Viaggio nel naufragio cinematografico di Cutthroat Island
Il panorama di Hollywood è costellato di successi spettacolari e disastri altrettanto epocali. Pellicole come Cutthroat Island sono entrate nella leggenda non solo per il loro naufragio al botteghino, ma anche per l’influenza che hanno esercitato su carriere e case di produzione.
Renny Harlin e Geena Davis: Un progetto ambizioso
Nel 1993, Renny Harlin e Geena Davis si sposarono, coronando una relazione iniziata solo sei mesi prima. Davis cercava una pellicola d’azione per rilanciare la sua carriera e trovò in Harlin, regista di Die Hard 2 e Cliffhanger, il partner ideale. Insieme decisero di affrontare il progetto ambizioso di Cutthroat Island, un film sui pirati.
Le origini di Carolco Pictures
Cutthroat Island nacque sotto l’egida di Carolco Pictures, una casa di produzione che tra gli anni ’80 e ’90 aveva raggiunto l’apice del successo con titoli come Total Recall e Basic Instinct. Mario Kassar, co-fondatore della Carolco, amava rischiare in grande, puntando su blockbuster costosi che avrebbero garantito finanziamenti per progetti più piccoli.
Il declino economico
Nonostante i successi iniziali, Carolco cominciò a mostrare segni di cedimento economico nel 1991, con notevoli perdite finanziarie e una serie di ristrutturazioni. Quando Paul Verhoeven, regista di Total Recall, propose l’epica storica Crusade, Carolco non riuscì a trovare un accordo economico, il che portò alla cancellazione del progetto.
La genesi di Cutthroat Island
Cutthroat Island rappresentava l’ultima speranza di Carolco per risollevare le sorti finanziarie. Il film, ambientato nel 1668 e con protagonisti Geena Davis e originalmente Michael Douglas, prometteva una grande avventura piratesca. Tuttavia, Douglas lasciò il progetto a causa di continui cambi di copione, rendendo la produzione sempre più complessa.
La ricerca di un nuovo protagonista
Dopo l’abbandono di Douglas, furono contattati numerosi attori di primo piano, tra cui Tom Cruise, Mel Gibson e Keanu Reeves, ma nessuno accettò il ruolo. Alla fine, la parte andò a Matthew Modine, noto per il suo ruolo in Full Metal Jacket. Tuttavia, la scelta di Modine non convinse del tutto, aggravando ulteriormente la situazione.
Problemi di produzione e logistica
Le riprese iniziarono in luoghi esotici come Malta e Thailandia, con Harlin che spese oltre $1 milione dei suoi soldi per riscrivere il copione. La costruzione dei set fu un’odissea in sé: edifici furono costruiti e abbattuti secondo i capricci del regista. Le repliche delle navi pirate, con 20 cannoni funzionanti ciascuna, costarono $1 milione l’una.
L’inevitabile naufragio
Malgrado l’enorme impegno profuso, Cutthroat Island affondò al botteghino, incassando solo $18.5 milioni contro un budget di $115 milioni. La pellicola segnò la fine di Carolco Pictures, che dichiarò bancarotta poco dopo.
Riflessioni sul disastro
L’insuccesso di Cutthroat Island offre una lezione chiara su come una serie di decisioni sbagliate possa influenzare non solo un film, ma anche un’intera industria. La mancanza di una visione chiara e coordina, combinata con esigenze economiche frustranti, ha portato a uno degli insuccessi più emblematici nella storia di Hollywood.
Approfondimento tecnico e analisi critica
Dal punto di vista tecnico, Cutthroat Island era un progetto incredibilmente ambizioso. Le scene d’azione, girate con tecniche innovative per l’epoca, mostrano il tentativo di Harlin di replicare l’epico respiro dei classici film sui pirati. Purtroppo, la realizzazione delle scene e l’uso delle tecniche cinematografiche non riuscirono a salvare una sceneggiatura poco coesa e una trama tendenzialmente prevedibile.
Le scelte di casting hanno avuto un impatto negativo tanto quanto i problemi logistici. Harlin e Davis avrebbero forse trovato maggior successo optando per un progetto meno ambizioso e più gestibile.
La lezione per Hollywood
Le vicissitudini di Cutthroat Island insegnano l’importanza di una pianificazione accurata e della flessibilità nelle produzioni cinematografiche. Hollywood continua a imparare da questi errori, cercando di evitare le trappole di budget sproporzionati e casting problematici.
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Un’epica immaginata oltre la realtà
Il regista di “Cutthroat Island” non voleva fare le cose a metà. In una nota alla sua troupe nel luglio del 1994, ha scritto: ”La nostra immaginazione e il nostro senso di invenzione non possono essere limitati dalla realtà quotidiana. Non voglio grande, voglio enorme. Non voglio veloce, voglio esplosivo. Non voglio incidenti, voglio disastri”. Questa dichiarazione di intenti rimase centrale nella produzione del film, ma portò una serie di sfide incredibili.
Incidenti all’inizio delle riprese
Nonostante l’utilizzo di enormi serbatoi a Malta per evitare i pericoli del mare aperto, le riprese si rivelarono una vera tempesta perfetta. Il direttore della fotografia Oliver Wood cadde da una gru nella prima settimana, rompendosi una gamba, e dovette essere sostituito da Peter Levy. Non solo, il regista litigò con il produttore David Nichols, il quale abbandonò il progetto, così come l’art director Wolf Kroeger. Anche il capo operatore della macchina da presa, Nicola Pecorini, fu licenziato, causando un esodo di oltre due dozzine di membri della troupe.
La pressione delle recensioni
L’attore protagonista, Matthew Modine, non ebbe vita facile, subendo diverse ferite alla testa che richiesero punti di sutura. Le recensioni, una volta uscito il film, furono un duro colpo per lui. “Mi sentivo come se mi avessero aperto lo stomaco e sparso le viscere per tutti gli Stati Uniti,” disse leggendo le recensioni. Il copione cui aveva aderito inizialmente non era quello che si trovò a interpretare: “È il primo film su cui ho lavorato in cui il regista non mi ha praticamente parlato,” affermò Modine l’anno seguente, “Renny passava molto tempo a trovare nuovi modi per far esplodere le cose. Gli piaceva far esplodere le cose.”
Le difficoltà finanziarie di Carolco
Quando le riprese terminarono in Thailandia, con una festa di chiusura il primo aprile, il regista Renny Harlin e la protagonista Geena Davis avevano già abbandonato il campo. Mario Kassar, presidente della Carolco, riuscì ad ottenere ulteriori 40 milioni di dollari da un sindacato bancario europeo solo per poter completare il film. La data di uscita fu spostata dall’estate del 1995 a dicembre, un periodo molto più competitivo. Nello stesso periodo, Carolco aveva ormai i giorni contati: con l’IRS alle calcagna, la società dichiarò bancarotta nel novembre del 1995, Kassar diede le dimissioni e Canal+ acquistò la loro biblioteca di film.
Un insuccesso prenotato
La cattiva stampa pre-lancio di “Cutthroat Island”, soprattutto sulla scia di “Waterworld,” aveva creato un’atmosfera di disinteresse e mancanza di fondi per la promozione durante il periodo natalizio. Il film si posizionò undicesimo al botteghino degli Stati Uniti, mentre film come “Toy Story,” “Jumanji” e il debuttante ”Waiting to Exhale” attiravano l’attenzione del pubblico. Nel giro di due settimane, il film sparì dalle sale.
L’eredità contestata
Per anni, si è creduto erroneamente che “Cutthroat Island” avesse rovinato Carolco. Certo, il film fu costoso, lento da realizzare e mal scritto, ma questi erano solo gli ultimi chiodi in una bara preparata da tempo. Se mai, fu il fallimento finanziario della Carolco che condannò il film sin dall’inizio. Quando la Disney decise di realizzare il primo “Pirati dei Caraibi” nel 2003, era ben consapevole di questa caporetto cinematografica.
Il successo della serie “Pirati dei Caraibi,” con Johnny Depp, che ha generato quattro sequel con un incasso globale di 4,5 miliardi di dollari, contrasta nettamente con la sfortunata sorte di “Cutthroat Island”. Ogni volta che Renny Harlin viene menzionato, le critiche si rifanno a questo fallimento.
La ripresa dei protagonisti
Geena Davis e Renny Harlin riuscirono a realizzare un altro film insieme, ”The Long Kiss Goodnight” nel 1996, sceneggiato da Shane Black. Sebbene sia diventato un piccolo classico di culto, il film faticò a recuperare i costi, a causa della brutta fama derivante da “Cutthroat Island”. Il loro matrimonio non durò molto di più; Davis scoprì che Harlin aspettava un figlio dalla sua assistente personale, e divorziarono nel 1998.
(trailer di The Long Kiss Goodnight)
Harlin si riprese con ”Deep Blue Sea” nel 1999, ridando intelligenza ai cervelli degli squali, ma da allora ha avuto un solo successo significativo con “Skiptrace” nel 2016. Davis e Modine hanno preso strade diverse, con Modine che è ritornato al cinema indipendente prima di risorgere con “Stranger Things”.
“Cutthroat Island” rimane un ricordo agrodolce di un tempo in cui le ambizioni cinematografiche si scontravano con la dura realtà finanziaria. Nonostante i suoi difetti, il film ha un fascino particolare, come un tesoro sepolto nelle profondità dell’oceano, che ogni tanto riaffiora per raccontare la sua storia.