Una nuova sfida cinematografica: “Way Home”
Una storia di riconciliazione in un mondo dilaniato dalla guerra
Il panorama cinematografico nordico si arricchisce con un nuovo e avvincente film: “Way Home”, diretto dalla talentuosa Charlotte Sieling, già nota per la serie “The Killing” e il film “Margrete – Queen of the North”. Trailer.
L’opera sarà presentata in anteprima al mercato dei film nordici di Haugesund, il New Nordic Films, che si terrà dal 20 al 23 agosto. La distribuzione mondiale è affidata a LevelK, mentre la produzione è stata curata dall’affermata casa cinematografica danese Toolbox Films, nota per titoli come “Shorta” e “Daniel”.
Una missione pericolosa in Siria
Il cuore della trama è un’emotiva e drammatica storia che vede un padre danese, interpretato dal rinomato attore Nikolaj Lie Kaas (conosciuto per “Britannia” e “Riders of Justice”), impegnato in una pericolosa missione in Siria per cercare di riportare a casa il figlio Adam, conosciuto con il nome di battaglia Abu Shahib, arruolato tra le file dell’ISIS.
“È una storia di padre e figlio, che parla di accettare i nostri figli per quello che sono e di lasciarli scegliere il loro percorso nella vita, per quanto possa farci soffrire”, spiega Sieling.
La nascita del progetto
L’idea iniziale del film nasce dal giornalista insignito del Premio Cavling, Nagieb Khaja, e dal co-sceneggiatore di “Margrete - Queen of the North”, Jesper Fink. Khaja, forte della sua esperienza documentaristica in Siria nel 2014, ha steso la prima bozza del copione. Successivamente, Sieling è stata coinvolta per dare forma definitiva alla sceneggiatura e trasformarla nel film che aveva immaginato.
“Ho riscritto e lavorato sul copione per renderlo uno script adatto alle riprese, un documento su cui credere come base di un film di finzione e non un documentario”, racconta la regista.
La sfida di raccontare storie vere
Il film, sebbene di finzione, prende ispirazione da persone reali che Khaja ha incontrato in Siria. Un compito delicato per la regista, che ha dovuto bilanciare la veridicità con l’esigenza cinematografica e narrativa.
La dedizione degli attori
Nikolaj Lie Kaas è stato scelto fin dalle prime fasi per il ruolo del disperato padre Christian. La sua dedizione è stata evidente: oltre a imparare l’arabo per il film, ha partecipato attivamente alla stesura di alcuni dialoghi.
“Nikolaj è uno degli attori più disciplinati che abbia mai incontrato. Dopo una giornata estenuante di riprese, lo trovavo ancora a correre sul tapis roulant in hotel, a studiare e a prepararsi. È stato coinvolto nel processo creativo dal principio!”, racconta Sieling.
Un’avventura produttiva
Le riprese, sostenute dalla casa di produzione locale The Imaginarium Films, si sono svolte in Giordania e sono durate 32 giorni. Il film è una co-produzione danese, tedesca e norvegese, con il supporto di numerosi broadcaster pubblici e distributori scandinavi.
Il richiamo del cinema nordico
La presenza di “Way Home” al New Nordic Films rappresenta un’opportunità per gli appassionati di cinema di scoprire un’opera che unisce tensione emotiva e dramma bellico, attraverso le lenti di una vicenda familiare. Questo evento annuale, ospitato in Norvegia, funge da vetrina per le nuove produzioni nordiche, garantendo una piattaforma privilegiata per pellicole che altrimenti potrebbero sfuggire al radar internazionale.
Per chi desiderasse immergersi nella storia e nell’atmosfera del film, è possibile visionare il trailer ufficiale accessibile online.
La frontiera della narrazione cinematografica continua a espandersi con opere che sfidano i confini tra realtà e finzione, regalando al pubblico esperienze immersive e riflessive. “Way Home” è uno di questi rari esempi, una testimonianza del potere del cinema di raccontare storie universali e profondamente umane.