Collaborazione tra cinema coreano e saudita: nuovi orizzonti
Una nuova iniziativa di formazione
L’industria cinematografica saudita si prepara a un passo significativo verso l’internazionalizzazione grazie a una nuova iniziativa di formazione. Questa partnership, che inizierà a dicembre, vedrà la Korean Academy of Film Arts (KAFA) della Korean Film Council (KOFIC) collaborare con il polo di produzione di Neom in Arabia Saudita. Esperti cineasti coreani si adopereranno per formare una nuova generazione di talenti sauditi emergenti.
Un incontro di menti ad un evento internazionale
Durante l’ Asian Contents and Film Market a Busan, sono stati discussi vari aspetti della collaborazione tra l’industria cinematografica coreana e quella saudita. La discussione è stata moderata da Kim Young-woo e ha visto la partecipazione di figure di spicco come Ryan Ashore, Rasha AlEmam, Emad Z. Eskander e Seo Woo-sik. Questi esperti hanno esplorato le opportunità e le sfide di una partnership tra i due paesi.
Opportunità di crescita e formazione
Rasha AlEmam ha sottolineato l’entusiasmo e la voglia di apprendere dei giovani cineasti sauditi, ricordando come un workshop sui costumi tenuto all’inizio dell’anno abbia dimostrato la loro motivazione e prontezza. Le parole di AlEmam dipingono un quadro di terreno fertile per l’educazione e la formazione continua, un elemento cruciale per coltivare talenti in un settore in crescita.
Le sfide culturali e le co-produzioni
Secondo Seo Woo-sik, le co-produzioni tra Corea e Arabia Saudita avranno successo solo trovando un comune denominatore che possa interessare entrambi i pubblici. Tuttavia, Seo ha messo in guardia contro la violazione dei tabù culturali e ha enfatizzato l’importanza di costruire una relazione basata sulla fiducia e la comprensione reciproca. Come prima fase, ha suggerito di iniziare con progetti meno impegnativi come lo scambio di competenze tecniche, ad esempio nell’uso delle nuove tecnologie e nella grafica digitale.
Il Red Sea Fund e le nuove possibilità per i progetti coreani
Emad Z. Eskander ha annunciato che il Red Sea Fund, fino ad ora focalizzato sul finanziamento di film arabi e africani, è ora aperto anche a progetti provenienti da tutta l’Asia. Questo offre una straordinaria opportunità per i cineasti coreani di approfittare degli incentivi generosi offerti dall’Arabia Saudita. AlEmam e Eskander hanno anche evidenziato la varietà di location disponibili nel paese, che offre scenari unici per le produzioni cinematografiche.
Regole e limitazioni: libertà creativa con riguardo culturale
Rasha AlEmam ha chiarito che, pur rispettando alcune limitazioni culturali, l’Arabia Saudita non interferisce nella creatività dei progetti girati nel paese. Le restrizioni riguardano principalmente le scene di natura sessuale, mentre non ci sono impedimenti per le scene di azione, inseguimento o violenza. Questa libertà opera nel rispetto delle norme culturali locali, rendendo l’ambiente di produzione accogliente e rispettoso sia per i registi locali che per quelli internazionali.
La collaborazione tra Corea del Sud e Arabia Saudita rappresenta una promettente opportunità per entrambi i paesi di arricchire le loro industrie cinematografiche, integrando talenti e tecnologie diverse. Questa iniziativa di formazione e le future co-produzioni promettono di aprire nuove strade nell’industria del cinema, spingendo sempre più avanti i confini della creatività e della narrazione cinematografica.
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La comunità cinematografica attende con interesse lo sviluppo di questa collaborazione, sperando in una sinergia che possa portare a produzioni di alto valore artistico e commerciale, rispettando al contempo le diversità culturali e valorizzando l’innovazione tecnologica.