## Un venerdì sera con "Joker: Folie à Deux": una critica cinematografica
Un tuffo nel mondo di "Joker: Folie à Deux"
Durante una riunione editoriale del giovedì, mi è stato chiesto di scrivere una recensione sull'anteprima di "Joker: Folie à Deux". Sul momento, nessuno dei miei colleghi si è offerto volontario e, con una certa riluttanza, ho deciso di farmi avanti. L'idea di confrontarmi di nuovo con il Joker di Todd Phillips mi entusiasmava, ma sapevo che l’esperienza sarebbe stata molto diversa rispetto alla prima visione del precedente "Joker" al Toronto Film Festival, circondato da giornalisti e VIP.
Una serata al cinema: aspettative e realità
Immaginavo che una proiezione del venerdì sera al Grove sarebbe stata un buon indicatore della risposta del pubblico americano. Arrivato al chiosco dei biglietti venti minuti prima della proiezione, ho trovato la sala quasi vuota. Non potevo crederci. Solo poche ore dopo avrei appreso del disastroso "D" di CinemaScore.
Scelta del posto: dal Dolby all'IMAX
Un addetto mi ha spiegato che le proiezioni in Prime e Dolby tendono a esaurire rapidamente. La scelta di un biglietto un po' più costoso sembrava la migliore, ma anche la sala Dolby aveva ancora posti disponibili all'ultimo minuto. Alla fine, ho optato per una sala IMAX, anche se la disponibilità era ancora buona. Non sono riuscito a trovare un posto vicino all’uscita, ma mi sono sistemato a metà corsia.
Impressioni dal pubblico
Prima di entrare, ho parlato con alcuni spettatori appena uscite da una proiezione IMAX. Sei studenti della USC erano entusiasti, ma le loro opinioni erano variegate. Matthew ha apprezzato il film più di "Megalopolis", mentre Grace è venuta principalmente per Lady Gaga e ha trovato il film "divertente", anche se non era certa che fosse intenzionale.
Landon, con una maglietta con la scritta "Only anarchists are pretty", ha notato la scarsità di "fanboy" tipici dei film Marvel o DC. Ha trovato il film più impegnativo, paragonandolo quasi a "Lincoln" per la quantità di dialoghi.
Una riflessione sui costi di produzione
Un aspetto interessante emerso dalle conversazioni è stato il budget del film. Con un costo di produzione di 200 milioni di dollari, Matthew ha faticato a capire dove fosse stato speso tutto quel denaro, osservando che il film si svolge in pochi luoghi e ipotizzando che gran parte del budget fosse finita nei cachet di Gaga e Phoenix.
L'atmosfera in sala: tra coppie e movimenti continui
Entrato nella sala, mi sono interrogato se fossi nel cinema giusto. La maggior parte dei presenti erano coppie, tenendosi per mano in attesa di un film noto per la sua brutalità. Durante la proiezione, la sala non è mai stata completamente piena e l'energia del pubblico era stranamente bassa, con movimenti continui verso il bagno o il banco delle concessioni.
Commenti finali: tra indifferenza e amarezza
Alla fine della proiezione, il pubblico ha lasciato la sala in fretta. Solo pochi sono rimasti per i titoli di coda, dimostrando scarso interesse per i numerosi individui che hanno lavorato a questo ambizioso progetto. Tra questi pochi rimasti, Tedashii ha condiviso la sua opinione: "Lungo ma godibile". Anche lui ha notato la mancanza di interesse del pubblico, disturbato da bisbigli, conversazioni e baci durante le scene cruciali.
Ho lasciato il cinema con sentimenti contrastanti. Da un lato, ho apprezzato la visione personale di Phillips sul Joker, ma dall'altro, sono rimasto deluso dalla risposta del pubblico alla mia proiezione. La serata mi ha lasciato con molte domande sul futuro di questo franchise e sulla sua capacità di connettersi davvero con gli spettatori.
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