Suits e Succession: Un confronto tra due giganti della TV
Le radici di Suits e il ponte verso Succession
In una recente puntata del podcast “Sidebar: A Suits Watch Podcast”, Patrick J. Adams, noto per il suo ruolo di Mike Ross in Suits, ha lanciato un’interessante teoria: Suits ha gettato le basi per il successo di Succession. Adams ha spiegato le somiglianze tra i due show, rivelando come Suits abbia contribuito a spianare la strada per la serie della HBO.
Connettori comuni
Adams ha illustrato alcuni punti chiave di connessione tra Suits e Succession, a partire dai membri del cast e della crew che hanno lavorato su entrambi i progetti. Ha citato Dagmara Domińczyk e Rob Yang come esempi di attori che hanno recitato in entrambi gli show. Yang, ad esempio, era il medico nel pilot di Suits e appare anche nel primo episodio di Succession. Anche Kevin Bray, che ha diretto numerosi episodi delle prime stagioni di Suits, ha contribuito a plasmare l’estetica visiva di Succession con la sua regia.
Tematiche condivise
Tra le altre similarità, Adams ha evidenziato come entrambi gli show affrontino temi di potere e influenza nel contesto di New York. In entrambe le serie, i personaggi sono potenti broker che operano ai massimi livelli della società newyorkese. Tuttavia, Sarah Rafferty, co-conduttrice del podcast e interprete di Donna Paulsen in Suits, ha sottolineato una differenza significativa: il riconoscimento a livello di premi.
Un percorso differente verso il successo
Mentre Succession ha raccolto numerosi premi, tra cui nove Golden Globe e 19 Emmy, Suits ha avuto un impatto più limitato in termini di riconoscimenti ufficiali. Rafferty ha notato che Succession è stato considerato “più maturo” rispetto alla versione “PG” di Suits, in parte a causa delle differenze tra i network di trasmissione: USA Network, un canale via cavo di base, rispetto a HBO, un network premium.
Il ritorno di Suits su Netflix
Nonostante queste differenze, Suits, andato in onda dal 2011 al 2019, ha conosciuto una rinascita di popolarità grazie alla sua distribuzione su Netflix. La serie è diventata lo show più visto nel corso di un anno sulla piattaforma di streaming, dimostrando il suo impatto duraturo. Inoltre, è in cantiere un reboot intitolato Suits L.A., testimonianza del continuo interesse per la serie originale.
Analisi dei flussi narrativi e delle caratterizzazioni
Analizzando più da vicino la struttura dei due show, emergono ulteriori dettagli di confronto. Suits offre un mix di dramma legale e dinamiche interpersonali intricate, con una particolare attenzione alle sfide morali dei suoi protagonisti. La crescita personale di Mike Ross e Harvey Specter, giocata sullo sfondo di casi legali complicati, risulta in una narrazione avvincente che cattura il pubblico episodio dopo episodio.
In Succession, invece, la narrazione è fortemente incentrata sulla disfunzionalità della famiglia Roy e le lotte di potere interne. Ogni personaggio è presentato con una complessità morale, spesso spingendosi oltre i limiti etici in una corsa disperata per il controllo dell’impero familiare. La tensione psicologica e la manipolazione diventano strumenti narrativi potenti che mantengono gli spettatori incollati allo schermo.
Un’eredità condivisa e un futuro incerto
Nonostante le diverse strade intraprese, entrambe le serie hanno lasciato un segno indelebile nel panorama televisivo contemporaneo. Mentre Suits ha stabilito un modello di successo per le serie TV legali, Succession ha ridefinito la narrazione drammatica sull’influenza e il potere.
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