Viaggio nella vita di Edna O’Brien: da Clare a Dublino e oltre
Introduzione: lustrini e riflessioni
“I ho inseguito il luccichio per un po’. E non me ne pento. Ma so che non era la cosa reale.” Queste parole, che sembrano quasi poesia o testo di una canzone, sono pronunciate da Edna O’Brien in una delle sue ultime interviste, presente verso la fine di un documentario accattivante diretto da Sinéad O’Shea. Il film ci introduce alla vita della celebre scrittrice irlandese, evidenziando il suo percorso attraverso amicizie e amori famosi. Dai suoi incontri con Paul McCartney e Shirley MacLaine fino ad amori celebri come Robert Mitchum, la pellicola presenta un affascinante sguardo sull’universo di O’Brien.
Un viaggio dalle umili origini
Dopo un prologo scintillante, il documentario ci porta alle radici di Edna, situate nella contea di Clare, Irlanda, dove nasce nel 1930. Da giovane si trasferisce a Dublino, città che per lei rappresenta il centro del mondo culturale e cosmopolita. Qui inizia a scrivere per un magazine, firmando una rubrica di 600 parole a settimana dedicata a un pubblico femminile. Ma la sua carriera prende una svolta significativa quando inizia una relazione con un uomo più grande di 20 anni, un appassionato di James Joyce. Questa relazione le causa problemi con la famiglia, che scopre il tutto attraverso una lettera anonima trovata su una bicicletta. Nonostante gli sforzi della famiglia di riportarla a casa, O’Brien sfida le aspettative e lo sposa.
Storia di amori e scrittura
Uno dei temi ricorrenti del documentario è proprio l’attaccamento di O’Brien a uomini che non meritavano il suo amore. È un filo conduttore che percorre tutta la sua vita e la sua carriera: amori tumultuosi che influenzano la sua scrittura, rendendo le sue opere riflesso di un’esperienza emotiva ricca e complessa.
O’Shea utilizza un mix di filmati d’archivio suggestivi, audio (con Jessie Buckley che legge le lettere e i diari di O’Brien) e interviste moderne con personalità come Gabriel Byrne, oltre ad O’Brien stessa. Questa combinazione crea un ritratto accessibile e coinvolgente di una vita vissuta con intensità.
“Ho imparato a conoscere ciò che avevo, a mantenere il mio terreno e a smettere di scusarmi,” dice O’Brien in un’intervista. Parla molto della sua vita personale, ma nelle apparizioni televisive la vediamo sempre ferma e decisa, affrontando con calma e determinazione i pregiudizi della sua epoca.
La sfida di un documentario letterario
Rappresentare il lavoro di una scrittrice in un documentario non è mai facile. Non si tratta di mostrare quadri o filmati, ma parole su carta. Tuttavia, il contributo di altri scrittori aiuta a comprendere il valore di O’Brien. Andrew O’Hagan, autore di “Caledonian Road,” descrive perfettamente l’abilità di O’Brien nel “abbracciare ambivalenza e incertezza”, cercando di capire persino i suoi nemici.
Eppure, sono le parole di O’Brien stesse a illuminare meglio il suo genio letterario. Citazioni dai suoi 34 libri e estratti dalle sue lettere e diari mostrano la sua sensibilità linguistica e narrativa, rendendo il documentario un viaggio poetico attraverso il suo universo.
Scrittura e realtà
Nel descrivere un amore con un uomo sposato, O’Brien scrive di essere “sul trapezio alto dell’inizio dell’amore”, riconoscendo “il rapimento e le rotture di una relazione” con una delicatezza linguistica straordinaria. Anche nei momenti più bui, O’Brien mantiene la capacità di distaccarsi e scrivere della sua vita come se appartenesse a un’altra persona, o a un personaggio dei suoi romanzi.
Conclusione: una vita da scoprire
Racchiudere 93 anni di vita in 99 minuti è una sfida, e il documentario è costretto a fare delle omissioni. Tuttavia, riesce nell’intento di stimolare l’interesse per il lavoro di O’Brien. Dopo aver visto il film, è difficile non sentire il desiderio di leggere di più delle sue opere, e questo è senza dubbio un grande successo.
Per chi volesse avventurarsi ulteriormente nel mondo di Edna O’Brien, consiglio di iniziare con alcuni dei suoi libri più celebri, come The Country Girls e Girl with Green Eyes.
Link utili:
Dopotutto, O’Shea’s film è un tributo appropriato a un’autrice il cui lavoro e la cui vita meritano di essere esplorati e celebrati.