# Film e serie in primo piano: uno sguardo su Caleb Landry Jones e le sue interpretazioni
Un'avventura surreale a Venezia
Se c'è un attore che ha vissuto un 2023 sopra le righe a Venezia, quello è sicuramente Caleb Landry Jones. Il giovane attore, in appena 24 ore, ha calcato il tappeto rosso per la premiere mondiale di "DogMan" di Luc Besson, dove interpreta un vigilante travestito con un branco di cani al seguito. DogMan è stato solo una tappa di un viaggio incredibilmente frenetico: sveglia in Scozia all'alba, volo per l'Italia, conferenze stampa, e poi nuovamente in aereo per tornare sul set scozzese il giorno seguente.
La mente altrove
Nonostante l'eccitazione di essere a Venezia, Landry Jones ammette che la sua mente era tutta concentrata su una scena cruciale da girare al ritorno. "Ero a Venezia, ma pensavo solo a quella scena importante e continuavo a cadere addormentato durante la proiezione," racconta. La dedizione al suo lavoro è palesata anche dalla scelta di mantenere un accento scozzese per tutta la durata della conferenza stampa di "DogMan".
Ritratto di un attore metodo
Besson ha spiegato che Caleb era "nel personaggio", un'affermazione che l'attore ritiene veritiera solo dopo aver parlato con colleghi esperti di method acting. Non riproduce tutto ciò che fa il suo personaggio, ma adotta abbastanza caratteristiche per convincersi di essere lui stesso.
Misteri e metodi
Landry Jones fa un parallelo con un'intervista a Nicolas Cage, parlando del modo in cui l'attore si avvolse di antichi cimeli per entrare nei panni del personaggio in “Ghost Rider”. Ammette di non sapere se tali metodi funzionano sempre, ma è convinto che la completa immersione sia necessaria.
"Harvest": un film difficile, una produzione combattuta
Il prossimo progetto che riporterà Jones a Venezia è "Harvest", diretto dalla greca Athina Rachel Tsangari. Questo film, una tragicommedia western ambientata in un villaggio senza nome, ha affrontato una produzione turbolenta. Landry Jones descrive il set come un luogo di continui ostacoli, sia naturali che umani. Nonostante tutto, Tsangari ha portato a termine il film, anche se le difficoltà l'hanno quasi distrutta.
Una lotta creativa
Caleb non esita a riconoscere la visione unica della regista. Sentire il rischio di "morire" per un film è, per lui, una prova della passione e della dedizione richieste. "Athina ha combattuto su ogni fronte e ha comunque fatto il film," dice con ammirazione.
Una seconda collaborazione con Luc Besson
Parallelamente a “Harvest”, il texano ha completato il suo secondo film con Besson, "Dracula: A Love Tale". Una rivisitazione romantica del celebre gotico di Bram Stoker, questo film rappresenta la produzione più ambiziosa del regista francese dopo "Valerian".
Selvaggio e commovente
Parlando del progetto, Landry Jones si dice entusiasta delle idee originali presenti nel film e sicuro che sarà una storia toccante e ricca di emozioni. "È tutto sull'amore strappato e su come rimane nella mente per 400 anni diventando qualcos'altro," spiega.
Tra mainstream e cinema indipendente
Nonostante una carriera costellata di ruoli in film indipendenti e incisivi, Landry Jones non disdegna le produzioni mainstream. Ricorda l'audizione per un film di Star Wars, esprimendo il dubbio se fosse quello che realmente voleva fare.
Grande cinema, grande sfida
"Credo che ci sia la possibilità di fare grandi cose anche su grande scala," dice, citando come esempio i film della saga "Despicable Me". "Il mio preferito è "We Need to Talk About Kevin": un film che veramente mi ha dato la possibilità di mettere in campo il meglio di me."
Una riflessione sul fare cinema
Caleb Landry Jones esprime sempre un’opinione sincera sul mondo del cinema, ammettendo che ogni film, indipendentemente dal budget o dal genere, è un miracolo. Racconta di un regista di commedie romantiche che pensava scherzasse dicendo che "The Notebook" fosse un miracolo. "No, davvero," rispose Jones, "hai fatto piangere i militari. Hai fatto qualcosa di straordinario."
Il percorso artistico di Caleb Landry Jones dimostra che il cinema, con tutti i suoi paradossi e difficoltà, può donare esperienze uniche sia agli attori che agli spettatori. Per chi volesse approfondire la sua carriera, ogni progetto menzionato è un invito a esplorare nuovi orizzonti cinematografici.