Howard Shore: il maestro dietro le musiche dei film
Un sogno che diventa musica
Howard Shore, celebre compositore canadese, ha rivelato alcuni dei suoi segreti per creare colonne sonore indimenticabili durante il Zurich Film Festival. Secondo Shore, la chiave per catturare l’essenza di un film risiede in uno stato di sogno e di rilassamento profondo, che favorisce la creatività.
“Cerco di entrare in contatto con i miei sentimenti più profondi,” ha spiegato. “Quando pensi al cinema, entri in una stanza buia e tutte queste immagini iniziano ad apparire. Sei in uno stato simile a un sogno, e mi piace usare quest’idea quando scrivo musica per film.”
Questo approccio, che include anche qualche momento di riposo, permette a Shore di immaginare le scene del film e di creare una colonna sonora che rispecchi fedelmente quell’universo onirico.
Ascoltare, non studiare
Una delle caratteristiche distintive del metodo di lavoro di Shore è il suo approccio all’analisi dei film:
“Non studio un film: lo ascolto. Ascolto il ritmo degli attori, i suoni. Immagino la visualizzazione, scrivendo su quest’idea più astratta nella mia mente.”
Questa tecnica gli permette di andare oltre la mera trascrizione visiva, creando opere sonore che catturano l’essenza emotiva e narrativa della pellicola.
Riconoscimenti e collaborazioni illustri
Vincitore di tre Oscar, Howard Shore ha ricevuto il Career Achievement Award durante il Festival svizzero, dove ha parlato delle sue collaborazioni di lunga data con il regista canadese David Cronenberg e ha condiviso aneddoti interessanti sulla trilogia di Il Signore degli Anelli di Peter Jackson.
La sfida della trilogia del Signore degli Anelli
Howard Shore ricorda con affetto il viaggio nella creazione delle musiche per “Il Signore degli Anelli”, un’opera considerata da lui e da Jackson come un unico grande racconto nonostante la divisione in tre parti a causa della scarsità di carta dopo la guerra.
“Immaginavo sempre che fosse come se stessimo entrambi tenendo lanterne nell’oscurità. A volte seguivo Peter e a volte era lui a seguire me. Ci supportavamo a vicenda per essere il più fedeli possibile al libro e a Tolkien.”
Un processo creativo unico
Lavorando al fianco di Peter Jackson, Shore ha dovuto mettere da parte alcune tecniche utilizzate nei suoi precedenti lavori con Cronenberg. La musica per Il Signore degli Anelli doveva avere una funzione narrativa chiara e precisa, a partire già da scene iconiche come quelle delle Miniere di Moria.
Un sodalizio di lunga data con Cronenberg
Con David Cronenberg, Shore ha lavorato su 17 film, tra cui The Shrouds, presentato al Festival di Cannes.
“Non cerco mai di illustrare idee del copione,” ha detto Shore, spiegando che lascia intenzionalmente spazio all’interpretazione del pubblico.
Questa lunga collaborazione si è alimentata grazie alla loro capacità di sperimentare con approcci musicali diversi, che vanno dall’uso insolitamente creativo degli strumenti elettronici in film come Videodrome e Scanners, alla maestosità sinfonica de La Mosca.
La libertà creativa con altri registi
Oltre a Cronenberg, Shore ha lavorato con alcuni dei registi più influenti di Hollywood come David Fincher, Martin Scorsese e Jonathan Demme.
“Dopo aver lavorato su film come After Hours, The Fly e Big, che ebbero tutti successo, mi furono offerti molti tipi diversi di film proprio grazie a questa versatilità. E questo è stato il più divertente: lavorare con registi che creano il loro mondo.”
Proteggere un’eredità musicale
Negli ultimi anni, Howard Shore si è dedicato alla preservazione e alla qualità delle sue opere. È particolarmente impegnato nella gestione dei concerti dal vivo della colonna sonora de Il Signore degli Anelli, assicurandosi che ogni esecuzione fosse all’altezza degli standard originali.
“Lavoro con Alan Frey che si assicura che ogni direttore sia ben preparato sugli spartiti e che tutti i solisti siano quelli approvati da noi. Negli ultimi 20 anni, ho cercato di renderlo il migliore possibile. Ero attento a non lasciare che la musica venisse eseguita male.”
Howard Shore continua a dialogare con il pubblico sia dal palco che dallo schermo, mantenendo viva un’eredità musicale che ha arricchito il panorama cinematografico mondiale.