Il labirinto del caso Menendez e le connessioni con O.J. Simpson
Il processo mediatico del secolo
Nel panorama mediatico degli anni ’90, pochi eventi hanno avuto un impatto così profondo come i processi giudiziari di Erik e Lyle Menendez e quello di O.J. Simpson, definito “il processo del secolo”. Entrambi i casi hanno acceso l’interesse di milioni di spettatori in tutto il mondo e hanno condiviso origini simili, con omicidi orribili ambientati in quartieri benestanti di Los Angeles. È quindi naturale che la serie Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story di Netflix e Ryan Murphy, ricca di riferimenti a questi eventi chiave, includa la presenza di O.J. Simpson nel penultimo episodio poco dopo il suo arresto nel 1994.
Incontri dietro le sbarre
Molti spettatori si sono chiesti se l’incontro tra Simpson e i fratelli Menendez nella serie fosse un’elemento di fantasia. In realtà, questo incontro ha davvero avuto luogo. Dopo l’arresto per l’omicidio dei loro genitori, José e Kitty Menendez, Erik Menendez è stato detenuto per un lungo periodo nel carcere di Los Angeles. Durante questo tempo, O.J. Simpson è stato incarcerato in una cella vicina a quella del giovane Menendez, e i due hanno avuto conversazioni significative per circa 10 giorni.
Secondo alcune testimonianze, Erik Menendez e O.J. Simpson si conoscevano già prima del loro incontro in carcere. José Menendez, mentre lavorava come dirigente per RCA Hertz, aveva invitato più volte Simpson a casa sua, permettendo così ai fratelli Menendez di conoscere la celebrità già da bambini.
Consigli tra stelle cadenti
Nel corso delle loro conversazioni in carcere, molti dettagli riportati nel libro The Menendez Murders sono stati omessi nella versione Netflix. Per esempio, si racconta che Erik Menendez, piuttosto ingenuo e inesperto di questioni di strada, avesse consigliato a Simpson di non fidarsi troppo delle guardie carcerarie. Questa dinamica non è stata rappresentata nella serie.
“Ricordo che Erik mi disse che O.J. era estremamente amichevole con tutti i deputati e che loro, in cambio, gli davano immagini autografate,” ha raccontato un testimone. “Erik mi chiamava quasi ogni sera per aggiornarmi.”
Un consiglio cruciale
Un momento fondamentale riportato nel libro riguarda il consiglio che Menendez diede a Simpson di accettare un patteggiamento per il suo caso. Anche se nella serie questo consiglio viene dato da Erik, nella realtà fu Lyle Menendez a suggerirlo.
Simpson e Lyle passarono molte ore nella sala degli avvocati del carcere, discutendo apertamente e scambiandosi lettere. Durante queste conversazioni, Lyle consigliò a Simpson di considerare un patteggiamento. Simpson ci pensò, ma alla fine decise di non farlo, temendo che avrebbe rovinato la sua reputazione e la sua carriera.
Rappresentazione drammatica nella serie
Nel riadattare questi eventi per la serie, molti dettagli sono stati condensati per creare una narrazione più snella e drammatica. Erik viene rappresentato come colui che suggerisce a Simpson di patteggiare, un consiglio che avrebbe potuto prevenire il lungo e complicato processo che seguì. Questa dinamica serve anche a enfatizzare la velocità con cui l’attenzione mediatica si spostò dai fratelli Menendez a Simpson, critico per la narrazione della serie.
La serie si conclude con un’osservazione sottile e potente: mentre la storia dei Menendez è relegata a un angolo oscuro della memoria collettiva, la vicenda di Simpson continua a brillare come una stella mediatica.
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