Dal Colosseo alla fantascienza: tra storia e creatività moderna
Le verità nascoste dietro “Gladiator II”
Quando si parla di blockbuster di epoca romana, pochi registi sanno generare tanto clamore quanto Ridley Scott. Dopo il polemico Napoleon del 2023, Scott torna sul grande schermo con Gladiator II, che sarà nelle sale il 22 novembre.
Precisione storica: una sfida quasi impossibile
Per quanto riguarda la veridicità storica, Gladiator II ha suscitato non poche critiche. La pellicola, della durata di 150 minuti, contiene numerose licenze poetiche, che non sono passate inosservate agli esperti di storia antica. Ad esempio, la scena in cui il Colosseo viene allagato e riempito di squali ha sollevato sopracciglia e scetticismi tra gli studiosi. Secondo la professoressa Shadi Bartsch, esperta di classici, non ci sono evidenze che i romani conoscessero gli squali, sebbene siano documentate battaglie navali all’interno dell’arena.
Licenze poetiche: il potere del cinema
Alcune anacronismi nel film sono stati oggetto di discussione. La scena in cui un nobile romano sorseggia del tè leggendo un giornale in un caffè, mille anni prima dell’invenzione della stampa, è uno degli esempi più lampanti. Inoltre, anche l’idea di gladiatori che cavalcano rinoceronti è stata contestata: sebbene esista una poesia di Marziale sull’argomento, non ci sono prove concrete che ciò avvenisse realmente. Ridley Scott non sembra preoccupato dalle critiche, dichiarando che in una produzione cinematografica a così grande scala, una certa dose di speculazione è inevitabile.
Esplorazioni d’altri tempi con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Il potere evocativo delle immagini
Il documentario Endurance dei registi premio Oscar Jimmy Chin ed Elizabeth Chai Vasarhelyi esplora una delle spedizioni più audaci mai realizzate: l’avventura antartica di Ernest Shackleton del 1907. Attraverso filmati restaurati, viene documentato il naufragio della nave e la lotta per la sopravvivenza dei 28 membri dell’equipaggio.
L’uso dell’intelligenza artificiale
Per rappresentare la drammatica traversata di Shackleton, lunga 800 miglia, i registi hanno utilizzato una combinazione innovativa di ricostruzioni con attori e intelligenza artificiale (IA). Questa tecnologia ha permesso di sintetizzare le voci dei membri defunti dell’equipaggio, che leggono i propri diari come testimonianze.
Sebbene l’uso dell’IA nel documentario abbia sollevato alcune preoccupazioni etiche, Chin e Vasarhelyi ritengono che questa tecnologia, se utilizzata con consapevolezza ed etica, possa offrire nuove prospettive nella narrazione filmica.
Jess Bush: tra fantascienza e realtà
L’attrice di “Star Trek” si reinventa artista
Jess Bush, nota per il suo ruolo in Star Trek: Strange New Worlds, dimostra di avere molteplici talenti. Oltre al suo ruolo nel celebre franchise di fantascienza, Jess si dedica alla sua passione per l’arte, con lo pseudonimo di ONEJESSA. La sua ultima installazione, esposta nel Glass Atrium di Manhattan West, ha attirato l’attenzione di molti.
Installazione artistica: un tributo alle api
Nell’installazione, Bush ha incorporato 1.000 api morte in sfere di resina, creando una scultura flottante. L’artista ha spiegato che l’opera è un’espressione della meraviglia per la bellezza della Terra e un omaggio silenzioso alla fragile condizione dell’ambiente. Raccogliendo le api morte dai suoi ultimi viaggi in Australia grazie all’aiuto di apicoltori locali, Bush è riuscita a trasformare una tragedia ecologica in una forma d’arte unica e riflessiva.
Riflessioni sul futuro del cinema e dell’arte
Tra accuratezza storica, licenze poetiche e innovazioni tecnologiche, sia nel cinema che nell’arte contemporanea, possiamo osservare un ricco panorama di creatività e introspezione. Il ruolo dell’artista, che sia un regista o un’attrice/artista, rimane quello di sfidare le nostre percezioni e di spingere i confini del possibile, offrendo nuove prospettive e indagini sul mondo che ci circonda.