Un viaggio attraverso il cinema di Darya Zhuk: dal ‘Cigno di Cristallo’ a nuove terre sconosciute
Il nuovo film di Darya Zhuk: la scienza in satira
Darya Zhuk, regista nata in Bielorussia, è pronta a tornare alla ribalta con il suo prossimo lungometraggio ‘Exactly What It Seems’, una satira fantascientifica che esplora l’autoritarismo contemporaneo. Zarunnata dalle menti creative di Tatsiana Zamirovskaya e Zhuk stessa, questa opera sarà girata in bielorusso, inglese e russo, rafforzando così la sua dimensione internazionale.
Guarda il trailer di ‘Exactly What It Seems’
Una svolta nella carriera
Prodotto da Volia Chajkouskaya e Ivo Felt di Allfilm (Estonia) e Violetta Krechetova, ‘Exactly What It Seems’ punta i riflettori su una coppia di sposi, Nadia e Fedor, in cerca di asilo politico negli Stati Uniti. La trama prende una svolta inaspettata quando vengono teletrasportati indietro in Bielorussia tramite una tecnologia quantistica misteriosa, creata sotto l’egida di un regime dittatoriale. Iniziando una caccia come criminali nei boschi della loro patria, devono riparare la loro relazione disfunzionale per garantirsi la salvezza.
Un viaggio distopico
Zhuk racconta come il film sottolinei che non è necessario un grande dispiego di effetti speciali per creare un’opera potente. “È una versione radicata della nostra realtà con una semplice assunzione: questa tecnologia esiste e chiunque sia nostalgico della Bielorussia può essere immediatamente teletrasportato indietro,” spiega Zhuk. Tuttavia, la tecnologia rappresenta un incubo per alcuni, poiché funziona solo in una direzione: i ricordi bielorussi sono immagazzinati sul server.
Utilizzare i generi per andare a fondo
In collaborazione con Tatyana Zamirovskaya, Zhuk ha scelto di utilizzare i generi della satira e della fantascienza per affrontare temi difficili da digerire con un dramma più realistico. “Questi generi sono ottimi per creare la giusta distanza dalla dura realtà del regime dittatoriale attuale,” afferma Zhuk. Attraverso l’analisi del trauma emotivo di una rivoluzione fallita in Bielorussia nel 2020, il film si propone di aprire questa storia a un pubblico più vasto, potenzialmente all’oscuro degli eventi attuali.
Da ‘Crystal Swan’ a Netflix e oltre…
Nel 2018, Zhuk aveva diretto ‘Crystal Swan’, un dramma ambientato negli anni ’90 che raccontava la storia di una giovane DJ con il sogno americano. Questo film era stato selezionato dalla Bielorussia come candidato per la categoria Miglior Film Straniero agli Oscar, il primo dopo 22 anni.
Guarda il trailer di ’Crystal Swan’
Da allora, Zhuk ha lavorato per piattaforme come Apple TV+, FX/Hulu, Netflix (con il dramma detective ‘Zato’) e Amazon Europe (con ‘Russian Affairs’). Alcuni di questi lavori, come ‘Little America’ di Apple, sono particolarmente personali per lei.
“Durante la realizzazione di ’Crystal Swan’, il mio team ed io abbiamo reinventato il processo di produzione cinematografica senza il supporto del fondo cinematografico locale. Intendiamo fare lo stesso con questo progetto, ma su una scala più ampia e in un clima politico più rigido.”
Una conversazione continua
‘Exactly What It Seems‘ dialoga con i lavori precedenti di Zhuk, esplorando il rapporto tormentato con la sua patria e i crepacci del sogno americano, così come vissuti dai nuovi immigrati. La protagonista di ’Crystal Swan’, Velya, cercava la sua identità, persa tra l’essere bielorussa e voler essere libera in America. Questa nuova opera approfondisce ulteriormente la ricerca dell’identità e delle paure interiori.
L’entusiasmo della produzione
La produttrice bielorussa con base in Estonia, Volia Chajkouskaya, è entusiasta del progetto e sottolinea la sua importanza personale. Chajkouskaya è stata inserita nell’iniziativa Match Me! di Locarno di quest’anno e sta sviluppando anche ‘Mono’, una storia di una donna che cerca di capire cosa le è successo quando ha perso metà del suo udito da adolescente.
“Sono così entusiasta di questo progetto,” afferma. “Parla della mia patria, la Bielorussia, dove non sono stata per cinque anni, e tratta temi tempestivi e universali come i regimi totalitari, lo sradicamento e l’identità. Il team è composto da persone straordinarie e professionali che conosco da molti anni e il cui lavoro adoro. Credo che troveremo le risorse per realizzare questo progetto il prima possibile.”