Michael Keaton e la falsa narrativa del “ritorno”
L’intramontabile Michael Keaton
Michael Keaton è da anni uno degli attori più rispettati di Hollywood, e il suo ruolo in “Birdman (or The Unexpected Virtue of Ignorance)” di Alejandro G. Iñárritu, che gli ha fruttato una nomination agli Oscar, ha riacceso i riflettori sulla sua carriera. Tuttavia, Keaton ha sempre trovato la narrativa del “ritorno” alquanto infondata, poiché non è mai veramente scomparso dalla scena.
Il mito del “ritorno”
In un’intervista recente, Keaton ha svelato la sua perplessità riguardo alla percezione di “Birdman” come il suo grande ritorno a Hollywood. “Un tizio molto, molto, molto intelligente, un tipo che mi piaceva molto, disse: ‘Ritorno — questa è la storia’”, ha ricordato Keaton. “Ho pensato, ‘Onestamente, è una cazzata.'”
Va detto che Keaton non aveva mai smesso di recitare per lunghi periodi. Solo nei quattro anni precedenti aveva partecipato a film come “RoboCop” e “Need for Speed”. Per cui, nonostante l’acclamazione critica e l’attenzione ricevuta con “Birdman”, non era mai davvero lontano dai riflettori.
La narrativa meta di “Birdman”
Parte del motivo per cui “Birdman” ha alimentato questa narrativa del ritorno sta proprio nella sua trama. Keaton interpreta un attore decaduto di Hollywood, famoso per aver vestito i panni di un supereroe, Birdman, chiaro riferimento alla sua passata interpretazione di Batman. Questo parallelo ha facilitato la sovrapposizione tra Keaton e il suo personaggio, alimentando la percezione di un ritorno trionfale.
La storia del personaggio, che cerca di rilanciare la sua carriera attraverso un nuovo progetto a Broadway, rispecchiava quella di Keaton che riceveva elogi e buzz da Oscar per il suo ruolo. Questo ha creato la perfetta narrativa per la stagione dei premi, rendendo credibile l’idea di un “ritorno” di Keaton.
Il successo di “Birdman” e i riconoscimenti
L’interpretazione di Keaton in “Birdman” gli ha fruttato numerosi riconoscimenti, inclusa una nomination all’Oscar come miglior attore, la vittoria del Golden Globe come miglior attore in un film drammatico, nonché nomination ai BAFTA Film Awards e ai SAG Awards. “Birdman” ha anche vinto l’Oscar per il miglior film.
Keaton ha sempre mantenuto una prospettiva equilibrata sulla sua carriera. “Non vado mai nel panico”, ha dichiarato. “Se ti disperi, sei fottuto. Non disperarti mai. Puoi essere insicuro e nervoso, e pensare, ‘Wow, cavolo, non sto andando così bene adesso.’ Ma quando ti disperi, sei morto.”
Riflessioni personali sull’industria
Keaton è un esempio magistrale della resilienza e della caparbietà nell’industria dello spettacolo. La percezione del pubblico e dei media può spesso differire dalla realtà, e le etichette di “ritorno” possono essere tanto affascinanti quanto fuorvianti. Che si tratti di film drammatici, commedie o ruoli da supereroe, Keaton ha sempre mostrato una versatilità che pochi attori possono vantare.
Birdman rappresenta una delle sue interpretazioni più memorabili, ma è solo un capitolo in una carriera ricca di successi.
Se sei interessato a saperne di più su Keaton e il suo lavoro, guarda il trailer di Birdman.
Conclusioni
L’ascesa e la longevità di Michael Keaton nel mondo del cinema sono una testimonianza della sua dedizione e del suo talento. Non era un ritorno, ma piuttosto una riaffermazione del suo posto nel pantheon degli attori di Hollywood. Che si tratti di interpretare il leader di una giostra di macchine in “Need for Speed” o un ex-supereroe tormentato in “Birdman”, Keaton ha dimostrato di essere una forza inarrestabile. Consideriamo l’affermazione stessa di Keaton: “Io non sono mai andato da nessuna parte.”
E tu? Cosa pensi della carriera di Michael Keaton? Sei d’accordo che “Birdman” non sia stato un vero ritorno? Facci sapere nei commenti!