Il dietro le quinte del cinema: “Mother, Couch”, il ritorno di Lara Flynn Boyle
Il nuovo film “Mother, Couch”, diretto da Niclas Larsson, segna il ritorno sul grande schermo di una delle attrici più emblematiche degli anni ’90, Lara Flynn Boyle. La pellicola, contraddistinta da un cast stellare che include Ewan McGregor e Rhys Ifans, esplora con delicatezza e intensità i travagli delle relazioni familiari attraverso un racconto bizzarro e indimenticabile.
Ecco il link per il trailer di Mother, Couch.
Una scelta coraggiosa: Lara Flynn Boyle come protagonista
“Lara Flynn Boyle era dappertutto nei tabloid della mia infanzia”, afferma Larsson. “Hollywood l’ha distrutta, e volevo che portasse quella rottura emotiva autentica sullo schermo”. Il personaggio interpretato da Boyle è, infatti, quello di una donna fragilissima, che trova nei silenzi e nei primi piani una potenza espressiva senza pari. Non è stato facile, tuttavia, convincere l’attrice a tornare a recitare, soprattutto a tingersi i capelli di biondo per il ruolo, una decisione resa ancora più complessa dalla presenza scenica imponente di Ellen Burstyn.
L’iconica Ellen Burstyn e la magia della parrucca
Larsson non nasconde la sua iniziale riluttanza riguardo alla parrucca platino scelta da Ellen Burstyn per il suo personaggio. “Quando Ellen ha proposto questa parrucca, ero perplesso. Ma col senno di poi, è stata la scelta migliore”, racconta il regista. La parrucca stessa diventa un personaggio del film, simbolo della follia e della complessità emozionale racchiusa nel racconto.
Un mix di generi: tra commedia nera e horror psicologico
“Mother, Couch” sfugge a ogni classificazione facile. Larsson stesso fatica a definirlo: “È una commedia? Una dark comedy? Una dramedy? Per me, è un horror, e mi sono ispirato a ‘The Shining’ per alcune scene”. La pellicola sfida le convenzioni di genere con audacia, cercando di restituire al cinema quella freschezza e incertezza che, secondo il regista, sono andate perdute.
Il link per il trailer di The Shining.
Il viaggio di un giovane regista
Niclas Larsson, al suo esordio nel lungometraggio, ha già una carriera solida nel mondo dei cortometraggi e delle pubblicità. Con esperienze che includono collaborazioni con Vogue e un rapporto di mentore con Spike Jonze, il giovane regista svedese si è trasferito a New York City per seguire il suo sogno di fare cinema. ”Volevo fare un grande passo avanti”, spiega Larsson. “Tutto è così noioso e sicuro al giorno d’oggi. Noi giovani registi non abbiamo nulla da perdere, dobbiamo osare”.
Link utile: il trailer di Freaky Friday.
Alla ricerca dell’autenticità nel cinema
Larsson esprime un profondo desiderio di ritornare ai giorni in cui i registi giovani realizzavano film senza preoccuparsi troppo di critiche o aspettative del pubblico. “C’è qualcosa di puro in questo. Ho scritto il film più folle che potessi immaginare, e non è per tutti, ma chi lo apprezzerà lo farà veramente”, conclude.
Una riflessione sul cinema contemporaneo
In un’epoca in cui il cinema tende spesso verso il generico e il sicuro, la visione di Larsson rappresenta un grido di speranza per chi cerca ancora emozioni genuine e provocatorie sul grande schermo. “Mother, Couch” è un film che, nella sua eccentricità, riesce a catturare le complessità della condizione umana, offrendo uno spazio in cui il pubblico possa riflettere e, forse, ritrovare parti di sé.
E così, senza fornire risposte definitive, ”Mother, Couch” lascia aperta la porta a una serie di interrogativi e riflessioni profonde che sembrano invitare il pubblico a un dialogo continuo e a un’esplorazione personale. Chissà quale sarà il prossimo progetto di Niclas Larsson, ma una cosa è certa: sarà altrettanto audace e inaspettato.