Un tuffo nel thriller oscuro: L’inquietante “Longlegs” incanta tra serial killer e misteri sovrannaturali
Presentando “Longlegs”: Un’esperienza horror senza precedenti
Se pensavi di aver visto tutti i tipi di film horror, preparati a essere sorpreso. “Longlegs”, il thriller diretto da Osgood Perkins, sta facendo parlare di sé come uno dei film più cupi e sinistri degli ultimi tempi. Gli spettatori e i critici sono d’accordo: l’attesa per l’uscita nelle sale è stata ben ripagata, e il film non delude le aspettative.
Con interpreti di calibro come Nicolas Cage, il film promette un’esperienza che terrà tutti gli appassionati di horror sul filo del rasoio. Cage offre una performance straordinaria nel ruolo di un assassino seriale terrificante, soprannominato appunto “Longlegs”. La trama intricata e i colpi di scena non mancano, rendendo il finale una sorpresa anche per i più accaniti fan del genere.
Una storia di sangue e suspense: Trama e principali svolte narrative
L’agente dell’FBI Lee Harker, interpretata da Maika Monroe, scopre di avere un legame personale con l’assassino seriale Cage. La storia si infittisce quando Lee si rende conto che “Longlegs” è entrato nella sua casa quando era bambina, a una festa di compleanno. Questo dettaglio diventa cruciale per tutta l’indagine.
Mentre Lee si immerge sempre di più nel caso, scopre che il killer non ha agito da solo. Ma chi potrebbe essere il complice? La rivelazione è scioccante: la madre di Lee, Ruth (interpretata da Alicia Witt), è stata la segreta collaboratrice di Longlegs. In un colpo di scena, scopriremo che Ruth usava angoscianti bambole intrise di sussurri satanici per indurre le famiglie a commettere omicidi tra di loro.
Il ruolo di Nicolas Cage: Un personaggio indimenticabile
Longlegs è stato costruito attorno al personaggio enigmatico che Cage interpreta magistralmente. Questo assassino seriale ha una presenza inquietante e straniante, una figura che striscia nell’ombra e manipola le sue vittime con psicologica maestria. Lo stesso Perkins ha confessato che Longlegs è un personaggio che aveva provato a inserire in diversi progetti, finché non ha trovato la sua collocazione perfetta in questo film.
“L’idea di un individuo che appare alle feste di compleanno dei bambini, senza che i genitori se ne accorgano, mi ha sempre affascinato”, ha detto Perkins. “Non si tratta del tradizionale rapitore di bambini, ma di qualcuno che li attira e li terrorizza in un modo subdolo.”
L’estetica del male: Simbolismo e concetti visivi
Una delle caratteristiche salienti di “Longlegs” è il suo uso del simbolismo legato al satanismo e al sovrannaturale. Le bambole, che giocano un ruolo cruciale nella trama, non vengono mai pienamente spiegate, lasciando un alone di mistero che rafforza l’aura spettrale del film. “C’è qualcosa di quasi divertente nell’idea che porti una bambola in una casa e questo faccia impazzire tutti”, ha commentato Perkins. “È una sorta di gioco diabolico.”
Un finale aperto: Riflessioni sull’ultimo colpo di scena
Il film culmina in un climax drammatico e inquietante. Lee tenta di fermare la madre Ruth prima che possa completare un altro massacro, ma il destino è crudele. Ruth è già riuscita a ipnotizzare la famiglia di un altro agente dell’FBI. Lee interviene troppo tardi, e anche se riesce a uccidere la madre, la bambola maledetta rimane intatta. Un grido minacciosamente satanico di “Hail Satan!” chiude la pellicola, lasciando il pubblico con quesiti irrisolti.
Come spesso accade nei migliori thriller, “Longlegs” lascia il finale aperto, caricando la storia di un senso di inesorabilità e di mistero che continua a tormentarci anche dopo la fine dei titoli di coda.
Longlegs: Un must per gli amanti del thriller sovrannaturale
Se sei un fan del genere horror, questo è un film che non puoi permetterti di perdere. La combinazione di una trama avvincente, personaggi complessi e un’estetica visiva che ravviva il tema satanico rende “Longlegs” un’esperienza cinematografica indimenticabile. Le interpretazioni di Nicolas Cage, Maika Monroe e Alicia Witt aggiungono strati di profondità e intensità a una storia già di per sé inquietante e ben strutturata. Prepara i popcorn e una luce accesa: “Longlegs” ti farà compagnia nelle notti più buie.