Cinema e intelligenza artificiale: All’ombra dei grattacieli di Bucheon
Bucheon, una città di grattacieli alle porte di Seoul, è diventata un luogo di sperimentazione tra alta tecnologia e industria culturale. Quest’anno, il Bucheon International Fantastic Film Festival (BiFan) ha esplorato il tematico incontro tra cinema e intelligenza artificiale, allestendo una competizione per cortometraggi prodotti da AI e co-ospitando una conferenza sul tema.
Una città di aspirazioni culturali e tecnologiche
Bucheon ha trasformato un bunker della Seconda Guerra Mondiale in un hub di arte digitale e vanta un museo del fumetto, un centro di convergenza per i Webtoon, due festival cinematografici e un’orchestra filarmonica. La città sembra trovarsi sospesa tra il passato analogico e un futuro digitale sempre più imminente.
Il nuovo volto del cinema
Al centro delle discussioni c’era il film coreano “Wonderland” (https://trailers-ita.movieetv.com/search/wonderland), diretto da Kim Tae-yong, che ha utilizzato clonazione vocale per aggiungere dialetti dell’attore Gong Yoo. Inoltre, è stato usato per creare una versione più giovane di Lee Eol, un attore deceduto. La serie “Queen of Tears” (https://trailers-ita.movieetv.com/search/queen-of-tears) ha combinato AI generativa con produzione virtuale, permettendo all’attrice Kim Ji-won di incontrare il suo doppio in una foresta innevata.
Un dibattito acceso: dall’arte umana alla creazione AI
Sten-Kristian Saluveer ha descritto l’attuale “policrisi” dei media e dell’intrattenimento durante il convegno. Le parole chiave qui sono “creazione centrata sull’utente”, un fenomeno accelerato dall’AI. Saluveer ha sottolineato come strumenti come Unity, Unreal e piattaforme come Substack, Patreon e YouTube stiano ridefinendo il panorama creativo, permettendo ai creatori di monetizzare indipendentemente dai canali tradizionali.
La popolarità della serie Netflix “Squid Game” (https://trailers-ita.movieetv.com/search/squid-game), visto da 142 milioni di persone, è stata superata dal video di Mr Beast “Squid Game in Real Life”, con oltre 628 milioni di visualizzazioni.
Il futuro: automatizzazione e localizzazione
Saluveer ha ipotizzato un futuro in cui tutto ciò che può essere automatizzato lo sarà. Uno degli esempi più inquietanti è stato presentato da Margarita Grubina di Respeecher, che ha mostrato come sia possibile clonare una voce da un solo fotogramma o clip video. Questa tecnologia ha un potenziale immenso, dal doppiaggio alla localizzazione, ma solleva anche questioni etiche riguardo all’uso delle voci umane, come dimostrato dal caso recente di una donna ucraina la cui immagine digitale è stata utilizzata per propagandare per la Russia.
“About a Hero”: un esperimento di AI e cinema
Il regista Piotr Winiewicz ha presentato alcuni estratti del suo lungometraggio “About a Hero”, che esplora i temi dell’AI attraverso la storia di Kaspar Hauser, un uomo del XIX secolo senza esperienza linguistica fino all’età di 16 anni. Winiewicz ha spiegato che il film non è una sfida al leggendario regista tedesco Werner Herzog, ma un gioco con i concetti dell’intelligenza artificiale.
L’era creativa dell’AI
Il direttore del festival BiFan, Shin Chul, ha abbracciato le sfide dell’era AI. Secondo Shin, la creazione cinematografica cesserà di essere una battaglia di risorse finanziarie e diventerà una questione di sfide creative. Per dimostrarlo, il festival ha utilizzato AI per creare sia il poster del festival, una combinazione colorata di poster precedenti, sia il trailer, che pone una domanda inquietante: “AI, chi sei tu?” La risposta sconvolgente: “Sono solo il tuo specchio.”
La domanda che emerge da questa riflessione è se saremo in grado di abbracciare questo cambiamento senza perdere l’essenza dell’arte umana. L’intelligenza artificiale è destinata a diventare un compagno inseparabile nel percorso creativo, ma sarà in grado di replicare la profondità e la passione di una mente umana? Il cinema dell’era digitale continua a evolversi, lasciandoci in bilico tra l’incertezza e l’entusiasmo per ciò che verrà.