sguardo ravvicinato con Shah Rukh Khan al 77° Locarno Film Festival
riflessioni sulla carriera e l’ industria cinematografica
La leggendaria stella di Bollywood Shah Rukh Khan ha incantato il pubblico del 77° Locarno Film Festival con una masterclass esclusiva guidata dal direttore del festival, Giona A. Nazzaro. L’appuntamento, che ha coinvolto appassionati di svariate nazionalità, è stato un tuffo profondo nei 30 anni di carriera dell’attore, esplorando il suo approccio alla recitazione e le sue riflessioni sulla fama e sul mondo del cinema. La platea, gremita all’inverosimile, ha sospeso ogni parola di Khan con applausi e dichiarazioni d’affetto.
inizi e ispirazioni
Shah Rukh ha esordito raccontando i primi ricordi legati al cinema, grazie a sua madre, grande appassionata di film. “Abbiamo ricevuto un videoregistratore come regalo da mia zia, che era molto ricca. Guardavamo i film mentre massaggiavo i piedi di mia madre, un’usanza comune in India,” ha condiviso. La sua prima esperienza cinematografica in un teatro avvenne dopo aver ottenuto ottimi voti in una prova di Hindi, quando sua madre lo premiò portandolo a vedere “Joshila” di Yash Chopra.
l’approdo a Mumbai
Originario di Delhi, Shah Rukh si trasferì a Mumbai nel 1990 con l’intenzione di restarvi un anno. “Pensavo di lavorare per un anno, guadagnare un lakh di rupie (100.000 INR, circa 5.715 USD all’epoca), comprarmi una casa e poi tornare a fare lo scienziato o il giornalista,” ha ricordato. Ma la vita lo trattenne in quella che sarebbe divenuta la sua città d’adozione. (Joshila)
i primi ruoli da cattivo
Durante i suoi inizi a Bollywood, Khan ha incontrato un noto regista che gli disse: “Il tuo punto di forza è che sei molto brutto, sai? Tutti questi eroi sembrano cioccolato svizzero. Io non somigliavo al cioccolato svizzero. Così ho iniziato con i ruoli da cattivo,” ha rivelato. Questo incontro lo spinse a interpretare personaggi villani, tra cui il rinomato “Darr” di Yash Chopra, girato in Svizzera. (Darr)
da cattivo a eroe romantico
La svolta arrivò quando Yash Chopra gli propose un ruolo romantico: “Voglio te in una storia d’amore. Non sembri così cattivo.” Questo portò alla realizzazione di “Dilwale Dulhania Le Jayenge”, diretto da Aditya Chopra, che consacrò Khan come l’eroe romantico per eccellenza. “Ora sono io il ragazzo cioccolato svizzero,” ha scherzato. (Dilwale Dulhania Le Jayenge)
riconoscimenti e momenti iconici
Sabato sera, Khan è stato premiato con l’onorificenza alla carriera del festival di Locarno. “Per me è come un cerchio che si chiude, dal girare in Svizzera a ricevere il riconoscimento più alto in Svizzera.” Durante la masterclass, con il pubblico che intonava alcuni suoi brani celebri, Khan ha anche sfoggiato la sua iconica posa con le braccia aperte, spiegando che fu un’idea del coreografo Saroj Khan per evitargli passi di danza troppo complessi.
scegliere i film giusti
Parlando del suo metodo di selezione dei progetti, Khan ha sottolineato l’importanza del rapporto con il regista: “Mi prendo molto tempo perché voglio passare tempo con chi mi dirige. Perché trascorri un anno della tua vita con quella persona. Voglio davvero divertirmi. E quando dico divertirmi, intendo parlare di cinema, conoscerci.”
Il suo prossimo film, “King”, sarà un action-drama diretto da Sujoy Ghosh, noto per aver realizzato “Badla” per la Red Chillies Entertainment di Khan. “C’è un tipo di film che voglio fare, forse più incentrato sull’età. Lo sto pensando da sei, sette anni e un giorno ne ho parlato a Sujoy… e lui ha detto che aveva già un tema in mente. Così è semplice come questo.” (Badla)
il doppio ruolo in “fan”
Durante la conversazione, Khan ha ricordato il film “Fan” del 2016, in cui ha interpretato due ruoli, uno di una superstar e l’altro del suo ammiratore ossessionato. “Di solito, quando interpreti una superstar, è tutto gloria e grandezza con persone che urlano il tuo nome. Ma volevo che questo personaggio avesse paura del suo stesso successo. È stato come mostrare una parte di ogni star presente al mondo. È stato un processo ‘schizofrenico, strano, imbarazzante’.” Ha persino rivelato che la protesi della mascella usata nel film fu originariamente creata per Brad Pitt in “Il curioso caso di Benjamin Button.” (Fan)
la filosofia della celebrità
Riguardo alla notorietà, Khan ha offerto una visione singolare: “Indosso la fama come una maglietta, non come uno smoking. Non è importante, ma è lì. Sono disinvolto a riguardo e mi piace così. Spero che resti così.” Ha sottolineato che la celebrità è solo un sottoprodotto del suo lavoro, non l’obiettivo principale.
il contributo al cinema del sud dell’India
Recentemente, Khan ha esplorato il cinema dell’India del sud con il film “Jawan”, diretto dal regista tamil Atlee. Ha elogiato le capacità narrative e tecniche di quel cinema, definendolo “davvero, davvero fantastico.” (Jawan)
effetti visivi e umanità nel cinema
Riflettendo sull’evoluzione degli effetti visivi nel cinema indiano, Khan ha sottolineato che la tecnologia deve rimanere un supporto, non l’elemento centrale della narrazione. “Alla fine, la tecnologia sarà lo sfondo, non la spina dorsale della creazione cinematografica. Saranno sempre le sfumature, le emozioni, i pensieri, le semplici verità umane a reggere un film con il supporto della tecnologia.”
Quando interrogato sulle sue motivazioni dopo tanti anni di carriera, Khan ha parlato del suo desiderio di continuare a portare gioia al pubblico: “Il cinema incarna così tanti aspetti della vita, così tante emozioni che è molto difficile e impossibile per una persona esprimerle tutte in una sola vita. Vivo con la speranza di poter fare sempre film diversi.”
Le storie di Shah Rukh Khan sono senza dubbio un viaggio affascinante attraverso l’universo di Bollywood, un mondo in cui la passione, l’arte e l’umanità si intrecciano in un mosaico vibrante.