Un nuovo inizio per il Festival del Cinema di Edimburgo
Da meno di due anni, sembrava che il Festival Internazionale del Cinema di Edimburgo, il più antico festival cinematografico al mondo in attività, stesse per scomparire. Nell’ottobre del 2022, appena due mesi dopo la sua 75ª edizione, l’organizzazione Centre for the Moving Image dichiarò bancarotta e la sua sede principale, il cinema Filmhouse, chiuse le porte a causa dei costi crescenti e della riduzione del pubblico dopo la pandemia. Solo pochi mesi dopo, la direttrice creativa Kristy Matheson si trasferì a dirigere il BFI London Film Festival. Tutto sembrava perduto.
Una rinascita inaspettata
Eppure, in poco tempo, una nuova vita fu infusa in questo storico festival. Grazie al supporto di Screen Scotland, nell’agosto del 2023 si è tenuta un’edizione speciale del festival, che ha visto la partecipazione di Andrew Macdonald, produttore di “Trainspotting” e frequente collaboratore di Alex Garland. Macdonald fu incaricato di creare una nuova organizzazione per far rinascere il festival dalle sue ceneri. A completare il team è stato poi Paul Ridd, capo delle acquisizioni di Picturehouse Entertainment, che si è trasferito da Londra per prendere il ruolo di direttore.
Il primo festival di Paul Ridd e il ritorno di grandi nomi
Per la sua prima edizione rivisitata, che inizia il 15 agosto, Ridd e il suo team hanno preparato un programma straordinario. Il festival sarà inaugurato dalla prima britannica del dramma guidato da Saoirse Ronan, The Outrun, che ha raccolto consensi a Sundance e Berlino e già fatto parlare di sé per una possibile candidatura agli Oscar per Ronan. Edimburgo ospiterà anche la prima britannica di Alien: Romulus di Fede Alvarez e numerose prime mondiali, sia per lungometraggi che per cortometraggi.
Dettagli e riflessioni sul nuovo corso del festival
Secondo Ridd, l’obiettivo è trasformare Edimburgo in una destinazione imperdibile per gli amanti del cinema di tutto il mondo e un festival di scoperta per nuovi talenti. Quest’anno, oltre alle proiezioni di film, ci saranno indirizzi chiave del settore tenuti da Alex Garland, eventi con il leggendario montatore Thelma Schoonmaker e incontri con l’autore francese Gaspar Noé.
Ma cosa è cambiato rispetto al passato? “Abbiamo costruito una nuova organizzazione da zero”, racconta Ridd. “Quando sono arrivato alla fine dell’anno scorso, il nostro consiglio, incluso Adam MacDonald, Amy Jackson e Peter Rice, si è unito per creare qualcosa di nuovo dai resti del precedente CMI (Center for the Moving Image) e del festival temporaneo dell’anno scorso. Abbiamo cercato di sfruttare la situazione iniziando praticamente da zero, ma onorando tutta quella storia”.
Nuovi elementi e aspettative
Chi ha frequentato il festival in passato può aspettarsi lo stesso elevato standard di curatela e una vasta gamma di cinema internazionale che ci si aspetta da un vero festival internazionale. “Abbiamo stretto nuove partnership con il Fringe e con organizzazioni del Fringe per gestire nuovi spazi pop-up in aggiunta alle proiezioni cinematografiche”, spiega Ridd.
Il festival non è necessariamente più grande in termini di numero di film, ma è molto ambizioso. Al centro del festival c’è il premio Sean Connery per l’eccellenza cinematografica, con 10 lungometraggi in prima mondiale in competizione. C’è anche il premio Thelma Schoonmaker per l’eccellenza nel cortometraggio, con prime mondiali che competono per importanti ricompense finanziarie.
Un futuro luminoso?
Ridd sembra ottimista riguardo al futuro del festival. “Sono qui per restare. Sono molto appassionato di far crescere questo evento nei prossimi anni. Abbiamo un team di persone davvero forti e collaboratori fantastici che credono fermamente nella costruzione di questo progetto. Le risposte positive al festival e agli annunci che abbiamo fatto negli ultimi mesi ci hanno mostrato che c’è molto supporto e buona volontà”.
Una riflessione personale
Essendo un festival che presenta film mai visti prima, è fondamentale creare uno spazio che attiri pubblico, stampa, industria, acquirenti, produttori e registi. “Il nostro obiettivo è essere più allineati nello spirito a festival di scoperta come Sundance o Telluride”, dice Ridd. “Vogliamo crescere non necessariamente in numero di film, ma in numero di prime mondiali e eventi esclusivi”.
Edimburgo ha dimostrato di avere ancora molto da offrire al mondo del cinema. La passione e l’impegno del nuovo team promettono di restituire al Festival del Cinema di Edimburgo il posto che merita nel panorama internazionale.
Una nuova era per un festival storico è iniziata. La rinascita del Festival Internazionale del Cinema di Edimburgo potrebbe benissimo essere una delle storie di successo più appassionanti del cinema moderno.