il grido disperato del cinema argentino al Festival di San Sebastián
una crisi culturale senza precedenti
All’ultima edizione del Festival di San Sebastián, un’onda di protesta ha scosso l’ambiente cinematografico internazionale. Gli appassionati e i professionisti del cinema argentino, insieme a sostenitori da tutto il mondo, si sono uniti per manifestare contro le dure politiche del governo argentino attuale, che stanno mettendo in ginocchio l’industria audiovisiva del paese.
il colpo di grazia dell’amministrazione Milei
L’ascesa politica di Javier Milei, diventato presidente l’anno scorso in un contesto di inflazione vertiginosa al 200%, ha portato conseguenze devastanti per il settore. Il suo governo ha infatti defundingato l’Istituto Nazionale del Cinema e delle Arti Audiovisive (INCAA), una mossa che ha destabilizzato i festival cinematografici nazionali come il Mar del Plata, e ha compromesso il sostegno federale per le uscite nazionali, i cinema statali e le scuole di cinema. Anche il prestigioso mercato di film e TV Ventana Sur, co-organizzato da INCAA e dal Marché du Film di Cannes, è in pericolo e si terrà quest’anno a Montevideo, Uruguay.
solidarietà internazionale
Davanti ad una folla appassionata che cantava e applaudiva in segno di protesta, José Luis Rebordinos, direttore del Festival di San Sebastián, ha espresso il sostegno del festival all’industria filmica argentina, sottolineando l’importanza storica e culturale del cinema nel paese. Rebordinos ha messo in chiaro che questa solidarietà non intende interferire negli affari politici argentini, ma vuole piuttosto segnalare come le varie amministrazioni abbiano sempre sostenuto l’industria cinematografica, indipendentemente dal loro orientamento politico.
l’importanza continua del cinema latinoamericano
Durante il suo discorso, Rebordinos ha ricordato le difficoltà che affrontano anche altre industrie cinematografiche della regione. I cineasti venezuelani, ad esempio, devono spesso lottare in esilio.
Gabriela Sandoval, produttrice e co-direttrice del festival Sanfic in Cile, ha ribadito la necessità di politiche statali coerenti per non rischiare di retrocedere politicamente: una prospettiva triste per il cinema internazionale. Ha poi enfatizzato l’importanza delle collaborazioni, evidenziando la forte presenza di coproduzioni cileno-argentine al festival di San Sebastián.
la visione globale del cinema sotto attacco
Presente anche il produttore Daniel Dreifuss, noto per il suo contributo al pluripremiato “All Quiet on the Western Front”, ha condiviso riflessioni sulla cultura e la democrazia. Richiamando i difficili anni passati sotto la presidenza di Bolsonaro in Brasile, Dreifuss ha avvertito che la visione del mondo di quei tempi persiste e che bisogna essere vigilanti nel proteggere la cultura e la democrazia non solo in Brasile, ma in tutta l’America Latina e nel mondo.
un futuro incerto, ma non senza speranza
Hernan Findling, presidente dell’Accademia Argentina del Cinema, ha affermato che l’INCAA è ancora operativo, sebbene in fase di recupero. Ha spiegato che verranno supportati solo i film che riescono a raggiungere almeno 10.000 ingressi, una misura che potrebbe favorire i produttori di media e grande dimensione, ma mettendo a rischio i film d’autore. Findling ha sottolineato il duro prezzo pagato dalla cultura, dall’educazione e dalla salute nel tentativo di abbassare l’inflazione.
San Sebastián: non solo parole, ma anche fatti
L’ex direttore del festival Mar del Plata, Fernando Juan-Lima, ha messo in evidenza le difficoltà incontrate dalla sua squadra e ha ricordato i successi raggiunti negli anni passati. Nonostante le difficoltà, Juan-Lima ha sottolineato che l’Argentina continua a produrre buoni film, con un’ampia varietà di generi e un numero crescente di registe.
Secondo il festival, questa 72ª edizione ha selezionato 16 film argentini completamente o parzialmente prodotti, esplorando diverse sezioni come la Selezione Ufficiale, i Nuovi Registi e i film documentari come “Traslados”. Sei progetti argentini sono stati selezionati per il Forum di Coproduzione Europa-America Latina e altri due per WIP Latam, dimostrando un impegno costante verso il cinema argentino nonostante le avversità.
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