Proteste contro RBC alla serata d’apertura del TIFF: interruzione e reazioni contrastanti
Gli eventi della serata
La serata d’apertura del Toronto Film Festival (TIFF) è stata segnata da un evento imprevisto: proteste pro-Palestina hanno interrotto la proiezione di “Nutcrackers”, una dramedy con Ben Stiller e diretta da David Gordon Green. Intonando slogan come “RBC finanzia il genocidio“, i manifestanti hanno fatto sentire la loro voce contro la collaborazione del festival con il Royal Bank of Canada (RBC), considerato da loro come complice delle tensioni israelo-palestinesi.
La risposta del pubblico
Gli spettatori presenti al teatro Princess of Wales non hanno accolto calorosamente l’interruzione. Mentre il CEO del TIFF, Cameron Bailey, proseguiva con i suoi interventi inaugurali, ignorando le proteste, il pubblico ha espresso il proprio disappunto, gridando “Andatevene!” e “Tornate a casa!”. La sicurezza è intervenuta dopo circa cinque minuti per scortare fuori i manifestanti.
Una controversia ricorrente
Questa non è la prima volta che la presenza di RBC al TIFF crea malumori. Già lo scorso anno, un gruppo di cineasti canadesi, insieme a stelle di Hollywood come Mark Ruffalo e Rachel McAdams, aveva lanciato una campagna per interrompere la collaborazione con RBC, accusata di sostenere l’industria dei combustibili fossili.
Approfondimenti e risvolti
La campagna, denominata RBC Off Screen, sostiene che la relazione tra il TIFF e RBC è solo una forma di “art-washing” per nascondere attività che minacciano sia l’umanità che il pianeta. Elza Kephart, cineasta e portavoce del movimento, ha espresso: ”Come lavoratori del cinema, rifiutiamo di permettere che la nostra industria venga cooptata da chi trae profitto dalla distruzione del clima e delle comunità”.
Il programma del TIFF: un’anticipazione
Nonostante le polemiche, il TIFF è pronto a partire con la World Premiere di Nutcrackers. Tra i film più attesi ci sono il thriller di sopravvivenza di Ron Howard, “Eden”, la commedia horror di Marielle Heller, “Nightbitch” con Amy Adams, l’animazione “The Wild Robot” e il dramma “We Live in Time” con Andrew Garfield e Florence Pugh.
Potete trovare il trailer di Nutcrackers qui.
Un festival in cerca di riscatto
Dopo un’edizione passata contraddistinta dagli scioperi degli attori e degli sceneggiatori, che hanno impedito la partecipazione delle grandi star, il TIFF di quest’anno, previsto dal 5 al 15 settembre, spera di riscattarsi e riportare entusiasmo tra gli appassionati di cinema.
Contesto storico e sociale
L’interruzione del TIFF non è un episodio isolato ma rappresenta una crescente frustrazione sociale verso istituzioni e corporazioni ritenute colpevoli di finanziare pratiche dannose o di non agire per il bene comune. La connessione tra cultura popolare e attivismo è sempre più forte, e le manifestazioni come quella al TIFF evidenziano quanto il pubblico sia disposto a esprimere le proprie opinioni anche in contesti apparentemente apolitici.
Riflessioni per i cinefili
In un festival cinematografico, le proteste possono sembrare fuori luogo a chi è lì solo per godersi un film. Tuttavia, queste manifestazioni ci ricordano quanto l’arte e la cultura siano potenti strumenti di espressione e cambiamento. I film stessi, spesso portatori di messaggi sociopolitici, trovano una risonanza maggiore quando inseriti in un contesto di attivismo.
Per chi ama il cinema, questo episodio potrebbe essere uno spunto di riflessione sulla responsabilità sociale delle organizzazioni che patrocinano eventi culturali e sul ruolo degli artisti nel promuovere cause sociali.
In un’epoca in cui la divisione tra arte e politica sembra sempre più sottile, il TIFF di quest’anno si presenta come un’arena non solo di grandi film, ma anche di forti dichiarazioni sociali.