Disney e DirecTV: quale futuro per i loro canali?
I negoziati tra Disney e DirecTV potrebbero portare a una situazione critica per gli abbonati. Se le due aziende non raggiungeranno un accordo sulla nuova distribuzione, i canali Disney, incluso ESPN e ABC, potrebbero essere oscurati per i clienti DirecTV già da domenica prossima. Attualmente, le parti sembrano ancora lontane da un’intesa.
Il contesto dei negoziati
Il contratto di DirecTV con Disney scade domenica 1 settembre. In assenza di un accordo o di una proroga temporanea, i canali Disney potrebbero essere rimossi da DirecTV. Questo dibattito avviene proprio mentre si avvicina l’inizio della stagione NFL, con il ritorno di “Monday Night Football” su ESPN il 9 settembre.
Una visione da entrambe le parti
Justin Connolly, presidente di Disney Platform Distribution, ha dichiarato: “Abbiamo messo sul tavolo diverse opzioni tangibili, e DirecTV non ha ancora risposto con serietà”. Connolly ha aggiunto: “Al momento siamo ancora lontani; il focus è sui dettagli da definire, e la palla è nel loro campo”.
D’altra parte, DirecTV ha espresso il desiderio di avere maggiore “flessibilità” nella configurazione dei pacchetti che includono i canali Disney. Connolly ha affermato che Disney ha proposto diverse soluzioni, tra cui un pacchetto centrato sugli sport che comprende ESPN e ABC, oltre alla possibilità di includere Disney+ e Hulu nei pacchetti TV di DirecTV.
L’accordo con Charter: un precedente significativo
L’ultimo grande rinnovo di Disney è avvenuto con Charter Communications dopo un blackout di 12 giorni dei canali Disney sui sistemi Charter. Nell’ambito di quell’accordo, alcuni clienti Spectrum TV possono accedere a Disney+ ed ESPN+ senza costi aggiuntivi. Charter ha mantenuto i canali Disney, FX e Nat Geo, ma ha rimosso altri canali come Baby TV, Disney Junior e Nat Geo Wild.
Connolly ha sottolineato: “Abbiamo cercato di essere flessibili con diverse strutture che DirecTV potrebbe essere interessata ad adottare”. Ha inoltre menzionato che l’accordo con Charter può servire da modello per le trattative attuali.
Le richieste di DirecTV
Rob Thun, chief content officer di DirecTV, ha osservato che Charter paga per tutti gli abbonati Spectrum TV idonei per avere l’opzione di aggiungere Disney+ ed ESPN+. Tuttavia, le stime indicano che meno del 10% degli abbonati ha attivato Disney+ e meno del 4% utilizza ESPN+. DirecTV vorrebbe pagare solo per gli abbonati che sfruttano effettivamente queste opzioni di streaming.
Le sfide di un mercato in evoluzione
Come altri operatori di pay-TV, DirecTV ha visto una drastica riduzione del numero di abbonati negli ultimi anni. Attualmente, DirecTV e AT&T U-verse TV contano insieme circa 11,3 milioni di abbonati, in calo rispetto al picco di 25,5 milioni nel 2016. DirecTV è di proprietà maggioritaria di AT&T, con una partecipazione minoritaria detenuta da TPG.
Connolly ha dichiarato: “Sulle tariffe e l’economia, siamo in linea con altri fornitori sul mercato. Certamente riflette il valore del nostro contenuto. Il nostro obiettivo è risolvere la questione in modo che i consumatori non siano privati dell’accesso ai nostri contenuti”.
Innovazione e proposte future
DirecTV ha delineato tre punti chiave per il futuro: pacchetti flessibili, alternative a prezzi più bassi in linea con i servizi di streaming, e un’esperienza aggregata che combini programmazione lineare e on-demand. Thun ha scritto che i programmatori devono collaborare con i distributori di pay-TV per offrire opzioni di intrattenimento che rispondano alle preferenze dei consumatori.
Thun ha anche menzionato Venu, una joint venture formata da Disney, Fox Corp. e Warner Bros. Discovery, come esempio di un “prodotto basato sul genere” (sport) che dovrebbe essere reso disponibile ai distributori. Una sentenza preliminare ha recentemente bloccato il lancio di Venu, con il giudice federale che ha accolto le argomentazioni di FuboTV secondo cui la JV era anticoncorrenziale. I tre colossi dei media hanno contestato questa sentenza.
Un’industria in cambiamento
È inevitabile che il panorama della pay-TV continui a evolversi, con le piattaforme di streaming che guadagnano sempre più terreno. Gli accordi come quelli tra Disney e DirecTV potrebbero stabilire nuovi standard e influenzare il modo in cui i consumatori accedono ai contenuti in futuro. Resta da vedere se le due parti riusciranno a trovare un terreno comune che favorisca tutti: le aziende, i programmatori e, soprattutto, il pubblico.
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