“The Crow”: Rivisitazione del classico con un tocco moderno
Una nuova visione del regista Rupert Sanders
Il regista Rupert Sanders ha deciso di affrontare una sfida ambiziosa: reinterpretare un cult come “The Crow” del 1994. Sanders è ben consapevole dei sentimenti di nostalgia che circondano l’originale, ma ha voluto offrire una nuova prospettiva, mantenendo un profondo rispetto per il film che ha segnato un’epoca. “Non volevo registrare sopra una VHS di qualcuno”, afferma Sanders, sottolineando che il film originale rimane intatto per chiunque lo ami.
Trailer ufficiale di “The Crow”
Un’ambientazione oscura e romantica
Nella nuova versione, Eric Draven (interpretato da Bill Skarsgård) e la sua fidanzata Shelly (FKA Twigs) sono brutalmente assassinati da Vincent Roeg (Danny Huston), un boss del crimine. Eric riceve una seconda possibilità di camminare sulla terra come un potente vigilante oscuro, noto come The Crow, per vendicarsi dei membri dell’organizzazione di Roeg. Sanders ha evidenziato l’importanza di creare una storia d’amore oscura e avvolgente, simile a una canzone dei The Cure, poiché si tratta di amore, perdita e dolore.
Fonte di ispirazione
Il regista ha tratto ispirazione da film visivamente e psicologicamente coinvolgenti come “Jacob’s Ladder” e “Angel Heart”. Queste opere esplorano mondi al di là del nostro e offrono una comprensione psicologica delle vicende umane che Sanders voleva portare nel suo nuovo “The Crow”.
La sfida di bilanciare azione ed emozione
Uno degli elementi chiave del film è il bilanciamento tra le scene d’azione e la storia d’amore. Sanders ha insistito che ogni sequenza d’azione contenesse un’emozione genuina e che non fossero solo immagini vuote. “È fondamentale che il tuo personaggio sia presente e che le sue emozioni siano integrate nelle scene d’azione”, commenta Sanders. È stato particolarmente colpito dall’interpretazione di Skarsgård nella parte finale del film, dove il suo personaggio, coperto di sangue e vicino al crollo emotivo, mostra un’umanità profonda.
La collaborazione nella coreografia delle scene d’azione
Il coordinatore degli stunt, Adam Horton, ha lavorato a stretto contatto con Sanders e Skarsgård per assicurare che le scene d’azione mantenessero un forte elemento emotivo e realistico. ”Abbiamo voluto che Eric rimanesse un uomo normale, appena risorto, non un esperto di arti marziali”, spiega Horton. Si è ispirato a una scena di lotta in “Bridget Jones: The Edge of Reason” per creare un combattimento umano e comprensibile, invece di una coreografia elaborata.
Un finale dal gusto amaro
La fine della nuova versione di “The Crow” è intensa e toccante, con Eric che, dopo aver completato il suo percorso di vendetta, deve affrontare una scelta difficile che coinvolge il destino di Shelly. La scelta di un finale non convenzionale ha suscitato qualche controversia, ma Sanders è convinto che fosse la conclusione giusta per la storia che voleva raccontare. “Non volevamo un finale ‘attendete il sequel!'”, osserva.
Potenziali futuri sviluppi
Nonostante il finale apparentemente conclusivo, Sanders ha lasciato aperta la possibilità per eventuali sviluppi futuri. Tuttavia, ammette che al momento, dopo aver dedicato tutta la sua energia creativa a questo progetto, ha bisogno di una pausa prima di considerare possibili seguiti.
Per chiunque sia appassionato di cinema e di storie di forti emozioni e azioni coinvolgenti, la nuova versione di “The Crow” rappresenta un’esperienza cinematografica che non delude. Mentre il film originale rimarrà sempre nei cuori dei fan, la rivisitazione di Sanders offre una nuova prospettiva che vale la pena esplorare.