Luce: un viaggio interiore nel Sud Italia
Fandango acquisisce i diritti globali di “Luce”
Fandango Sales ha annunciato di aver acquisito i diritti di distribuzione globale, al di fuori dell’Italia, per il film “Luce”, un’opera concorrente al Festival del cinema di Locarno diretta da Silvia Luzi e Luca Bellino. Il duo è conosciuto per il loro film del 2017 “Il Cratere”, che ha avuto un buon riscontro alla Critics Week di Venezia e ha vinto lo special jury award al Tokyo International Film Festival.
Una produzione di spessore
Prodotto da Donatella Palermo, candidata all’Oscar per “Fuocoammare”, “Luce” vede come protagonista la talentuosa Marianna Fontana. L’attrice, nota per i suoi ruoli in “Indivisibili” e “Capri, Revolution”, interpreta una giovane donna impegnata in un lavoro alienante in una fabbrica di pelle in una cittadina fredda e piovosa del Sud Italia. La pellicola esplora l’assenza che la protagonista sente nella sua vita e la sua ricerca di qualcosa di più significativo.
Un’ispirazione che cambia tutto
Un giorno, mentre si trova in spiaggia, la protagonista ha un’improvvisa rivelazione. Questo momento diventa un punto di svolta, trasformando la sua vita e intrecciandola con quella di qualcun altro. Una voce sul suo cellulare si trasforma in un filo sottile tra i suoi desideri, la sua immaginazione e il mondo reale. La trama del film si snoda attorno a questa connessione misteriosa e agli effetti che ha sulle scelte della giovane donna.
Silvia Luzi e Luca Bellino, nei loro commenti sulla direzione del film, hanno evidenziato come abbiano voluto approcciare la storia attraverso il tumulto di una giovane donna in un contesto che la vuole solo come lavoratrice, ignorante e sottomessa. Le pressioni sociali e personali spingono la protagonista verso una scelta dubbia mentre cerca di colmare l’assenza nella sua vita, alla ricerca di una voce che diventa una vita parallela, forse inventata, forse più reale della realtà stessa.
Un film nato sul campo
I registi hanno anche sottolineato il metodo unico con cui è stato realizzato “Luce”. Il film è stato girato secondo una sceneggiatura riscritta giorno per giorno, utilizzando luoghi reali, persone autentiche, riprese sequenziali e una forma di recitazione che non è più finzione ma una messa in scena di sé stessi. Hanno lodato l’interpretazione di Marianna Fontana, definendola il “cuore” del film.
Il film è prodotto dalla Bokeh Film di Bellino e dalla Stemal Entertainment di Palermo, con il supporto di RAI Cinema.
Un’opera di introspezione e realtà
“Luce” non è solo un film, ma un’esperienza che invita lo spettatore a riflettere sulle pressioni della vita moderna, sulle scelte personali e sull’influenza del desiderio e della immaginazione nella nostra esistenza. La pellicola ci porta in un viaggio intimo e personale attraverso gli occhi di una giovane donna che cerca di trovare significato e scopo in un mondo freddo e indifferente.
Per chi volesse dare un’occhiata più da vicino a questa produzione, è possibile visionare il trailer a questo link.
Riflessioni personali
Come appassionato di cinema, trovo particolarmente affascinante l’approccio sperimentale di Luzi e Bellino. Utilizzare dazioni reali e sceneggiature riscritte giorno per giorno richiede non solo un grande talento, ma anche un profondo rispetto per la verità delle storie raccontate. L’idea di mescolare la vita reale con la finzione crea un’esperienza immersiva e autentica che pochi film riescono a trasmettere.
Inoltre, la scelta di ambientare la storia in una fabbrica di pelle nel Sud Italia non è casuale. La fabbrica rappresenta quasi un microcosmo della società, con le sue dinamiche di potere, alienazione e ricerca di significato. Marianna Fontana, con il suo talento e la sua dedizione, riesce a trasmettere in modo intenso e coinvolgente il tumulto interiore della protagonista.
Se siete interessati a scoprire di più su “Luce” e sull’universo cinematografico italiano contemporaneo, non perdete l’occasione di vedere questo film unico e di riflettere sulle tematiche profonde che porta alla luce.
In un panorama cinematografico sovraffollato di blockbuster e grandi produzioni, opere come “Luce” ci ricordano l’importanza delle storie personali, delle riflessioni profonde e dell’umanità che si nasconde dietro ogni singola vita.