Un viaggio tra tradizione e modernità
Una nuova narrazione documentaria al Toronto Film Festival
Cinephil ha recentemente acquisito i diritti internazionali per ‘The Wolves Always Come at Night‘, un documentario narrativo diretto da Gabrielle Brady. Questa opera sarà presentata in anteprima mondiale al Toronto Film Festival nella sezione Platform Competition, un riconoscimento prestigioso che sottolinea la peculiarità e l’importanza del tema trattato.
Cinephil detiene i diritti a livello mondiale, con alcune eccezioni: il film è già stato venduto nel Regno Unito alla BBC Storyville, in Australia e Nuova Zelanda a Madman Entertainment, in Germania e Francia a SWR/Arte e in Mongolia a Guru Media.
Un’odissea personale e comunitaria
Il documentario racconta la storia struggente di una famiglia di pastori mongoli, costretti a rinunciare al loro stile di vita tradizionale dopo un inverno particolarmente rigido. I protagonisti, Davaasuren Dagvasuren e Otgonzaya Dashzeveg, hanno aperto le porte della loro vita privata alla troupe di esperti, interpretando loro stessi nel film e contribuendo come co-sceneggiatori. Questa collaborazione ha permesso di creare un ritratto autentico e sensibile della loro transizione.
Racconta Brady: “Il film intreccia momenti di osservazione documentaristica con scenari composti in modo libero, in cui Daava e Zaya attraversano i loro ricordi. Come co-autori, abbiamo tracciato le loro esperienze insieme.”
Una Mongolia cambiata
Quando Brady è tornata in Mongolia dopo molti anni, ha trovato un paese profondamente cambiato. Vecchi amici vivevano ora nei distretti delle città, avendo dovuto abbandonare le loro terre natie. Questo cambio di vita non è stato senza dolore: “Un giovane ex-pastore ci ha raccontato che, nonostante fosse in città da oltre un decennio, sognava solo la campagna. Era come se il suo corpo non fosse mai arrivato.” Questo senso di perdita e alienazione ha profondamente toccato Brady, diventando un tema centrale del film.
Considerazioni sul cambiamento climatico
Suzanne Nodale, co-direttrice di Cinephil, ha definito The Wolves Always Come at Night “un film eccezionalmente bello, diverso da qualsiasi cosa abbiamo mai visto. È una testimonianza epica, personale ed emotiva delle devastanti conseguenze del cambiamento climatico”. Le immagini del film non solo raccontano una storia, ma chiedono allo spettatore di riflettere sulle realtà più grandi che stiamo affrontando come società.
Produzione e supporto
La produzione del film è stata curata da Julia Niethammer di Chromosom Film, Ariunaa Tserenpil di Guru Media e Rita Walsh di Over Here. Tra i co-produttori troviamo anche la regista Brady e Oyundari Khurelbaatar, con una squadra di produttori esecutivi che include Deanne Weir, Alexander Wadouh, Stefanie Plattner, Emma Hindley e Dan Cogan.
The Wolves Always Come at Night beneficia inoltre del supporto di Screen Australia e di una collaborazione con Weiranderson Films, Storming Donkey Productions e BBC Storyville, SWR e Arte.
Una riflessione sul cambiamento
L’opera di Brady ci porta a riflettere su una realtà spesso ignorata: l’impatto umano dei cambiamenti climatici non si misura solo in termini economici o ecologici, ma tocca profondamente le vite e le culture delle persone. La storia della famiglia Dagvasuren e Dashzeveg rappresenta un microcosmo di questa lotta globale, offrendo una lente attraverso cui possiamo capire meglio le conseguenze della nostra impronta sul pianeta.
La narrazione visiva di Brady, con la sua capacità di fondere documentario e immaginazione, apisce uno sguardo intimo e universale sulla resilienza umana e sulla perdita culturale. Per gli amanti del cinema e dei racconti visivi, The Wolves Always Come at Night non è solo un documentario da vedere, ma un’esperienza da vivere. Se desiderate approfondire ulteriormente, potete visionare il trailer qui.
Questo film rappresenta un pezzo di storia contemporanea, una narrazione che ci ricorda l’interconnessione tra umanità e natura, e l’importanza di preservare entrambe con saggezza e sensibilità.