Una commedia tra differenze culturali: “Il problema con le persone”
L’intreccio familiare e culturale trattato nel film “Il problema con le persone” presenta una commedia che, pur seguendo linee narrative note, prova a distinguersi con un tocco personale.
L’avvio con atmosfere contrastanti
Il film inizia con una serie di immagini che rappresentano vari conflitti e guerre nel mondo contemporaneo. Fergus, un anziano uomo irlandese interpretato da Des Keough, guarda desolato le notizie in televisione che parlano di violenza e disagio umano. Questo incipit introduce il tema centrale del film: la riconciliazione.
Fergus desidera risolvere almeno una delle guerre in corso, quella all’interno della sua famiglia. Molti anni prima, il nonno di Fergus ebbe un litigio con il fratello, che poi emigrò in America. Fergus incarica il figlio Ciaran (Colm Meaney) di contattare il cugino Barry (Paul Reiser) a New York per avviare un possibile riavvicinamento familiare.
L’arrivo del cugino americano
Barry, un intraprendente magnate immobiliare, accetta l’invito e vola verso il piccolo villaggio irlandese dove vivono i suoi parenti. Qui inizia il vero cuore del film: il contrasto tra culture e personalità molto diverse.
Ciaran è un uomo semplice e legato alla terra, mentre Barry è abituato al lusso e ai ritmi frenetici della città. Questo scontro si sviluppa in una serie di situazioni comiche che, sebbene prevedibili, riescono a divertire grazie alla chimica tra gli attori principali.
Personaggi tipici, ma efficaci
Il villaggio irlandese è popolato da una serie di personaggi eccentrici, sempre pronti a fare battute spiritose. Anche se questi personaggi non sono sviluppati in profondità, gli attori riescono a strappare risate qua e là.
Tuttavia, c’è una coppia di personaggi che cerca di imitare l’accento di Brooklyn per tutta la durata del film, risultando a tratti fastidiosa. La commedia si basa troppo sulla familiarità del pubblico con certi stereotipi e riferimenti culturali, senza offrire molte novità.
Dinamiche tra i protagonisti
Colm Meaney e Paul Reiser sfruttano pienamente le loro personalità conosciute per esaltare la dinamica tra Ciaran e Barry. Jane Levy, nel ruolo della figlia di Barry, è purtroppo sprecata in un ruolo limitato a semplici reazioni alle esuberanze del padre.
Man mano che la trama avanza, la relazione tra i due cugini passa da una comoda cordialità a una più aspra rivalità. Nonostante tutto, i personaggi restano sempre fondamentalmente buoni di cuore, il che semplifica la visione ma priva il film di una reale profondità drammatica.
Regia e ambientazione
Il regista Chris Cottam riesce a gestire perfettamente le scene di gruppo, strappando qualche sana risata al pubblico. La collaborazione con i direttori della fotografia Richard Kendrick e David Odd permette di mostrare l’Irlanda in tutto il suo splendore, aggiungendo un tocco di originalità con una sequenza animata che narra il conflitto familiare.
Guarda il trailer di “Il problema con le persone”.
Considerazioni finali
“Il problema con le persone” è un film leggero e divertente, che offre una pausa dalle ansie del mondo reale. Nonostante la sua mancanza di originalità profondamente innovativa, riesce comunque a intrattenere grazie alla chimica tra gli attori e alla bellezza delle ambientazioni irlandesi.
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