Riflessioni sul passato ed emozioni nel cinema: un tuffo nostalgico con “My Old Ass”
Tra adolescenza e nuove avventure: il dolce tramonto di un’epoca
Megan Park, con il suo secondo lungometraggio “My Old Ass”, ci invita a immergerci nelle emozioni di una transizione delicata e nostalgica, quella degli ultimi giorni prima che l’eroina diciottenne Elliott abbandoni la sua casa sul lago per affrontare la vita universitaria in una grande città. Protagonista di questa storia è Maisy Stella, conosciuta per le sue interpretazioni in “Nashville” e “Flowervale Street”. Elliott, una ragazza libera e spensierata, durante un viaggio spirituale sotto l’effetto di funghi psichedelici, incontra la sua versione di 39 anni, interpretata da Aubrey Plaza. Questa enigmatica figura adulta offre a Elliott consigli preziosi e avvisi che cambiano profondamente i suoi rapporti con amici e familiari.
Emozioni e riflessioni personali di Megan Park
“C’è una tale tristezza ma anche dolcezza in quel cambiamento e nel passare del tempo“, riflette Park, pensando a quel periodo di transizione tra infanzia e età adulta. Sono momenti che sanno di dolce malinconia perché si percepisce che la vita sta per cambiare radicalmente, senza però riuscire a prevederne tutti i dettagli.
Per Megan Park, realizzare film emotivi e sinceri è quasi una missione. Nonostante l’industria del cinema privilegi spesso l’audacia e la provocazione, Park crede fermamente nel valore delle storie dal cuore tenero e autentiche. Ricorda film iconici come “Stepmom” e ”My Girl” come veri e propri pugni emotivi’, che l’hanno segnata profondamente.
Un viaggio tra ricordi e crescita personale
Mentre si immergeva nella sceneggiatura e nella produzione di “My Old Ass”, Park si trovava in un periodo di grande introspezione, influenzata anche dalla sua stessa biografia. Originaria di Lindsay, Ontario, Park ammette che la storia di Elliott non è direttamente autobiografica, ma ciascun personaggio le risuona dentro in modi differenti. La sua esperienza personale, come la recente perdita del padre e la nascita di un altro figlio, ha arricchito la trama con ulteriori livelli di profondità.
“È emozionante vedere persone da tutto il mondo, di età e background diversi, rispondere al film in modi differenti“, racconta la regista, evidenziando come “My Old Ass” sia riuscito a toccare il cuore di molti spettatori, indipendentemente dalla loro età o provenienza.
La nostalgia come Musa
Durante la creazione di “My Old Ass”, Megan Park ha attraversato un momento di intensa nostalgia. Dormire nella sua camera d’infanzia, rivisitare i vecchi ricordi e chiedersi cosa avrebbe fatto se avesse saputo che quello era l’ultimo momento felice, ha alimentato la magia del cinema che stava creando. Park ammette che in gioventù era meno riflessiva, ma con il tempo ha sviluppato una maggiore consapevolezza e apprezzamento per le “bolle di felicità” vissute durante l’infanzia.
“Più vedi il mondo e affronti le sfide della vita, più apprezzi quella bolla spensierata d’infanzia che i miei genitori mi hanno regalato“, confessa. La parentalità, inoltre, l’ha resa più sentimentale, spingendola a proteggere e ricreare quelle esperienze positive per i suoi figli.
Un’avventura emozionante sul set
La recente estrazione cinematografica di Megan Park segna anche un viaggio emozionante a livello personale. Dopo il successo di “The Fallout”, girato durante la pandemia e in gran parte virtuale, il set di ”My Old Ass” era qualcosa di completamente nuovo. Girato nella suggestiva regione dei laghi del Muskoka, in Canada, il film, sia per location che per atmosfera, rievoca le estati spensierate della giovinezza di Park.
“L’intero film dal principio alla fine è stato riempito di così tanta gioia“, afferma Park, aggiungendo che l’esperienza sul set sembrava un vero e proprio campeggio estivo, consolidando legami stretti tra tutti i membri del cast e della troupe.
Collaborazioni di successo e intuizioni creative
La collaborazione con LuckyChap, la stessa casa di produzione di “Barbie” e “Saltburn”, è stata un’altra pietra miliare nel percorso di Park. La società, fondata da Margot Robbie, ha un’attrazione dichiarata per le registe che emergono come autrici. Quando Robbie l’ha scelta, Park ha subito lanciato un’idea che aveva in mente: una ragazza che fa uso di funghi e incontra il suo io futuro. La reazione positiva ha accelerato i tempi di produzione, portando “My Old Ass” a debuttare con entusiasmo al Sundance.
Park ha mantenuto lo spirito di innovazione e creatività concludendo questo progetto, continuando a esplorare nuovi modi per raccontare storie affascinanti e ricche di sentimento.
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title: “Intervista esclusiva: Il dietro le quinte di ‘My Old Ass'”
date: 2023-10-10 12:00:00 +0200
categories: [cinema, interviste]
Un viaggio emotivo: ‘My Old Ass’ attraverso gli occhi di Megan Park
Un’esperienza di realizzazione cinematografica unica
Megan Park ricorda con emozione la prima volta che il pubblico ha visto ‘My Old Ass’. “Ero terrorizzata,” racconta, “ma il primo risata, quando la barca si schianta all’inizio, mi ha rilassata. È stato incredibile vedere una risposta così positiva, anche se ogni volta fa paura.” La sceneggiatrice e regista non pensava al pubblico mentre scriveva la sceneggiatura; stava semplicemente elaborando le proprie sensazioni sui momenti alti e bassi della vita. “Le persone hanno reagito in modo così viscerale, non me l’aspettavo,” spiega. “Il sogno è suscitare qualsiasi tipo di emozione nelle persone, il che è difficile oggi con così tanto contenuto là fuori.”
La divisione generazionale nei test screening
I test screening del film hanno rivelato affascinanti differenze generazionali. “Le persone nei loro vent’anni, i ‘giovani culi’, hanno percepito il film in modi diversi rispetto agli ‘wayi culi’,” osserva Park. I più giovani hanno colto la nostalgia e si sono sentiti rappresentati dal cast della Generazione Z. “Sembrava così divertente, come se fossi con i miei amici,” e “Ho capito una lezione sul tempo e su come passa velocemente,” riferivano. Gli spettatori più anziani, invece, hanno reagito con un misto di tristezza e consapevolezza. “Dicevano, ‘Oh cavolo, sì, ci sono passato,’ ‘Ho vissuto quella perdita,’ o ‘Ho quei rimpianti,'” aggiunge Park. “Spesso, a vent’anni, non si hanno ancora rimpianti.”
L’evoluzione personale di Megan Park
Anche la relazione di Park con il materiale è cambiata nel tempo. Sono passati due anni da quando ha scritto il film e, nei sette mesi successivi al Sundance, durante i quali Amazon MGM Studios ha acquistato la commedia per 15 milioni di dollari, molte cose sono cambiate nella sua vita. Ha recentemente festeggiato il suo 38esimo compleanno, è diventata madre di due figli, e a giugno ha perso suo padre per una malattia improvvisa. “Non capivo veramente il lutto come ora sto cominciando a comprendere,” condivide con tono solenne. “Sento che tutto ciò che sto vivendo ora è come 50% gioia e 50% tristezza allo stesso tempo, e questa è una cosa che impari con l’età.”
La supporto familiare e i primi passi nel mondo del cinema
I genitori di Park non erano molto coinvolti nel mondo di Hollywood. “Loro misuravano il successo in base alla felicità e al divertimento,” dice. “E ora che mi sono trovata dietro la telecamera e nella scrittura, ho sicuramente trovato la mia strada e il mio scopo.” Ricordando la sua esperienza in The Secret Life of the American Teenager, in cui interpretava la giovane Grace Bowman, Park ride: “Che imbarazzo! Cosa mi attira ancora nelle storie di adolescenti? E come è stato creare una nuova versione di queste storie?” Risponde, “Nonostante la bella esperienza su quel set, è difficile rendere autentiche le storie per i giovani. Volevo fare giustizia a quel mondo perché da attrice giovane spesso non sentivo di avere voce in capitolo. Ora voglio creare un’atmosfera che avrei voluto vivere quando ero più giovane e dare validità all’intelligenza e al talento di questi giovani.”
Riflessioni sui giovani spettatori e il messaggio del film
Pensando a cosa direbbe a se stessa più giovane, Park risponde: “Goditi ogni secondo, nonostante sembri banale, passa velocemente. È stata un’estate che non dimenticherò mai e ora abbiamo il film che funge da capsula del tempo per rivivere quei momenti.”
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Considerazioni finali
‘My Old Ass‘ è un’opera che riesce a toccare corde profonde, facendoci riflettere sulle nostre esperienze di vita e sulle emozioni che ci accompagnano. Un viaggio cinematografico che attraverso la lente di Megan Park diventa universale e personale al contempo. Con il suo approccio sincero e coinvolgente, Park ci invita a esplorare la nostra umanità in un modo che solo il cinema può fare.