Uno sguardo quotidiano nel mondo rappresentato da “Also a Life”
Anders Emblem è un nome che sta rapidamente guadagnando notorietà nel panorama cinematografico internazionale. Dopo il grande successo del suo film “A Human Position”, presentato ai festival di Tromsø, Rotterdam e San Sebastian nel 2022, Emblem si prepara a sorprendere nuovamente il pubblico con il suo terzo lungometraggio, “Also a Life”.
Un nuovo progetto norvegese in sviluppo
Il film, attualmente in fase di sviluppo, sarà presentato al Nordic Co-Production Market il 21 agosto a Haugesund, Norvegia. La produzione è affidata a Elisa Fernanda Pirir, nota per il suo approccio innovativo e la collaborazione con registi internazionali di gran calibro come Luis Alejandro Yero, Laura Mora, Nabil Ayouch e Ernst de Geer.
Pirir, nata in Guatemala e residente in Norvegia, ha dichiarato di essere rimasta affascinata dal lavoro di Emblem sin dal primo incontro con la sua opera ”A Human Position”. Questo film, definito da molti critici come un elegante e ben costruito dramma, ha aperto le porte a una collaborazione proficua tra i due cineasti.
Un’opera intensa e profonda
Secondo Svend Jensen, il distributore principale del cinema arthouse norvegese, Emblem è un regista unico nel suo genere. “Ho seguito Anders e il suo lavoro sin dal suo primo lungometraggio, ‘Hurry Slowly’, presentato nel 2018 al festival del cinema esclusivo di Nara in Giappone”, ha commentato Jensen. “I suoi film, anche se lenti, sono carichi di intensità e mostrano una cura sincera per i personaggi”.
Il film “Also a Life” è ambientato in una casa di cura per ragazzi e giovani con disabilità intellettive. La trama segue un team di operatori sociali nelle loro attività quotidiane e nelle interazioni con i giovani. Quando una giovane residente annuncia di essere incinta e desidera tenere il bambino, la responsabile terapeutica Eivor (interpretata da Amalie Ibsen Jensen) dovrà prendere decisioni difficili.
Guarda il trailer di “Also a Life”
Un mondo parallelo da esplorare
Per Emblem, che ha lavorato per quasi un decennio in diverse case di cura prima di dedicarsi al cinema, questo universo parallelo, spesso invisibile ma pieno di risate e tristezza, è una fonte inesauribile di ispirazione. “Questo mondo crea una realtà alternativa che è perfetta per il cinema”, ha spiegato. “Sia visivamente che nelle interazioni e comportamenti delle persone, cercherò di catturare questa realtà, così come la conosco e ricordo, per permettere agli spettatori di gettare uno sguardo all’interno”.
Emblem desidera anche evidenziare le verità scomode della nostra società in modo sottile, lasciando aperte alcune domande importanti per la riflessione del pubblico, come “cosa significa essere umano oggi e chi è autorizzato a esserlo”.
Approccio realistico e inclusivo
La ricerca per il film ha incluso interviste con il personale delle case di cura e agenzie governative per comprendere le routine operative e le situazioni speciali che possono sorgere. Sono stati coinvolti anche assistenti sociali, genitori e fratelli, dato che il film si focalizza principalmente su queste prospettive.
L’approccio documentaristico sarà visibile anche nella decisione di Emblem di utilizzare in gran parte veri ragazzi e giovani con disabilità intellettive. “La loro voce è fondamentale per capire e adattarsi a questa realtà”, ha spiegato il regista. L’attrice Amalie Ibsen Jensen, scelta come protagonista, è considerata perfetta per il ruolo grazie alla sua capacità di rappresentare con delicatezza i personaggi con complesse profondità interiori.
In cerca di collaborazioni per un futuro brillante
Al mercato di co-produzione nordico di Haugesund, Pirir, riconosciuta come una delle Produttrici in Movimento di Cannes 2023, cercherà co-finanziamenti e co-produttori per avviare le riprese del film nel 2025.
Tra i progetti futuri di Pirir troviamo il musical sami “Árru” di Elle Sofe Sara, al debutto come regista, e una serie di co-produzioni come il film-saggio “A Sweetness from Nowhere” di Ester Martin Bergsmark, “Wake of Umbra” del pluripremiato regista messicano Carlos Reygadas, “Where the Journey Begins” di Juan Andrés Arango García e “The Visitor” del talentuoso lituano Vytautas Katkus.
Guarda il trailer di ”A Human Position”
In questo scenario variegato di cinema nordico, il progetto “Also a Life” rappresenta una prospettiva affascinante e arricchente sul nostro mondo e su coloro che lo abitano, promettendo di lasciare un segno significativo nel cuore degli spettatori.