Premier di “Tarika” al London Film Festival
Il dramma bulgaro “Tarika” ha avuto la sua prima mondiale al London Film Festival, segnando un capitolo importante nella filmografia del regista Milko Lazarov. Con un passato costellato di successi, come il film “Ága”, premiato al Berlin Film Festival, Lazarov continua a sorprendere con storie emozionanti e tecnicamente impeccabili.
La trama di “Tarika”
Il film narra la vicenda di Ali e sua figlia Tarika, che vivono una vita serena ma isolata in una remota area rurale della Bulgaria. Tarika soffre di una rara condizione ossea nota come “ali di farfalla”, ereditata dalla madre e fonte di superstizione nel villaggio. Ali, determinato a proteggere sua figlia, rifiuta trattamenti invasivi, mettendo a rischio la loro sicurezza quando l’intolleranza del villaggio diventa minacciosa.
Un cast di talenti
Nel ruolo di Tarika si distingue Vesela Valcheva, mentre Zachary Baharov interpreta Ali e Ivan Savov è il sindaco del villaggio. La scelta del cast dimostra una cura particolare nel selezionare attori capaci di portare realismo e profondità ai loro personaggi.
Guarda il trailer: Trailer di Tarika
Un team di produzione internazionale
La sceneggiatura di “Tarika” è stata scritta da Lazarov insieme a Ekaterina Churilova e Simeon Ventsislavov. La cinematografia è stata curata da Kaloyan Bozhilov, il cui lavoro conferisce al film un’estetica unica e coinvolgente.
Il film è stato prodotto principalmente da Veselka Kiryakova per Red Carpet, una casa di produzione bulgara. Tra i co-produttori ci sono Eike Goreczka e Christoph Kukula della tedesca 42film, e Alexander Dumreicher-Ivanceanu e Bady Minck da Amour Fou in Lussemburgo. La compagnia di distribuzione è Films Boutique.
Un viaggio nel passato di Lazarov
Milko Lazarov ha iniziato la sua carriera con il lungometraggio “Alienation” (2013), che ha debuttato a Venice Days e ha vinto due premi: una menzione speciale da Europa Cinemas Label e il premio come miglior giovane regista da Fedeora. Il suo secondo film, “Ága” (2018), presentato in concorso principale al Berlin Film Festival, ha ottenuto oltre 40 riconoscimenti tra cui il Grand Prix per miglior film al Fajr e il Cuore di Sarajevo per miglior film a Sarajevo.
Intervista con Milko Lazarov
Cosa ha ispirato il suo film?
La mia curiosità verso domande difficili da rispondere. La giustizia pervertita genera la necessità di esprimere umanità, sia quella collettiva che quella personale. L’arte è un potente alleato della bellezza e della giustizia.
Gli scrittori di realismo magico come Gabriel García Márquez l’hanno ispirata?
Onoro le espressioni dei grandi maestri. Márquez è senza dubbio uno di loro. Molti anni fa, sono stato in Colombia per realizzare un documentario su uno dei suoi libri, “Cent’anni di solitudine”. Un romanzo magnifico! Mi ha colpito il vivere tra il visibile doloroso e il desiderio dell’invisibile magnifico.
Le fiabe hanno avuto qualche influenza?
Assolutamente sì. Dall’inizio del nostro lavoro, avevamo chiara l’idea di creare una storia di una ragazza magica. La struttura narrativa si basa su questo principio, così come l’estetica del film.
Qual è il significato delle scene con la costruzione della recinzione?
La costruzione della recinzione è una metafora. Dopo l’era della globalizzazione economica, è iniziata l’era della dominazione spirituale attraverso la divisione e l’affermazione dei territori dello spirito già conquistati. “Divide et impera”.
La cinematografia come nucleo estetico
Nel creare un mondo immaginario, ogni dettaglio è fondamentale. La cinematografia porta l’estetica del messaggio, raccontando una storia parallela alla drammaturgia. Nei film dove l’umore estetico è cruciale per comunicare con il pubblico, questo è particolarmente vero.
C’è un parallelismo tra l’atmosfera di sospetto nei villaggi e la situazione politica e sociale attuale in Bulgaria e nel mondo?
Purtroppo, sì. La divisione e la dominazione dei territori geografici e spirituali hanno raggiunto livelli preoccupanti. I diritti umani fondamentali vengono inficiati sotto il pretesto della prosperità. Sia le società liberali che quelle dittatoriali offrono soluzioni primarie che diventano la norma, dando un falso senso della necessità di una mano forte. L’umanità è a un passo dalla xenofobia aperta. Dovremmo ricordare e imparare dal passato.
Quali qualità ha cercato nell’attrice che interpreta Tarika?
Il talento. L’unica qualità che ha valore nell’arte.
Ascolta l’album di “Tarika”: Album di Tarika
Milko Lazarov continua a mostrare una maestria unica nella narrazione visiva. Tarika è un capitolo emozionante nella sua carriera, evidenziando la sua capacità di combinare profondità tematica con bellezza estetica, mostrando ancora una volta che l’arte è un potente alleato della bellezza e della giustizia.**