Disney e DirecTV: un conflitto che oscura milioni di schermi
Un’interruzione inattesa
Più di 11 milioni di abbonati DirecTV in tutto il mondo si sono svegliati questo weekend senza poter accedere ai canali di proprietà Disney, tra cui il popolare ESPN. ESPN e altri canali sono stati oscurati a causa di un mancato accordo sulle tariffe di trasmissione. Un colpo duro, considerando che l’interruzione è avvenuta durante importanti eventi sportivi come il torneo di tennis degli US Open e il football universitario.
La diatriba delle tariffe
DirecTV accusa Disney di avere richieste economiche troppo alte. Il colosso dei media, da parte sua, afferma di non voler svalutare il proprio portafoglio di canali e contenuti, che vede come il meglio dell’intrattenimento, delle notizie e dello sport.
“Non entreremo in accordi che sottovalutino la nostra offerta”, dichiarano congiuntamente i co-presidenti di Disney Entertainment, Dana Walden e Alan Bergman, insieme al presidente di ESPN, Jimmy Pitaro.
Disney difende il suo valore
Disney sottolinea quanto abbia investito per mantenere i suoi canali tra i più seguiti e apprezzati. E non è disposta a scendere a patti che percepisce come ingiusti. Secondo i dirigenti dell’azienda, DirecTV dovrebbe capire l’importanza di questi canali per gli spettatori e concludere un accordo che ripristini immediatamente la programmazione.
DirecTV risponde alle accuse
DirecTV non è rimasta in silenzio. Rob Thun, Chief Content Officer di DirecTV, ha accusato Disney di inseguire profitti massimi a scapito dei consumatori.
“Disney vive in una realtà alternativa”, afferma Thun. “Noi crediamo che si debba guadagnare il proprio mercato e rispondere delle proprie azioni.”
Le negoziazioni difficili
Le negoziazioni tra Disney e DirecTV sono bloccate da mesi. Disney desidera un accordo che supporti il bundle di Disney+ e Hulu, visto come prioritario per l’azienda. Un simile contenzioso si è già risolto lo scorso anno con Charter Communications dopo un blackout di 12 giorni.
L’impatto del mercato dello streaming
Uno dei nodi principali è il cambiamento nelle abitudini degli spettatori che si spostano sempre più verso servizi di streaming puro e opzioni gratuite supportate dalla pubblicità. Questo rende DirecTV restia a pagare di più per canali con un pubblico in calo. La prossima lancio di un’opzione di streaming stand-alone per ESPN, previsto per il prossimo anno, riduce ulteriormente l’incentivo.
Un contesto di mercato in evoluzione
DirecTV, a differenza dei tradizionali operatori via cavo, non offre servizi di banda larga ad alta velocità insieme ai suoi pacchetti. Questo limita le opportunità di incentivare la promozione dei bundle di streaming di Disney presso gli utenti. L’esperienza con Charter è diversa: qui Disney paga una commissione ogni volta che un abbonato si iscrive tramite la piattaforma Charter Spectrum, dove Disney+ e Hulu sono opzioni aggiuntive.
Le prospettive future
Questo scontro tra giganti dei media riflette una tensione più ampia nel settore della Pay TV. Gli spettatori si orientano sempre più verso contenuti on-demand e soluzioni di streaming, riducendo la domanda per i servizi video tradizionali. Le aziende di media devono navigare in questo nuovo panorama, trovando il giusto equilibrio tra innovazione e tradizione.
Riflessioni per appassionati di cinema e TV
Per i cinefili e gli amanti delle serie TV, queste guerre di trasmissione rappresentano una sfida costante. È importante chiedersi come questi cambiamenti influiranno sulla qualità e sulla disponibilità dei contenuti. Restare aggiornati su nuovi sviluppi può aiutare a comprendere verso dove sta andando l’industria dell’intrattenimento.
il dramma tra Disney e DirecTV non risiede solo nei numeri, ma anche in come queste dinamiche influenzeranno il modo in cui consumiamo i media tradizionali e digitali. Con il settore in costante evoluzione, ci aspettiamo ulteriori sviluppi che ridefiniranno l’intero panorama televisivo.