Emily in Paris: La svolta romana della serie
Nota: Questo articolo contiene spoiler sulla seconda parte della quarta stagione di “Emily in Paris”.
Emily lascia Parigi per Roma?
La popolare commedia “Emily in Paris” ha portato i suoi spettatori in un viaggio frizzante nel cuore della Francia, ma il finale della quarta stagione ci ha lasciato con un colpo di scena che promette di rimescolare le carte in tavola. Nel climax della stagione, Emily (Lily Collins) viene incaricata dalla sua boss Sylvie Grateau (Philippine LeRoy-Beaulieu) di aprire un nuovo ufficio a Roma. Qui, la attendono non solo un nuovo cliente affascinante, ma anche l’irresistibile Marcello Muratori (Eugenio Franceschini).
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Un nuovo inizio per Emily
Da una parte, questa mossa rappresenta una promozione significativa per Emily, offrendo l’opportunità di gestire un ufficio in una delle città più romantiche del mondo. Dall’altra, lasciare Parigi significa anche dire addio ai suoi amici più cari e al suo interesse amoroso principale, Gabriel (Lucas Bravo).
Ciò solleva una domanda fondamentale: cos’è “Emily in Paris” senza Emily a Parigi? Questo cambio di scenario rappresenta una nuova sfida per il creatore e showrunner Darren Star, che dovrà mantenere viva l’essenza della serie pur esplorando nuovi territori.
Moda e costumi: evoluzione di stile
Uno degli aspetti che ha sempre fatto discutere i fan di “Emily in Paris” è la moda. I costumi di Emily sono tanto criticati quanto amati, risultando quasi un personaggio a sé. Rachel Seo, appassionata della serie, nota come l’evoluzione dello stile di Emily rifletta i cambiamenti tonali dello show stesso.
Pat Saperstein concorda, osservando che gli outfit abbondanti e talvolta discutibili sono diventati un marchio di fabbrica della serie. Tuttavia, alcune scelte di stile, come il giubbotto rosso in pelle di Jean Patou e il tailleur blu di Barbara Bui, sono stati vere e proprie icone di moda.
Scopri alcuni look iconici di Emily
Rachel aggiunge che anche quando Emily visita l’Italia, i suoi abiti riflettono la sua identità di giovane donna americana proveniente da una grande metropoli. Questa coerenza stilistica offre uno specchio del viaggio personale di Emily nel corso della serie.
Il parallelo con altre serie
Un confronto interessante è quello con “Sex and the City”. Così come quella popolare serie HBO ha visto un’evoluzione verso il glamour eccessivo, anche “Emily in Paris” sembra muoversi nella stessa direzione. Considerando anche “Gossip Girl”, si può notare come serie longeve tendano a trasformarsi in parodie di sé stesse, con Emily che indossa abiti sempre più stravaganti.
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L’evoluzione della relazione tra Gabriel ed Emily
La relazione altalenante tra Emily e Gabriel ha tenuto gli spettatori incollati allo schermo per quattro stagioni. Tuttavia, quest’ultima stagione ha visto un’evoluzione interessante, con Gabriel che offre un discorso sincero e tagliente a Emily, mettendo in discussione il suo comportamento.
Rachel nota come la sorprendente incapacità di Emily di parlare francese decentemente fino a questa stagione abbia permesso una trama di equivoci linguistici, aggiungendo ulteriori livelli di frustrazione e comicità.
Il ruolo di Marcello
Sebbene l’inclusione di Marcello come interesse amoroso rappresenti una ventata d’aria fresca, molti spettatori e critici lo trovano “troppo perfetto”. Un ricco erede di un marchio di cashmere di lusso sembra quasi troppo bello per essere vero. Rachel suggerisce che potrebbe essere più interessante se Marcello avesse un lato più oscuro o problematico.
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Verso la quinta stagione: un nuovo capitolo
Sebbene la mossa di Emily a Roma prometta nuove dinamiche e sfide, è difficile immaginare che la serie abbandoni definitivamente Parigi. È probabile che la quinta stagione trascorra alcuni episodi a Roma, ma che Emily ritorni presto a Parigi. Le sue relazioni irrisolte, in particolare con Gabriel, saranno sicuramente un punto focale delle nuove puntate.
Emily in Paris è davvero buona?
La questione se “Emily in Paris” sia davvero “buona” rimane aperta. Pat Saperstein sottolinea che la serie non cerca di essere un dramma complesso come “Succession”, ma piuttosto un piacevole divertissement. Sebbene le trame possano essere leggere e a volte assurde, il fascino della serie risiede proprio in questa leggerezza e nella sua capacità di farci sognare con le sue ambientazioni pittoresche e i suoi look spettacolari.
Rachel concorda, ammettendo che sebbene la serie possa non essere “buona” nel senso tradizionale del termine, essa eccelle nel suo ruolo di intrattenimento puro e semplice.
Guarda il trailer della quinta stagione (appena sarà disponibile)
Ti aspettiamo alla prossima avventura di Emily… magari farà ritorno a Parigi?