L’uomo che amava gli UFO: Netflix racconta José de Zer
Un viaggio nell’Argentina degli anni ’80
Nel nuovo film di Netflix, “L’uomo che amava gli UFO”, ci immergiamo nell’affascinante storia del giornalista televisivo argentino José de Zer e del suo cameraman Chango. Nel 1986, i due si recano a La Candelaria, Córdoba, seguendo una “proposta insolita da parte di due individui loschi”. Arrivati nel villaggio, trovano solo un campo bruciato circondato da colline: da qui nasce una delle registrazioni audiovisive più famose sulla presenza di alieni nella televisione argentina.
La storia dietro il mito
Secondo la sinossi ufficiale di Netflix, il film rivisita, romanzandola, la vicenda che ha portato alla creazione degli avvistamenti extraterrestri più celebri della televisione argentina. Dietro la macchina da presa, il regista Diego Lerman (noto per “Refugiado” e “Una sorta di famiglia”) spera di portare questa storia alla ribalta internazionale, raccontando la complessa figura di José de Zer, interpretato da Leonardo Sbaraglia. Lerman ricorda bene la Córdoba degli anni ’80, avendo trascorso lì le vacanze, e i racconti misteriosi che ispirarono la sua infanzia.
Un cast di primo piano
Ad affiancare Leonardo Sbaraglia troviamo attori di talento come Sergio Prina, Osmar Nuñez e Renata Lerman. Questo ensemble dinamico promette di dar vita a un racconto avvincente e stratificato, esplorando temi di credenza, finzione e le sfumature tra realtà e immaginazione.
Temi moderni in un contesto storico
Lerman vede nel personaggio di José non solo un cronista, ma anche una sorta di regista che crea e manipola la realtà intorno a sé. Questo film non è solo una retrospettiva storica; affronta questioni attuali come la creazione di fake news e la ricerca di storie straordinarie che catturino l’attenzione del pubblico. Nel film, José cerca di vendere una storia a un boss televisivo, suggerendo che “la gente è stufa di brutte notizie, vuole qualcosa in cui credere”.
L’intervista al regista
Il fascino della finzione
Riguardo al progetto, Lerman afferma:
“È un film che volevo fare da molti anni. Ho sempre voluto scrivere qualcosa su José de Zer e l’origine delle fake news.”
Credere negli UFO
Quando fu chiesto a Lerman se da bambino credeva negli UFO, ha risposto:
“A Córdoba vedevamo spesso strane luci nel cielo. Non pensavo che fossero UFO, ma chi può dirlo? Anche la NASA ha documenti che parlano del fenomeno.”
Il confine tra realtà e finzione
Lerman gioca con la percezione del pubblico:
“Il film fa ciò che faceva José: non sai se è reale o no. È una macchina per costruire sogni.”
Una sfida tecnica
Lerman ha affrontato nuove sfide tecniche con questo film, specialmente con l’uso di effetti speciali:
“Non avevo mai lavorato con i VFX prima d’ora. È stato un vero e proprio apprendimento.”
Cosa aspettarsi dal film
Il film, programmato per la prima globale su Netflix il 18 ottobre, promette di essere un’esperienza avvincente, in bilico tra commedia e dramma, capace di affascinare gli spettatori con una storia che mescola fatti e finzione in modo unico e coinvolgente.
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