica, trasformando il film in una sorta di grande pubblicità piuttosto che in una storia significativa.
Mangold crede fortemente che la narrazione debba mantenere la sua integrità e non diventare un veicolo per promuovere altri prodotti o sequel. Questa visione si pone controcorrente rispetto a una tendenza sempre più prevalente a Hollywood, dove le grandi produzioni spesso mirano a creare interi universi cinematografici interconnessi.
Un futuro radicato nell’autenticità
Nonostante la sua avversione per i multiversi, Mangold non è contrario ai franchise di alto profilo. Attualmente, è impegnato in un nuovo progetto per la saga di “Star Wars,” che però promette di essere un lavoro isolato rispetto alle altre storie della serie. Questo nuovo film sarà ambientato secoli prima della linea temporale principale della saga, esplorando le origini della Forza in un’epica biblica.
Questo progetto rappresenta un’opportunità per Mangold di continuare a mettere in pratica la sua filosofia di raccontare storie autonome e significative, senza cedere alle pressioni delle connessioni forzate tra i film.
Riflessioni e aspettative per il futuro
Per gli appassionati di cinema e narrazione, l’approccio di Mangold offre uno spunto di riflessione importante. In un’epoca in cui la tendenza dominante è quella di costruire universi espansi e interconnessi, la sua visione ci ricorda il valore di una narrazione centrata sui personaggi e sul loro sviluppo emotivo.
L’industria cinematografica, con la sua crescente enfasi su collegamenti e riferimenti intertestuali, rischia di perdere di vista l’essenza della narrazione stessa. La voce critica di Mangold potrebbe servire come un monito per altri registi e produttori a ritrovare il coraggio di raccontare storie che possano reggersi da sole, senza la necessità di continui rimandi ad altre opere.
Per ulteriori dettagli sui lavori di Mangold, è possibile visitare i profili A Complete Unknown e Logan.
Mangold continua a dimostrare che il potere di una storia ben scritta e ben diretta può andare ben oltre la portata di un universo espanso, regalando esperienze uniche e intense al pubblico. Con il suo nuovo progetto ambientato nell’universo di “Star Wars”, non resta che aspettare di vedere come riuscirà ancora una volta a sorprendere e affascinare i fan di tutto il mondo.