Juno Mak: il ritorno di un regista visionario
L’artista, musicista e designer di moda Juno Mak ha fatto il suo ingresso nel mondo del cinema con il debutto alla regia del film horror soprannaturale ”Rigor Mortis” nel 2013. Nonostante abbia annunciato un secondo film ancora più ambizioso nel 2015, il progetto sembrava essersi arenato. Tuttavia, recenti aggiornamenti ci svelano che il film è in fase di completamento e dovrebbe essere pronto all’inizio del 2025.
Un cast stellare e un budget imponente
Il film, che vedrà la partecipazione di alcuni dei più grandi nomi del cinema dell’Asia orientale come Takeshi Kaneshiro, Tony Leung Ka-fai, Sean Lau e Louis Koo, ha richiesto un investimento di 50 milioni di dollari, superando addirittura il recente successo action “Twilight of the Warriors: Walled In”.
La ripresa di un progetto ambizioso
Come è ripreso il progetto?
Secondo Mak, le riprese principali sono terminate nel 2017 e la post-produzione è durata circa due anni, interrotta poi dalla pandemia di COVID-19. “È stato tutto fermato dal COVID. Solo dopo la pandemia abbiamo potuto riprendere il lavoro”, ha spiegato. La pausa non ha comportato un ripensamento della storia, ma solo problemi tecnici.
Un thriller poliziesco futuristico?
Mak descrive il suo film come un “drama crime” ambientato in un universo reinventato di Hong Kong. “Sons of the Neon Night” non fa riferimento a nessun altro film; si tratta di una reinterpretazione unica. La storia ruota attorno all’avidità, alla dipendenza dal potere e ai conflitti familiari.
Guarda il trailer di Sons of the Neon Night
La creazione di un mondo unico
Una visione d’autore
Mak sottolinea che il film è ambientato in una versione immaginaria di Hong Kong, creando un’ambientazione innevata in una città normalmente tropicale. Questo elemento di fantasia permette alla storia di esistere fuori dal tempo, rendendo il film rilevante sia che si tratti del 2018 o del 2028.
Un cast eccezionale
Dopo “Rigor Mortis”, non è stato difficile parlare di un sequel con investitori e distributori. Tuttavia, Mak ha preferito sviluppare una nuova sceneggiatura, “Sons of the Neon Night”, iniziata già durante i viaggi ai festival di Venezia e Toronto. Ha impiegato quattro anni per completare il copione.
Il processo creativo
Sfide e soddisfazioni
Mak descrive il processo creativo come un viaggio, sottolineando che le riprese principali sono durate 142 giorni, un periodo abbastanza lungo per il cinema di Hong Kong. Ha gestito un gran numero di personaggi, il che ha richiesto una comunicazione costante e diretta con ciascuno.
La scelta stilistica
Prima di iniziare le riprese, Mak ha creato una Bibbia di riferimento per i personaggi e le ambientazioni. La camera, ha dichiarato, non è un personaggio come in molti film di Hong Kong, ma documenta ciò che accade tra i personaggi, mantenendo una certa distanza estetica.
Il legame con l’arte e la musica
Essendo anche musicista e produttore, il suono è un elemento cruciale per Mak. Ha iniziato la sua carriera più sensibile al suono che alle immagini, e questa sensibilità si riflette nella sua cinematografia. Per “Rigor Mortis”, aveva fornito al cast una colonna sonora completa invece di riferimenti visivi, creando una sinergia unica tra suono e immagine.
Il futuro creativo
Mak continua a scrivere e sviluppare nuovi progetti, cercando sempre di esprimersi in modi diversi: film, album musicali, performance teatrali o serie TV. Esplora continuamente il suo potenziale creativo, senza limitarsi a un prodotto specifico.
“Mi piace essere creativo, non fare semplicemente un prodotto particolare.”
In un mondo cinematografico in continua evoluzione, Juno Mak si distingue non solo per la sua visione innovativa ma anche per la sua capacità di fondere arte, musica e narrazione in un’unica esperienza cinematografica.