Leonardo e il passaggio all’età adulta: un viaggio di scoperta
Leonardo ha 19 anni, un’età che spesso passa in secondo piano rispetto ai traguardi dei 18 e dei 21 anni. Non sei più un adolescente, ma nemmeno un adulto a tutti gli effetti. Questa fase di transizione può suscitare una grande quantità di ansie e dubbi, come dimostra magistralmente il film “Diciannove” dell’esordiente regista italiano Giovanni Tortorici.
Un ritratto autentico dell’adolescenza
Stesso come nell’adolescenza, il film “Diciannove” si snoda in maniera irregolare e turbolenta, riflettendo l’umore mutevole e le pulsioni di Leonardo. Tortorici evita di dare al soggetto della crescita personale una struttura precisa e lineare, preferendo esplorare i frammenti di esperienza e conoscenza che contribuiscono a formare un individuo.
Un fattore chiave del film è la sua capacità di ricreare quel senso di disorientamento che si prova quando, ancora giovani, ci si trova improvvisamente gettati nel mondo degli adulti senza esserne del tutto pronti. Questa sensazione è splendidamente rappresentata dal protagonista, interpretato dal promettente Manfredi Marini, la cui performance alterna perfettamente tra vulnerabilità e intraprendenza.
Dal siciliano sole alla grigia Londra
L’inizio del film ci presenta Leonardo mentre sta per lasciare la casa di famiglia a Palermo per trasferirsi a Londra, dove inizierà un corso di laurea in economia. La madre, preoccupata, lo osserva con l’aria di chi sta per affrontare un grande vuoto nella propria vita. Leonardo, d’altra parte, sembra tanto desideroso di esplorare il mondo quanto spaventato dall’ignoto.
Giunto a Londra, Leonardo viene accolto dalla sorella maggiore Arianna, che incarna perfettamente l’atmosfera dinamica e un po’ caotica della vita in una grande città. Grazie alla direzione della fotografia di Massimiliano Kuveiller, il contrasto tra il sole siciliano e la cupa estate londinese è catturato in maniera efficace. Leonardo si trova immerso nello stile di vita della sorella, tra feste, alcol e sesso casuale, ma ben presto si rende conto che quella realtà non gli appartiene del tutto.
Guarda il trailer di “Diciannove”
Scelte di vita e realizzazione personale
La vera crisi nasce quando Leonardo ammette a se stesso di non essere interessato a studiare economia. La distanza da casa è insopportabile, tanto quanto la consapevolezza che la sua vera passione è la letteratura italiana. Con un taglio elegante, il film ci porta a Siena, dove Leonardo inizia un corso di studi più vicino ai suoi interessi.
Ma se pensate che tutto venga risolto semplicemente scegliendo la strada giusta, vi sbagliate. Leonardo si trova ancora a dover affrontare insicurezze sociali, scontri con i compagni di stanza e i professori. Il suo comportamento altezzoso e la sensazione di non essere compreso lo isolano ulteriormente. La scelta di perseguire la sua passione non elimina magicamente le difficoltà della vita.
Una performance da apprezzare
Manfredi Marini offre una performance che riesce a bilanciare la fragilità del personaggio con il suo desiderio di affermazione. Leonardo è goffo nelle interazioni sociali, orgoglioso delle sue conoscenze, e a volte anche insopportabilmente saccente. Tuttavia, è proprio questa combinazione di tratti che rende il personaggio così autentico e umano.
Stili narrativi e modalità visive
Il regista Tortorici utilizza vari stili narrativi e visivi per raccontare la storia di Leonardo, passando dal verismo alla montaggio frenetico, fino a includere animazioni per rappresentare le fantasie e le incertezze del protagonista. Questa scelta stilistica conferisce al film un tono unico e vibrante che ben si adatta alla tumultuosa età del personaggio.
Conclusione suggerita
“Diciannove” non offre risposte facili o percorsi netti di crescita personale. Proprio come nella vita reale, Leonardo deve fare i conti con le proprie insicurezze e aspirazioni, navigando tra sfide accademiche, crisi di identità e il bisogno di sentirsi accettato. Tortorici ci ricorda che, nonostante le difficoltà, l’importante è continuare a cercare la propria strada, anche se il viaggio è incerto e pieno di ostacoli.
Per chiunque si senta intimorito dal passaggio all’età adulta, “Diciannove” offre una rappresentazione cruda e onesta di quella fase della vita, ricordandoci che è normale sentirsi persi e confusi. Finché si mantiene viva la fiamma della propria passione, c’è sempre una possibilità di trovare la propria strada.