Un viaggio tra emozioni e memoria: “La città perduta: 101 giorni di prigionia”
Un racconto emozionante della resilienza umana
Svelata la nuova serie documentaria
Un’avventura che si trasforma in un incubo, un’esperienza di sopravvivenza che lascia cicatrici indelebili. Yes Studios ed Ananey Studios di Paramount presentano “La città perduta: 101 giorni di prigionia”, una docuserie in tre parti che narra la vera storia di quattro giovani israeliani rapiti in Sud America nel 2003. Questa serie, che vedrà la sua prima su Yes Docu il 19 settembre, è stata ideata dai documentaristi pluripremiati Ofir Trainin (“Wandering Eyes”, “Family in Trans”) e Omri Kronland.
La storia dietro “La città perduta”
Trainin porta sullo schermo la vicenda di quattro giovani israeliani che, spinti dal desiderio di avventura, partono per un trekking nella “Città Perduta” in Colombia. Insieme a loro, quattro viaggiatori stranieri conosciuti lungo il percorso. Ma quella che doveva essere un’escursione indimenticabile si tramuta in un incubo: entro 48 ore, il gruppo viene rapito dall’ELN, un noto gruppo guerrigliero, e tenuto prigioniero per 101 giorni nella profondità della giungla colombiana. Il documentario non solo cattura l’essenza della loro disperata lotta per la libertà, ma riflette anche le emozioni contrastanti che venti anni dopo riaffiorano.
La serie ha un ritorno alle loro emozioni recenti con il rapimento di decine di israeliani da parte di Hamas a Gaza. Per la prima volta, questi sopravvissuti incontrano il leader dell’ELN, cercando risposte alle domande che li hanno tormentati per anni. Il trailer della serie è disponibile a questo link.
Una narrazione immersiva
“La città perduta: 101 giorni di prigionia” è stata confezionata in modo da far emergere ogni dettaglio dell’incubo vissuto dai protagonisti. Utilizzando materiale filmato in tempo reale, diari personali scritti durante la prigionia e conversazioni con i protagonisti in varie lingue (inglese, spagnolo, tedesco ed ebraico), il documentario offre una visuale diretta e cruda delle loro esperienze.
Sharon Levi, direttore generale degli Yes Studios, sottolinea la potenza emotiva della serie: “Questo documentario avvincente e agghiacciante fornisce un approfondimento affascinante su cosa significhi essere rapiti, insieme agli impatti fisici e psicologici a lungo termine della loro esperienza di sopravvivenza”. L’organizzazione gestirà anche le vendite internazionali della serie.
Riflessioni sul tema del sequestro
In un momento storico costellato da conflitti e rapimenti in varie parti del mondo, tale serie risuona con un’eco universale. La tematica del rapimento è dolente e attuale, e il documentario propone un’analisi approfondita non solo delle dinamiche di prigionia, ma anche del percorso emotivo e fisico dei sequestrati. Gli spettatori potranno immergersi nella realtà dei protagonisti e capire meglio le conseguenze devastanti di questi eventi traumatici.
Produzione e crediti
La serie è prodotta da Keren Gleicher, Guy Lavie e Uzi Karin per Yes, insieme a Orly Atlas-Katz e Osnat Saraga per Ananey Studios di Paramount. In un passato recente, Yes Studios ha collaborato con Ananey Studios, uno studio di Tel Aviv pluripremiato, per la nuova serie sceneggiata “Wonder”, proseguendo una partnership produttiva di successo.
Con “La città perduta: 101 giorni di prigionia”, gli spettatori possono aspettarsi un viaggio emotivo intenso che mette in luce non solo le brutali realtà del rapimento, ma anche la forza e la resilienza umana. Gli appassionati di documentari troveranno materiale ricco e stimolante per riflettere sulla natura del coraggio e della sopravvivenza.