La trasformazione del reality immobiliare: dietro le quinte di “Owning Manhattan” e “Buying Beverly Hills”
Il fascino glamour del reality immobiliare
Le serie televisive incentrate sul settore immobiliare ci accolgono in abitazioni apparentemente perfette. Non c’è traccia di vernice scrostata, mobili scomposti o problemi strutturali. Al contrario, queste residenze subiscono un vero e proprio “makeover”, così come l’intero processo di compravendita. Così come “The Bachelor” cerca l’amore con dosi massicce di dramma, anche i reality immobiliari fanno la loro parte con open house celebrativi a base di champagne, interni da designer, architetture mozzafiato e agenti alla moda, senza mai mostrare le parti meno sexy e meno visivamente accattivanti delle negoziazioni e del finanziamento.
Realtà o finzione?
Secondo Ryan Serhant della brokerage Serhant di Manhattan e di “Owning Manhattan” su Netflix, il suo show è “la rappresentazione più autentica e reale del business immobiliare che sia mai stata trasmessa in TV”. Per dare un’idea di come il mondo immobiliare si svolge davvero, Serhant ha proposto a Netflix di seguirlo, insieme ai suoi agenti, per quattro mesi nello stile del cinema verité, senza seguire trame predefinite. Questa scelta distingue il suo show da altre produzioni immobiliari che spesso riducono le complessità del settore per spettacolarità.
“Deals muoiono, alcune proprietà vengono affittate anziché vendute, un agente viene licenziato e tutto ciò è successo in tempo reale”, spiega Serhant sulle otto puntate della prima stagione. “Questa è l’energia che si sente nello show e che penso lo faccia sembrare così reale”.
Il successo di “Owning Manhattan”
Gli spettatori hanno risposto entusiasti al concetto di un genere immobiliare elevato. Recentemente rinnovata per una seconda stagione, la stagione inaugurale di “Owning Manhattan” ha trascorso una settimana nella Top 10 globale di Netflix (TV in lingua inglese) e è stata tra i primi 10 programmi TV in 30 paesi. Il fenomeno streaming ha anche portato un aumento del 2000% del traffico sul sito web della Serhant, e il seguito sui social della compagnia è aumentato di un milione. Questo ha spinto la creazione di una divisione per gestire l’afflusso di richieste da parte di venditori, acquirenti e altri professionisti del settore immobiliare.
Vedi il trailer di Owning Manhattan
“Buying Beverly Hills”: il lato oscuro del mercato del lusso
Dietro le quinte delle negoziazioni
Mauricio Umansky, fondatore e CEO della società di intermediazione immobiliare The Agency, ha deciso di partecipare e produrre esecutivamente “Buying Beverly Hills” su Netflix. Girato durante il calo del mercato residenziale di lusso nel 2023, la seconda stagione ha mostrato quanto sia difficile concludere affari su case multimilionarie. “Ha dimostrato che non tutto è così facile; devi lavorare duro e combattere per ottenere risultati,” dice Umansky.
Il programma ha combinato un buon numero di drammi interni e personali con discussioni su come concludere gli affari. Umansky nota che i conflitti fanno parte del processo. “Dal nostro punto di vista, il nostro cast è stato molto trasparente, e lo show ‘Buying Beverly Hills’ ci ha catturato nei nostri elementi reali,” afferma Umansky.
Mentre le ispezioni domestiche e altre banalità pratiche delle vendite residenziali “non sono così interessanti per nessuno”, spiega Umansky, mostrare le alte poste in gioco e le vulnerabilità personali degli agenti crea un televisione molto più coinvolgente. Gli spettatori possono anche beneficiare di viste mozzafiato tramite droni, introducendosi virtualmente in proprietà multimilionarie altrimenti fuori portata.
Le sfide del reality immobiliare
Partecipare a un reality show immobiliare comporta dei rischi. “Il rischio è che finisci per mettere te stesso allo scoperto apparendo come una persona terribile,” dice Umansky, la cui separazione dalla star di “Real Housewives of Beverly Hills” Kyle Richards è stata una delle principali storyline di “Buying Beverly Hills”.
Vedi il trailer di Buying Beverly Hills
Il business dietro lo spettacolo
Matt Beall, CEO della brokerage Hawai’i Life e conduttore del reality “Hawaii Life” su HGTV, spiega che il montaggio rapido delle decisioni da parte degli acquirenti è adatto al format televisivo. La visibilità e la consapevolezza del marchio sono effetti positivi per la brokerage, ma mostrare come si svolge davvero una trattativa immobiliare non lo è altrettanto. Risolvere problemi di permessi, questioni di invasione e servitù di pubblica utilità non sarebbe minimamente interessante per il pubblico televisivo.
“La serie lascia fuori una quantità enorme di tutti i tipi di cose legate agli accordi che accadono dietro le quinte, che sarebbero semplicemente una TV miserabile,” afferma Beall.
La fusione tra spettacolo e immobiliare
In definitiva, business e show-business si fondono con successo nella televisione immobiliare. “È dal contenuto alla comunità al commercio; è solo matematica,” dice Serhant, presentando il settore immobiliare in forma di “edutainment” per il pubblico globale.
Guardando queste serie, gli spettatori possono ottenere una finestra sia sul fascino superficiale che sulle complesse realtà del mercato immobiliare di lusso. I reality immobiliari, con il loro mix unico di glamour e tensioni realistiche, non solo offrono intrattenimento, ma anche una visione educativa delle dinamiche del settore.