Fratelli nel tempo: la recensione di “Things Will Be Different”
Un thriller sci-fi intimo e avvincente
“Things Will Be Different”, il debutto alla regia di Michael Felker, racconta la storia di due fratelli, Joseph e Sidney, intrappolati letteralmente e figurativamente nel loro passato turbolento. Il titolo stesso promette un cambiamento, un riscatto dagli errori passati con la speranza di un futuro migliore. Felker costruisce un suggestivo thriller criminale a basso costo, arricchito da viaggi nel tempo, che cattura l’essenza della ricerca umana di seconde possibilità.
La trama: tra rapine e viaggi nel tempo
Dopo una rapina, Joseph (interpretato da Adam David Thompson) e Sidney (Riley Dandy), fratelli ormai estranei, si rifugiano in una fattoria isolata. Qui scoprono che vecchi orologi manuali e un apparentemente normale armadio consentono loro di viaggiare nel tempo. Se riescono a rimanere nascosti per alcune settimane prima di tornare alla loro linea temporale, come suggerito da un amico di Joseph, saranno liberi dal loro crimine e potranno tenere il bottino.
Elementi distintivi e intensi dettagli visivi
Felker introduce indicazioni sottili dei viaggi nel tempo attraverso media fisici come VHS, CD e un registratore a nastro che funge da dispositivo di comunicazione attraverso spazio e tempo. Inizialmente, i fratelli trascorrono il tempo a riconnettersi, ma quando il loro periodo di nascondiglio giunge al termine, scoprono di non poter andarsene. Sono intrappolati in una morsa e devono affrontare un visitatore indesiderato per poter tornare a casa.
Regole d’oltre tomba e tensione visiva
Joseph e Sidney non possono allontanarsi troppo dalla proprietà, pena la morte per dissanguamento. Una barriera di sangue, presumibilmente lasciata da altri che hanno tentato di fuggire, segna l’area che possono abitare. La direttrice della fotografia, Carissa Dorson, utilizza scelte visive forti per arricchire i temi della storia e mantenere fresca l’ambientazione di due attori in un unico luogo. Ad esempio, un panning a 360 gradi attraverso le stagioni comunica ai spettatori che i fratelli sono intrappolati da un anno in questo limbo. L’uso della lente sfocata suggerisce che il tempo stesso si sta dilatando.
Performance potenti
Le interpretazioni di Thompson e Dandy sono al centro del film. I due attori riflettono reciprocamente le loro sofferenze emotive, a volte forse eccedendo un po’, mentre affrontano sia le loro circostanze attuali che i risentimenti latenti. Le esplosioni viscerali di Thompson, associate al carattere ruvido di Joseph, lasciano il segno. Dandy, con la sua freddezza convincente, suggerisce che Sidney è la più equilibrata dei due e ancora non riesce a fidarsi completamente di Joseph.
Un finale complesso
Il film si avvicina più alla confusione di “Tenet” di Christopher Nolan che alla linearità di “Looper” di Rian Johnson. Alla conclusione, potrebbe essere necessario prendere carta e penna per districare le sovrapposizioni temporali. Joseph e Sidney condividono un tatuaggio simile a un diagramma di Venn, forse un indizio per comprendere gli eventi.
Felker, già montatore di “The Endless”, trascina gli spettatori con enigmi visivi e audio, mantenendo alta la tensione su chi dovranno eliminare. Nonostante qualche difficoltà nel bilanciare concetti alti e componente umana, “Things Will Be Different” è un promettente tentativo di amalgamare ciò che commuove e ciò che stimola la mente.
Conclusione
“Things Will Be Different” mi ha colpito per la sua audacia e la sua abilità nel combinare emozioni profonde con tematiche complesse. Hai visto questo film? Condividi la tua opinione con noi sui social!