“Songs of Slow Burning Earth”: un viaggio audiovisivo nell’Ucraina in guerra
La seconda opera di Olha Zhurba, il documentario “Songs of Slow Burning Earth,” è stata acquisita da Filmotor, rinomata società di distribuzione con sede a Praga, in vista della sua imminente prima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia. La pellicola verrà proiettata fuori concorso nella selezione ufficiale del festival.
Uno sguardo ravvicinato alla guerra in Ucraina
Descritto come un “diario audiovisivo dell’immersione dell’Ucraina nell’abisso dei primi due anni dell’invasione russa”, il film si compone di luoghi, personaggi occasionali, rari dialoghi e silenzi che immortalano la cronaca di come la guerra sia divenuta parte della normalità. In questo paesaggio (meta)fisico di disastro collettivo, una nuova generazione di ucraini cerca di immaginare il futuro.
La magia delle immagini e dei suoni
Michaela Čajková di Filmotor ha espresso grande entusiasmo per il progetto: “Sono rimasta immediatamente colpita dal film e dalle sue scene lunghe e ben costruite. È un pezzo di cinema visivamente stupefacente che offre uno sguardo sublime sull’invasione su vasta scala, accettando la realtà e la presenza quotidiana della guerra nelle vite degli ucraini, sia al fronte che nel resto del paese.”
Un futuro promettente per il documentario
Una prima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia rappresenta un ottimo inizio per il film, e si prevede un forte percorso nei festival. Il documentario è stato coprodotto da ARTE France e già acquisito da diversi altri canali europei, inclusi SVT e DR, con il potenziale di attirare ulteriori acquirenti VOD e TV.
“Songs of Slow Burning Earth” è prodotto da Darya Bassel per la casa di produzione ucraina Moon Man in collaborazione con Anne Köhncke, cofondatrice della società di produzione Final Cut for Real (“The Act of Killing,” “Flee”) in Danimarca, Kerstin Übelacker per We Have a Plan (Svezia), ARTE France e Film i Skåne.
Le parole di Darya Bassel
Bassel ha sottolineato l’importanza del progetto per il loro team: “Questo film è sempre stato più di un semplice progetto per noi; è stata la nostra ancora di salvezza. Ci ha aiutato a mantenere la sanità mentale, affrontare l’orrore che le nostre vite sono diventate e a dire la verità. Fin dai primi mesi del nostro lavoro, abbiamo avuto la fortuna di avere persone e organizzazioni incredibili che ci hanno affiancato e sostenuto. Sono particolarmente lieta di annunciare il nostro nuovo partner, Michaela Čajková di Filmotor. Michaela comprende davvero il significato di questo film come opera d’arte sottile e profonda e come dichiarazione coraggiosa sulla guerra.”
Un’iniziativa per il cinema ucraino
“Songs of Slow Burning Earth” è parte di Generation Ukraine, un’iniziativa del gruppo ARTE mirata a supportare l’industria cinematografica ucraina con la coproduzione di 12 documentari. Questo progetto rappresenta un passo significativo nel sostenere la cultura e la cinematografia ucraina in un periodo di difficoltà estreme.
Il successo della regista Olha Zhurba
Olha Zhurba non è nuova al successo: il suo debutto “Outside” è stato presentato a CPH:DOX e Hot Docs nel 2022, vincendo il Willy Brandt Award al Human Rights Film Festival Berlin e il Japan Prize Award of Honor. Inoltre, ha lavorato come montatrice nei documentari “This Rain Will Never Stop” di Alina Horlova (2021) e “Home Games” di Alisa Kovalenko (2018).
“Outside”
“This Rain Will Never Stop”
“Home Games”
La sua carriera promettente e il suo impegno profondo nella narrazione delle realtà della sua terra fanno di lei una figura rilevante nel panorama cinematografico internazionale.
L’opera di Zhurba va ben oltre la mera documentazione; offre uno sguardo intimo e potente sulla condizione umana in tempi di conflitto, rendendoci testimoni di una realtà troppo spesso relegata ai margini delle nostre percezioni quotidiane.