Michael Keaton e il caso “Batgirl”: tra luci e ombre di Hollywood
Un’industria tra passione e business
Hollywood non smette mai di sorprenderci, non solo con le sue storie mozzafiato, ma anche con le decisioni aziendali che lasciano il pubblico spesso perplesso. Un caso emblematico di questa dualità è la vicenda di “Batgirl”, il film che avrebbe dovuto vedere Michael Keaton tornare a vestire i panni di Batman, ma che invece è stato cancellato dal suo studio.
La cancellazione di “Batgirl”: un colpo di scena inatteso
La notizia della cancellazione di “Batgirl” nell’agosto del 2022 ha suscitato un’ondata di reazioni nella comunità cinematografica. Il film, con un budget di 90 milioni di dollari, era già nella fase di post-produzione quando Warner Bros ha deciso di interromperne il rilascio, in una manovra che molti hanno definito strategica per motivi fiscali. Batgirl avrebbe visto Leslie Grace nei panni della protagonista e Michael Keaton tornare nel ruolo iconico di Bruce Wayne/Batman.
La risposta di Keaton: tra realismo e filosofia di vita
Intervistato in proposito, Michael Keaton ha spiegato di non essere particolarmente dispiaciuto per la cancellazione del film. “No, non mi importava in un senso o nell’altro. Bel compenso, divertente,” ha detto l’attore, accennando al compenso ricevuto.
Keaton ha dimostrato grande affetto per i registi del progetto, Adil El Arbi e Bilall Fallah: “Sono bravi ragazzi. Tifo per loro. Voglio che abbiano successo. Mi dispiaceva per loro.”
Il ritorno di Batman in “The Flash”
“Batgirl” non sarebbe stato l’unico progetto a riportare Keaton sulle scene come Batman. Il suo ritorno era atteso anche in The Flash, film uscito nelle sale nel luglio 2023. Tuttavia, anche questa volta le cose non sono andate come sperato: il film ha incassato solo 271 milioni di dollari a livello mondiale, un flop rispetto alle aspettative.
Michael Keaton e Tim Burton: un sodalizio tra genio e innovazione
La carriera di Keaton è segnata da numerose collaborazioni di successo, una delle più significative è sicuramente quella con Tim Burton. È grazie a Burton se Keaton è diventato l’iconico Batman nel lontano 1989, ruolo che ha ripreso anche nel sequel del 1992, “Batman Returns”. “Tim merita un enorme credito. Ha cambiato tutto,” ha dichiarato Keaton, dando merito a Burton per aver rivoluzionato il cinema dei supereroi.
Questa ammirazione reciproca ha portato i due a lavorare insieme di nuovo nel tanto atteso seguito di “Beetlejuice” del 1988.
Un attore multifunzionale: non solo Batman
Keaton sottolinea spesso come il cinema sia innanzitutto un business. La sua filosofia gli ha permesso di non abbattersi quando la stampa ha voluto costruire la narrazione di un “ritorno” alla ribalta con Birdman del 2014, film che gli valse una candidatura all’Oscar. “Non ho mai smesso di lavorare,” ha affermato l’attore, ricordando le sue partecipazioni in film come “RoboCop” e “Need for Speed” prima di Birdman.
La chiave del successo: mai farsi prendere dal panico
Parlando della sua strategia di carriera, Keaton sottolinea: “Mai farsi prendere dal panico. Se diventate disperati, siete fregati. Non bisogna mai farsi prendere dalla disperazione. Si può essere insicuri e nervosi, ma quando si diventa disperati, è finita.”
La carriera di Keaton: una lezione di resilienza
Il percorso di Michael Keaton nel mondo del cinema è una lezione di resilienza e adattabilità. Che si tratti di ruoli iconici come Batman o di progetti più recenti, l’attore dimostra una comprensione profonda dell’industria cinematografica. la sua filosofia di mantenere la calma e di vedere sempre Hollywood come un business è forse la chiave stessa del suo duraturo successo.
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