# Un affresco rivoluzionario in TV: John Lennon e Yoko Ono su The Mike Douglas Show
Un'epoca televisiva unica
Immagina un'America in cui esistevano solo tre principali reti televisive e un singolo talk show diurno poteva catturare l'attenzione di oltre 40 milioni di spettatori settimanali. Ora, immagina una trasmissione dove una star del piccolo schermo accoglie come co-presentatori una coppia di celebrità nota per il loro fervore rivoluzionario. Questo improbabile scenario si è realizzato nel febbraio del 1972, quando John Lennon e Yoko Ono si sono uniti a The Mike Douglas Show per esplorare temi quali la pace e i diritti umani.
Il contesto politico e sociale
Lennon e Ono erano appena usciti dalla composizione del loro brano di protesta sui diritti umani, "Attica State", una critica feroce ai sistemi giudiziario e penale degli Stati Uniti, ispirata alla rivolta della prigione di Attica. La coppia, accolta dal caloroso conduttore Mike Douglas, ha avuto l'opportunità di invitare ospiti di loro scelta per parlare di politica, terapia biofeedback e benefici di una dieta macrobiotica.
!John Lennon e Yoko Ono
Il mix di cultura e controcultura
The Beatles si erano sciolti due anni prima, ma Lennon rimaneva una super star globale, mentre Ono era vista ancora come una figura controversa. Molti fan di vecchia data incolpavano, giustamente o meno, la separazione della leggendaria band all'artista giapponese. Tuttavia, la sintonia tra la coppia e la professionalità di Douglas ha reso il loro abbinamento sorprendentemente armonioso, malgrado alcune iniziali frizioni.
La struttura delle puntate speciali
Durante il primo dei cinque episodi, Lennon e Ono dichiararono che avrebbero desiderato discutere di pace, comunicazione, emancipazione femminile, razzismo, condizioni carcerarie e droghe. Nonostante i possibili timori di Douglas sulla reazione del pubblico, il conduttore non mostrò alcun segno di apprensione.
Un incontro di generazioni
Il contrasto apparentemente inconciliabile tra la mentalità tradizionale di Douglas e la fervente attualità di Lennon e Ono si dissolve rapidamente grazie alla disponibilità del conduttore ad abbracciare la novità. Douglas espresse una preoccupazione riguardo alle visioni radicali di Jerry Rubin, ma rimase sempre rispettoso, permettendo così una discussione civile, lontana dall'ostilità di oggi.
Gli ospiti e gli interventi memorabili
Molti ospiti hanno lasciato un segno indelebile, da Ralph Nader a Bobby Seale dei Black Panthers, fino al comico George Carlin. Speciali furono anche le partecipazioni di sconosciuti al grande pubblico, come il ricercatore Gary Schwarz e il musicista sperimentale David Rosenboom.
Le riflessioni degli ospiti di allora, che rivisitavano le puntate in età matura, hanno aggiunto una dimensione contemporanea e personale al documentario, richiamando l'attenzione sull'eredità delle loro apparizioni nel programma.
Momenti musicali incredibili
Il punto culminante delle performances è stato l'incontro tra Lennon e Chuck Berry, che ha dato vita a una magnifica esibizione di "Memphis, Tennessee". Questa prima collaborazione tra il Beatle e uno dei suoi eroi musicali ha rafforzato l'impatto culturale dello show.
Riflessioni su passato e presente
Nonostante l'assenza di discussioni sui dati di ascolto o di eventuali lettere di reclamo ricevute, il documentario è arricchito dalle testimonianze di chi lavorava alla trasmissione, come l'associato produttore E.V. Di Massa. Inoltre, la presenza dietro le quinte di Roger Ailes, futuro CEO di Fox News, offre un'interessante nota a margine.
L'eco politica
Un ulteriore aspetto interessante risiede nella risposta del governo di Nixon alle trasmissioni. Nel giro di poche settimane, l'amministrazione tentò di mettere a tacere la coppia, dando inizio a una lunga battaglia legale culminata nel documentario del 2006 "The U.S. vs. John Lennon".
Un'eredità duratura
Il coraggio di Lennon e Ono di utilizzare una piattaforma popolare per promuovere ideali utopici rappresenta una finestra su un'epoca televisiva e sociale drasticamente diversa. Guardare indietro a quel periodo offre uno spunto di riflessione sul potenziale del dialogo e delle idee rivoluzionarie anche nei media mainstream di oggi.