Angelina Jolie incanta Venezia con “Maria”
Un’ovazione emozionante per un’interpretazione indimenticabile
Angelina Jolie ha ricevuto una travolgente ovazione di otto minuti al Festival del Cinema di Venezia per la prima mondiale di “Maria”, il nuovo film di Pablo Larraín. L’accoglienza calorosa ha commosso l’attrice premiata con l’Oscar, spingendola a riflettere sull’eredità di Maria Callas, la diva dell’opera che porta magistralmente sullo schermo.
“Ieri sera ho pensato a Maria in quel momento,” ha dichiarato Jolie durante un’intervista al Telluride Film Festival, dove “Maria” è stato proiettato la settimana scorsa. “È una sensazione strana sentirsi così vicini a una persona reale. So che quell’applauso era per la sua vita. Spesso noi artisti non sappiamo se il nostro lavoro risuona con il pubblico o non ci aspettiamo gentilezza. Ma ‘Maria’ ce l’ha fatta.” Maria.
La trilogia di donne iconiche e incompresse di Larraín
“Maria” fa parte della trilogia di Larraín su donne iconiche e spesso fraintese, iniziata con “Jackie” (2016), interpretato da Natalie Portman, e “Spencer” (2021), con Kristen Stewart nei panni della Principessa Diana. Entrambe le attrici hanno ricevuto nomination all’Oscar per le loro interpretazioni, e Jolie sembra destinata a proseguire la serie grazie alle recensioni entusiastiche. Non sorprende che “Maria” sia probabilmente il film più forte della serie, grazie a una sceneggiatura avvincente di Steven Knight e a una rappresentazione autentica e umana di Callas.
Un legame artistico speciale tra Jolie e Larraín
Jolie e Larraín mostrano una chiara stima reciproca, se non addirittura affetto. Durante un’intervista, Jolie ha scherzato, cercando di convincere Larraín a cantare l’opera. “Non ti ho ancora sentito cantare. Me lo devi,” gli ha detto. “Non succederà mai. Non sono un attore,” ha risposto Larraín con un sorriso. Ma Jolie non si è data per vinta: “Ti farò ubriacare una notte,” ha ribattuto, alimentando così la complicità tra i due.
La sfida di interpretare un’icona dell’opera
Jolie ha parlato della sfida di interpretare Maria Callas: “È meraviglioso. Speri sempre di lavorare con registi che ammiri, e volevo lavorare con Pablo da un po’. È un dono affrontare qualcosa del genere, sapendo di essere in buone mani e di potersi spingere al limite. La sua musica era intimidante, ma è bello sentirsi spaventati. Come artista, essere così sfidati è una sensazione fantastica.”
Larraín ha dichiarato: “I musical nel cinema sono adattamenti moderni dell’opera, che ha origini oltre 500 anni fa. Se un film può evocare la stessa sensazione dell’opera, ha il potere di rendere quest’arte più accessibile a tutti.”
Un momento intimo e familiare
C’è una scena in “Maria” in cui Callas gioca a carte con la sua governante Bruna e il suo servitore Ferruccio, interpretati rispettivamente da Alba Rohrwacher e Pierfrancesco Favino. Jolie ha raccontato: “È stato tutto spontaneo. Pablo ha proposto di improvvisare un gioco di carte. Non lo capivo inizialmente, ero un po’ riluttante. Ma una volta seduta, ho trovato il modo migliore per approcciarlo ed è venuto fuori un momento molto toccante. Ha catturato l’essenza di una famiglia nel modo più bello e emozionante.”
Larraín ha aggiunto: “Sentivamo il bisogno di avere un piccolo momento intimo all’interno della famiglia che non fosse collegato a niente di specifico, ma che potesse andare ovunque nel film. Il modo in cui Jolie ha tenuto per mano Francesco ha creato un momento molto bello.”
Il duro lavoro per imparare a cantare l’opera
Jolie ha ricordato l’intensità del processo di apprendimento: “Non è stato facile. Ho avuto la fortuna di avere un regista che comprendeva e rispettava veramente l’opera. Ha assemblato un team intorno a me per insegnarmi. Ricordo un giorno a Parigi, appena prima di iniziare le riprese, nel quale ho dovuto cantare davanti a Pablo. Mi terrorizzava, ma era l’ultimo momento a disposizione per dimostrare quello che avevo imparato.”
Larraín ha descritto il processo: “È difficile capire come si fa. Angelina si è allenata per sei mesi, e poi fai cinque-sette riprese in 45 minuti. Ha un auricolare, ed è il solo suono che senti sul set.”
Jolie ha condiviso l’esperienza con gli extra: “Erano così gentili con me. Chiedevo scusa in anticipo per non essere al meglio, ma poi mi incoraggiavano sempre.”
L’amore per Maria Callas
C’è un momento nel film in cui il personaggio di Kodi Smit-McPhee dice a Maria Callas: “Mi sono innamorato di te.” Jolie ha riflettuto: “Penso che per questo mi sono commossa quando le persone a Venezia sono state colpite dal film. È una persona che sappiamo non è sempre stata ben trattata e non è sempre compresa. Sentivo un dovere verso di lei e la sua vita. La amo.”
Larraín ha aggiunto: “Anch’io la amo, e questo celebra la sua vita e la sua musica. Sì, il suo destino è stata la sua tragedia, ma c’è tanta bellezza lì.”
Conclusioni ispirate e riflessive
La narrativa affascinante di “Maria” e le performance coinvolgenti di Angelina Jolie e del cast non solo mettono in luce la straordinaria figura di Maria Callas, ma offrono anche una riflessione approfondita sull’arte, la musica e l’umanità. Da vedere per chi ama il cinema e vuole immergersi in una storia ricca di emozioni e significati profondi.