Nipster: Il fascino insidioso dell’eco-fascismo tra i giovani
In cerca di appartenenza, una giovane cade nel vortice di un gruppo eco-fascista
Sunniva Eir Tangvik Kveum lancia il suo film d’esordio “Nipster” al Finnish Film Affair di Helsinki, portando una storia che esplora tematiche di radicalizzazione e identità giovanile nel contesto dell’eco-fascismo.
L’origine di “Nipster”
Un debutto cinematografico carico di significato
“Nipster” è un termine che unisce il concetto di nazi hipster, e nel film è incarnato da Chris, una quindicenne interpretata da Saga Stenman. Chris è in cerca di un senso di appartenenza in un mondo che sembra avviarsi verso il disastro. Insieme all’amica Maja, Chris si iscrive a un campo estivo per giovani interessati ai cambiamenti climatici. Tuttavia, quello che appare come un’innocuo camp estivo si rivela presto essere il volto di un’organizzazione eco-fascista in cerca di nuovi adepti.
Chris, inizialmente attratta dalla forte comunità e dal senso di scopo, scoprirà presto che le sue nuove convinzioni la porteranno su un sentiero oscuro e pericoloso. Il film si pone l’obiettivo di raccontare la storia di una giovane alla ricerca di autostima e di un posto nel mondo, ma che, tragicamente, lo trova nel luogo sbagliato.
Approfondimento sul tema del film
La radicalizzazione giovanile: un processo complesso
La regista Tangvik Kveum ha approfondito il fenomeno lavorando insieme a esperti come Maria Darwish, studiosa di eco-fascismo, e Lasse Josephsen, ex attivista di estrema destra e ora giornalista che si occupa del Dark Web. Attraverso la loro collaborazione, è emerso che la destra radicale non è un blocco monolitico, ma piuttosto una costellazione di sottoculture con valori differenti, unite dalla stessa ideologia razzista e fascista.
Kveum ha scoperto che gli eco-fascisti usano l’amore per la natura come esca, ma che questa “maschera” nasconde una genuina preoccupazione per l’ambiente, intrecciata con concetti nazisti come ‘sangue e suolo’. Questa scoperta svela una realtà più sfumata di quanto ci si potrebbe aspettare.
“Non sembra affatto come lo immaginiamo,” afferma la regista. “Se scavi abbastanza a fondo, troverai sempre la stessa ideologia d’odio, ma con modi diversi di promuoverla.”
Eco-fascismo: dalle radici storiche al presente
Un fenomeno che evolve con i tempi
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, l’eco-fascismo non è un fenomeno nuovo. Le sue radici risalgono a personaggi come Madison Grant, pioniere della conservazione in America tra il XIX e il XX secolo. Anche nella Germania nazista c’erano sostenitori di questa ideologia. La riscoperta e la crescita di questo movimento sono legate a una maggiore diffusione attraverso i social media e all’ansia climatica contemporanea.
Kveum evidenzia quanto sia importante comprendere la complessità di questi movimenti, evitando semplificazioni che potrebbero risultare riduttive: “Non puoi chiedere a qualcuno di cambiare il proprio punto di vista in maniera semplice. Se sei coinvolto in un ambiente così estremo, distorce profondamente la tua percezione della realtà.”
Un viaggio complesso e personale
Il processo di radicalizzazione e il momento di risveglio
Tangvik Kveum è particolarmente affascinata dal processo di radicalizzazione e dalla difficile fase di abbandono di tali ideologie. Questo interesse la spinge a raccontare la storia di Chris con una sensibilità unica, cercando di rappresentare l’intenso conflitto interiore che caratterizza il percorso di una persona che viene attratta e poi decide di allontanarsi da tali movimenti.
In “Nipster”, la regista vuole mettere in luce come il desiderio di appartenenza e comprensione possa portare giovani come Chris a scelte estreme, ma allo stesso tempo, come possano trovare la forza di allontanarsi una volta che la manipolazione ideologica viene scoperta.
La complessità di “Nipster” ha richiesto coraggio e determinazione nella sua realizzazione, con Kveum e il produttore Adam Lunenborg che stanno lavorando affinché il film riesca a sensibilizzare su queste tematiche in modo responsabile.
Conclusione
“Nipster,” ancora in post-produzione, promette di diventare un film fondamentale per comprendere meglio il fenomeno della radicalizzazione giovanile in contesti eco-fascisti. Un tema attuale e scomodo, trattato con cura e profondità da una regista che non teme di esplorare le pieghe più oscure e complesse della società odierna.
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