La 12a edizione di Final Cut in Venice premia il cinema emergente
Un evento di sostegno al cinema
La 12a edizione di Final Cut in Venice, un programma che supporta film in post-produzione provenienti da Africa e paesi arabi, si è conclusa con una cerimonia di premiazione che ha visto trionfare il regista egiziano Morad Mostafa con il suo film “Aisha Can’t Fly Away”.
La storia di ‘Aisha Can’t Fly Away’
Il film di Morad Mostafa, alla sua opera prima, narra la vicenda di una donna somala che si prende cura dei genitori anziani al Cairo, vivendo in prima persona le tensioni tra i vari gruppi etnici presenti nella società della città. Una storia intensa che riflette le complessità dell’integrazione culturale e la resilienza delle donne. Per saperne di più, puoi guardare il trailer di Aisha Can’t Fly Away.
Un giudizio di alto profilo
La giuria di quest’anno era composta da Wayne Borg di Neom, Monica Ciarli di Minerva Pictures e dall’ex direttore dell’European Film Market Dennis Ruh. Nella loro dichiarazione, hanno elogiato il lavoro di Mostafa come “potente e autentico”, sottolineando come, nonostante sia il suo primo lungometraggio, Mostafa abbia dimostrato una direzione sicura e una voce cinematografica distintiva.
Riconoscimenti e premi
Oltre al premio principale della Biennale di Venezia, Morad Mostafa ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti, attribuiti da vari sostenitori della giuria, tra cui la Cinémathèque Afrique dell’Institut Français, Rai Cinema, il Festival International de Films de Fribourg e Titra Films.
Premi per altri talenti emergenti
Diversi altri progetti cinematografici hanno ricevuto premi, tra cui:
- “My Father’s Scent” di Mohamed Siam
- “Ancestral Visions of the Future” di Lemohang Jeremiah Mosese
- “The Prophet” di Ique Langa
- “In This Darkness I See You” di Nadim Tabet
Questi riconoscimenti sono stati assegnati da una giuria di sostenitori che includevano MAD Solutions, il Festival International du Film d’Amiens, il Red Sea Fund, il El Gouna Film Festival e Studio A Fabrica (Ajaccio).
Un successo crescente per il Venice Production Bridge
Il Venice Production Bridge (VPB), la sezione industry del Festival del Cinema di Venezia, ha ottenuto numeri positivi, con un incremento dell’8% nei delegati dal 2023. In totale, sono stati organizzati 63 pannelli, registrando un aumento del 15% rispetto al 2023. Degno di nota è stato l’interesse per lo streaming, con la partecipazione di 10 piattaforme di streaming europee e internazionali al programma Meet the Streamers.
Incontri proficui
Il numero di incontri one-to-one è aumentato del 103% nel 2024, con 236 meeting tra piattaforme di streaming e distributori internazionali, titolari dei diritti e professionisti dell’audiovisivo. Il Book Adaptation Rights Market ha visto una crescita del 14% negli incontri one-to-one, passando da 560 nel 2023 a 640 nel 2024. Quest’anno il mercato ha messo in evidenza il genere crime e thriller, coinvolgendo case editrici e agenzie letterarie dedicate.
La rete delle industrie cinematografiche
Il VPB ha accolto figure chiave dell’industria cinematografica per incontri one-to-one relativi al Venice Gap-Financing Market, al Book Adaptation Rights Market e al Final Cut in Venice. Tra i produttori, distributori, finanziatori, istituzioni, emittenti, agenti di vendita, esperti di VR/XR e capi festival che hanno partecipato al programma, vi erano rappresentanti di aziende quali Amazon, Apple TV, Netflix, Studiocanal UK, Fremantle Media, Mubi, Neon e A24.
Riflessioni e prospettive future
La scena cinematografica internazionale continua a evolversi, e manifestazioni come il Final Cut in Venice rappresentano un’opportunità unica per i registi emergenti di mettere in mostra il loro talento e ottenere il riconoscimento che meritano. In un mondo sempre più globale e interconnesso, il cinema resta un potente mezzo di espressione culturale e di comprensione reciproca.
Se vuoi approfondire la scoperta di nuovi talenti e storie coinvolgenti, rimani sintonizzato sulle news offerte dal Venice Production Bridge e dalle sue numerose iniziative di supporto all’industria del cinema.