Sara Shazli: un viaggio intimo nel cinema
Nuovo documentario di una regista egiziana alla Venice Production Bridge
L’affermata regista egiziana Sara Shazli presenterà il suo nuovo documentario, “Your Daughter“, durante il workshop Final Cut della Venice Production Bridge, dedicato ai film in post-produzione provenienti dall’Africa e dal mondo arabo.
Una storia di emancipazione personale e professionale
Il suo secondo lungometraggio è un’opera profondamente personale che esplora il difficile percorso di Sara per uscire dall’ombra ingombrante della madre, la produttrice e regista Marianne Khoury. In parallelo, la giovane regista si prepara alla sua nuova avventura di diventare madre per la prima volta. Una narrazione che segue la trentaduenne mentre cerca di recidere simbolicamente il cordone ombelicale che ancora la lega alla madre lavoratrice indefessa. Lascia la casa d’infanzia nel centro del Cairo per trasferirsi in una piccola abitazione nei sobborghi.
Riflessi e ricordi di un’infanzia complessa
Supervisionando la costruzione della nuova casa, Shazli rivive i ricordi del passato, tra cui quelli della tata etiope che l’ha cresciuta. Questo la conduce in un’intensa esplorazione emotiva che la porta a confrontarsi con il dolore per l’assenza della madre durante la sua crescita.
Per chi desidera approfondire, è possibile andare al trailer di Your Daughter.
Il debutto con “Back Home” e gli echi familiari
Il debutto alla regia di Shazli, “Back Home“, era già un’esplorazione intima delle dinamiche familiari, focus sul suo rapporto con il padre, figura carismatica ma distante. Girato nella casa di famiglia durante il lockdown del 2020, il film ha avuto la sua prima al Festival di El Gouna lo stesso anno.
In quell’occasione, Shazli ritorna dal film school a Cuba con un cortometraggio di diploma, dopo precedenti studi in Montreal. Sebbene fosse un periodo difficile, questa esperienza le ha dato lo slancio per affrontare sua madre con domande complicate sulla sua infanzia: “Ero in cucina quando ho iniziato a chiederle: ‘Cosa è successo? Non eri davvero lì? Perché non ricordo la tua presenza,’” racconta Shazli.
La doppia natura della madre: imprenditrice e assente
Khoury, nipote e collaboratrice di lunga data della leggenda del cinema egiziano Youssef Chahine, è una “workaholic” nota per la sua dedizione al lavoro cinematografico, spesso a scapito dei suoi doveri materni. La tata etiope Woody, infatti, ha colmato il vuoto lasciato dalla madre.
Your Daughter è iniziato come una ricerca della tata emigrata in Canada nel 2004, ma si è trasformato in un confronto più profondo e conflittuale con la madre.
Contraddizioni e affetti nel mondo del cinema
Crescere tra le élite del cinema cairota ha portato la giovane regista a sviluppare un rapporto di amore-odio con l’industria. L’assenza fisica della madre era ulteriormente aggravata dalle riprese in esterni, festival e premiere, accentuando l’assenza emotiva dovuta alla necessità incessante di documentare ogni momento. “Ho riconosciuto in altri membri della famiglia lo stesso bisogno ossessivo di filmare tutto, evitando così il lavoro emotivo quando le telecamere si fermano,” sottolinea Shazli.
Archives e nuove direzioni
Prodotto da Khoury e ora in post-produzione, Your Daughter sfrutta moltissimo l’archivio di foto e video di famiglia, montati abilmente da Nadia Ben Rachid, collaboratrice del celebre autore maliano-mauritano Abderrahmane Sissako. Shazli combina questo materiale con riprese contemporanee e ricostruzioni di scene della sua infanzia.
Pur riconoscendo il privilegio di riesaminare questi archivi, Shazli, ora madre a sua volta, desidera intraprendere un percorso indipendente sia come cineasta che come madre. “Con mia figlia, non sono ossessionata dal filmare tutto. Anzi, preferisco mettere da parte la telecamera e veramente stare con lei,” afferma.
abitazioni affidate è far crescere il nostro bambino.”
Verso un’indipendenza creativa e pubblica
La nascita del suo bambino le ha permesso di uscire dall’ombra della madre e di emergere come una donna indipendente e pienamente definita. “Diventare madre è stato come tagliare il cordone ombelicale. Ora sono pronta a diventare una nuova persona, lasciando il passato alle spalle,” dice con convinzione.
l’opera di Sara Shazli ci offre uno sguardo potente e commovente sul ruolo trasformativo della maternità e sul viaggio di una giovane donna verso l’indipendenza nel mondo complesso e affascinante del cinema.