Un viaggio attraverso i classici della Columbia Pictures al Locarno Film Festival
Il Locarno Film Festival è celebre per le sue retrospettive e quest’anno si distingue per una scelta tanto audace quanto affascinante: rendere omaggio ai 100 anni della Columbia Pictures con la rassegna “The Lady with the Torch”. Curata con passione e competenza, questa retrospettiva si propone di raccontare una storia non ufficiale di uno dei più influenti studi cinematografici di tutti i tempi.
Columbia Pictures: dal margine all’olimpo del cinema
Harry Cohn, storico presidente del studio, è il protagonista invisibile di questo viaggio nel passato. La Columbia Pictures, inizialmente relegata al margine dell’industria, è riuscita a guadagnarsi un posto d’onore grazie a produzioni che oscillano tra il capolavoro riconosciuto e la gemma nascosta. Film come “The Lady from Shanghai” di Orson Welles (1947) e “The Big Heat” di Fritz Lang (1953) sono accompagnati da tesori meno conosciuti come “Man’s Castle” di Frank Borzage (1933) e “The Killer that Stalked New York” di Earl McEvoy (1950).
Ehsan Khoshbakht, il curatore della rassegna, ci offre una panoramica che va oltre la semplice celebrazione, proponendo una riflessione sulle radici e l’evoluzione della Columbia Pictures.
Il ruolo delle retrospettive a Locarno
Le retrospettive di Locarno non servono solo a celebrare il passato, ma a mettere in luce la continuità e la rilevanza delle opere cinematografiche nel presente. “Gunman’s Walk” (1958), ad esempio, affronta temi come il patriarcato, le tensioni razziali e le complessità psicologiche, dimostrando quanto siano attuali anche oggi.
Guardando “Washington Merry-Go-Round” (1932), “The Undercover Man” (1949) e “All the King’s Men” (1949), si ha una panoramica della società americana che, pur attraversando stili e budget diversi, riesce a catturare l’essenza del periodo e a offrirci una prospettiva attuale sulla storia.
Una collaborazione fruttuosa
L’idea di dedicare una retrospettiva alla Columbia Pictures è nata da un incontro tra Khoshbakht e il direttore artistico del Locarno, Giona Nazzaro, durante un festival in Messico. Il supporto di Sony e di figure come Grover Crisp e Rita Belda, responsabili delle digitalizzazioni e restauri, è stato determinante. Film come “Gunman’s Walk” sono stati riscoperti e valorizzati in modo da far emergere il loro status di capolavori.
Impatto e durata della retrospettiva
Alcuni film della retrospettiva saranno riproposti in altre sedi, ma Khoshbakht sottolinea l’importanza di vedere questi film in pellicola 35mm, un’esperienza spesso irripetibile. La qualità della proiezione, il lavoro dei proiezionisti e l’ambiente unico del festival creano un contesto che esalta il valore di questi classici.
Jean-Michel Gabarra, il proiezionista, è uno degli eroi non celebrati della rassegna. Grazie a lui e alla qualità delle strutture di Locarno, ogni film viene proiettato con un’attenzione che rivela nuove sfumature e significati.
Lezioni per i cineasti contemporanei
Una delle critiche mosse da Khoshbakht riguarda la lunghezza eccessiva dei film contemporanei. I film della Columbia dimostrano un’economia narrativa dove ogni minuto è essenziale. Ad esempio, “It Happened One Night” di Frank Capra (1934) dimostra come una storia possa essere raccontata in poco più di 100 minuti, mantenendo una narrazione visiva avvincente e incisiva.
Riflessioni finali: un invito alla scoperta
La retrospettiva della Columbia Pictures a Locarno non è solo un tributo, ma un’opportunità per riscoprire film che, per un motivo o per l’altro, sono stati dimenticati o sottovalutati. È un invito agli appassionati di cinema a esplorare la ricchezza di un’epoca e a riflettere su come questi racconti del passato siano ancora pertinenti e stimolanti.
Link alle risorse multimediali:
- The Lady from Shanghai
- The Big Heat
- Man’s Castle
- The Killer that Stalked New York
- Gunman’s Walk
- It Happened One Night
Ogni visione è un viaggio nel tempo e, allo stesso tempo, una specchio del presente. Buona visione e buona scoperta!